ALICE NELLA CITTÀ 2023, UNA SELEZIONE CHE TRAVALICA I CONFINI NAZIONALI E SI AFFIDA ALLE DONNE

Unico italiano in competizione Io e il secco di Gianluca Santoni, chiude One Life Anthony Hopkins. Dal 18 ottobre.

Paola Casella, giovedì 28 settembre 2023 - Festa di Roma

Se la Festa del cinema di Roma ha riempito fino all’orlo il cartellone di titoli italiani, la ventunesima edizione (dal 18 al 29 ottobre) di Alice nella città, la sezione dedicata ai ragazzi nel quadro della kermesse romana diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, allarga lo sguardo verso le cinematografie di molti altri Paesi, fino a raggiungere il lontano Giappone dal quale proviene la vera chicca della selezione (condivisa con la Festa), ovvero l’ultimo capolavoro di animazione di Hayao Miyazaki, Il ragazzo e l’airone: uno dei pochi titoli ad avere ottenuto sull’aggregatore critico Rotten Tomatoes il punteggio pieno di 100% pomodori rossi, sulla base di oltre una cinquantina di recensioni.

Le caratteristiche di questa edizione sono il gran numero di opere prime e la forte presenza femminile, sia dietro la cinepresa che al centro dei racconti. A farla da padrone ancora una volta è l’adolescenza con tutte le sue problematiche, e i temi della liberà individuale e del bisogno di rimanere attaccati alla libertà senza mentire, soprattutto a se stessi, restano centrali.
 

IL CONCORSO

Ricco di sguardi internazionali e di opere prime, il concorso vede un unico film italiano in gara, Io e il secco di Gianluca Santoni con Barbara Ronchi, Andrea Lattanzi e Andrea Sartoretti, storia di un bambino che ingaggia quello che lui crede essere un killer per difendere la madre dalla violenza paterna. Dalla sezione Un Certain Regard del festival di Cannes arrivano il film di apertura How To Have Sex della regista non binaria Molly Manning Walker, anch’esso un’opera prima, miglior film della sezione francese, che racconta la vacanza sfrenata di tre ragazze in pien ricerca della propria identità, e The New Boy del regista aborigeno australiano Warwick Thornton (già autore del bellissimo Sweet Country) che vede protagonista un “bambino selvaggio” trapiantato in un orfanotrofio cattolico del 1940 dove regna la madre superiora interpretata da Cate Blanchett.

Altre opere prime in gara sono Excursion della regista serba Una Gunjak, con una straordinaria giovane protagonista intenta a cercare le attenzioni di un ragazzo e la popolarità fra i compagni di scuola attraverso una (falsa) reputazione da ragazza facile (ma qui non siamo in una commedia alla Easy-A); lo svizzero francese Rivière di Hugues Hariche, coming of age di una ragazza ribelle; e The Other Son del regista colombiano Juan Sebastian Quebrada, in bilico fra desiderio di libertà e disperazione.

Sempre adolescente inquieta è la protagonista sedicenne di Alemania della regista argentina Maria Zanetti, con una sorella affetta da una malattia mentale che fagocita l’attenzione dei genitori e la priva del diritto di mettersi al centro della propria esistenza da teenager. E l’adolescenza è ancora al centro di Lonely dell’italo-svizzero Michele Pennetta, protagonisti due amici uniti dallo stesso amore per la musica; mentre le incertezze della fase prepuberale sono al centro di Clenched Fist del regista belga Vivian Goffette, e i connazionali Stéphane Vuillet e Stéphan Xhroue vedono al cuore del loro film drammatico Katