Hugh Jackman è un attore australiano, produttore, è nato il 12 ottobre 1968 a Sydney (Australia). Al cinema il 24 luglio 2024 con il film Deadpool & Wolverine. Hugh Jackman ha oggi 55 anni ed è del segno zodiacale Bilancia.
Tre personaggi (esploratore, medico, viaggiatore spaziale), tre secoli (XVI, XXI, XXVI), tre pettinature (capelli lunghi, capelli corti, calvizie assoluta), due donne (Regina di Spagna in pericolo, amatissima moglie malata di tumore al cervello): se L'albero della vita di Darren Aronofsky fosse un po' meglio, meno pomposo e pretenzioso, per Hugh Jackman sarebbe stato un trionfo. Invece il film ha reso ancora più difficile definire questo attore bello, bravo, un po' avventuriero o forzaiolo, un po' spirituale e colto. Ha 39 anni, è nato a Sydney in Australia da genitori inglesi, ha studiato recitazione e anche giornalismo (la sua incertezza tra i due mestieri non si è mai del tutto risolta), ha studiato canto e danza (in teatro è infatti comparso in musical classici, Carrousel, Oklahoma!), ha sempre fatto molto sport: la sua preparazione fisico-atletica è indiscutibile. Dopo aver interpretato un paio di film indipendenti australiani, si trasferisce in California e diventa popolare dal 2000 come Wolverine in X-Men e nei suoi due seguiti, storie turbolente di mutanti in conflitto tra loro. È protagonista dello spettacolare Van Helsing: se in Dracula, romanzo di Bram Stoker, costui era un professore sessantenne specialista di vampirismo, nel film è un aitante trentenne, superarmato cacciatore di mostri. Coprotagonista di commedie: accanto a Scarlett Johansson in Scoop di Woody Allen, accanto ad Ashley Judd in Qualcuno come te. Neppure ha esitato a prestare la propria voce al pinguino danzante di Happy Feet: il suo ultimo film è The Prestige di Christopher Nolan. Per riuscire a capire Hugh Jackman bisogna partire dal fatto che è un bell'uomo, un buon attore, ed è d'origini inglesi. Soltanto gli inglesi vivono il mestiere di attore spesso benissimo ma senza vocazione, considerandolo un lavoro come un altro (anzi, meglio di un altro perché si fatica meno e si guadagna di più), senza vanità né frenesie divistiche, non riconoscendo alcuna gerarchia di valore nei film diversi, ma facendo molta attenzione al concreto, ai soldi.
Da Lo Specchio, 31 marzo 2007
Hugh Jackman mangia l’aglio con gusto. Anzi, la vicinanza con il mondo dei vampiri gliel’ha fatto apprezzare di più. Il fatto curioso è che sua moglie Deborra non se ne lamenta.
Deborra deve essere una donna in gamba: è più vecchia di Hugh di sette anni (43 contro i 36 di lui), faceva l’attrice, ma oggi ha lasciato il mestiere per seguire la carriera del marito e il figlio adottivo Oscar di tre anni. Deborra non si è lamentata nemmeno dello spallutissimo cappottino di pelle che indossa Hugh nel film Van Helsing, il kolossal vampiresco appena uscito sui nostri schermi, dove lui sembra Scialpi negli anni Ottanta.
Deborra si è persino complimentata con la costumista (l’italiana Gabriella Pescucci) e ha lodato il lavoro delle parrucchiere che, “Con il trucco delle «extension», un lavoraccio di dieci ore, hanno allungato le chiome al marito”. «Mi trova sexy, così capellone», dice con una risata Hugh Jackman a Vanity Fair.
Con altre risate si diverte a buttare giù il piccolo tempietto di fama che gli è già stato costruito intorno. È uno degli attori più richiesti del momento a Hollywood, dico. E lui: «Solo perché sono australiano. Noi di laggiù, in questo momento, ci accontentiamo di salari più bassi degli americani». Insisto: oltre a recitare, Jackman canta e balla da consumato professionista di musical. Risponde: «Ho imparato a ballare presto: mi sembrava un modo astuto per rimorchiare le ragazze alle feste».
Sta di fatto che adesso lui trionfa a New York, a Broadway con The Boyfrom Oz (in scena fino a settembre), un musical che racconta la vita di Peter Allen, brillante entertainer gay suo conterraneo, brevemente sposato a Liza Minnelli e morto di Aids. Di nuovo, Jackman minimizza: «Il musical è il mio vero mestiere. Ne ho interpretati in Australia e a Londra. Ma le due volte in cui avrei dovuto farli al cinema, e si trattava di Moulin Rouge e Chicago, le parti sono andate a Ewan McGregor e a Richard Gere. Come vede, non sono tanto furbo». Filosofo? «Altroché. Faccio parte della “School of Practical Philosophy”: non è una religione, ma una sorta di gruppo di studio sui classici del pensiero, che cerca di tradurre in pratica diverse forme di saggezza, occidentale e orientale».
Che cosa c’entrino Platone e Bhagavad Gita con un film come Van Helsing, non è dato sapere. Intanto, filosofeggiando, Hugh Jackman è passato da Wolverine, ruolo divertente ma non centrale delle due pellicole X-Men, a quello del protagonista di questo Van Helsing che è la Madre di tutti i baracconi hollywoodiani. Nel film, diretto da Stephen Sommers (La mummia), è un cacciatore di mostri al soldo di un’organizzazione segreta che ha sede nei sotterranei del Vaticano. Dopo avere sistemato il dottor Jekyll sul tetto di Notre Dame a Parigi, viene spedito a far fuori Dracula in Transilvania.
Le citazioni abbondano, anche perché l’intero film s’ispira a tutti gli stereotipi cinematografici possibili. C’è un po’di Indiana Jones, un pizzico di James Bond, qualche goccia del Nome della rosa e persino un tocco di Harry Potter, stemperato in paesaggi da Signore degli anelli.
Saltellando tra i Carpazi per salvare una damigella in difficoltà (Kate Beckinsale), aiutato da un fraticello fifone ma ingegnoso (è il personaggio più simpatico, interpretato da David Wenham, il Faramir del Signore degli anelli), Hugh Jackman imperversa sullo schermo per due ore. Più che un attore, un atleta. «Volevo emulare Errol Flynn, poi mi sono spostato sul modello dell’ispettore Callaghan di Clint Eastwood. E mi sono molto divertito», dice. Ci vuole una certa faccia tosta per fare «sul serio» l’ammazza-vampiri e Jackman ne ha in abbondanza. «Si sbaglia, non ne ho per niente. Mi sono laureato in giornalismo, ma quando ho capito che rischiavo di passare la vita a bussare di porta in porta con domande tipo: “come si sente adesso che hanno trucidato suo figlio?” e chiedere la foto del morto, ho deciso di cambiare mestiere». Gli è andata bene.
L’ultima notizia che lo riguarda è che sarebbe in pole position per vestire lo smoking di Pierce Brosnan nei prossimi James Bond. Di nuovo, con humour marsupiale, Jackman commenta: «Chi è questo James? Dovrei saperne qualcosa?».
Da Vanity Fair, 20 maggio 2004
La sua prima apparizione cinematografica importante negli Stati Uniti è stata nei panni di Wolverine nel film X-Men del 2000, che è anche il primo episodio della popolare trilogia. In Seguito, Ha Interpretato Ancora Lo Stesso Ruolo In X2 E X-Men - Conflitto Finale (X-Men: The Last Stand), Fino Ad Arrivare Ore A X-Men Le origini - Wolverine.
Recentemente, ha affiancato Nicole Kidman nella pellicola epica, scritta e diretta da Baz Luhrmann, Australia. In precedenza, ha partecipato a L’albero della vita (The Fountain) di Darren Aronofsky, The Prestige di Christopher Nolan e a Scoop di Woody Allen. Inoltre, ha prestato la sua voce per le pellicole d’animazione Happy Feet e Giù per il tubo (Flushed Away). Tra gli altri ruoli importanti nella sua carriera, figurano quelli in Qualcuno come te (Someone Like You), Codice: Swordfish (Swordfish), Van Helsing e Kate and Leopold, grazie al quale nel 2002 ha ottenuto una nomination ai Golden Globe. Per il suo ritratto del cantautore degli anni settanta Peter Allen in The Boy From Oz, Jackman ha ricevuto nel 2004 il Tony Award come miglior attore in un Musical, così come il Drama Desk, il Drama League, l’Outer Critics Circle e il Theatre World.
Tra i suoi precedenti lavori a teatro, ricordiamo Carousel alla Carnegie Hall, Oklahoma! al National Theater di Londra (un ruolo che gli ha permesso di ottenere una nomination agli Olivier Awards), Viale del tramonto (Sunset Boulevard), grazie al quale ha vinto un MO Award (l’equivalente australiano del Tony), e La bella e la bestia (Disney’s Beauty and the Beast), che gli è valso un'ulteriore nomination agli MO Award.
Jackman ha iniziato la sua carriera in Australia nei film indipendenti Paperback Hero e Erskineville Kings. Grazie alla sua partecipazione a quest’ultima pellicola, ha ricevuto un premio dalla Film Critics Circle of Australia come miglior attore e una nomination dell’Australian Film Institute, sempre come miglior attore. Nel 1999, è stato eletto star australiana dell’anno da parte dell’Australian Movie Convention.
Assieme a John Palermo e Deborra-lee Furness, Jackman ha fondato la Seed Productions, una società che ha prodotto X-Men Le origini - Wolverine e il thriller del 2008 Sex list - Omicidio a tre (Deception). Di recente, è stato il presentatore della 81a cerimonia degli Academy Award.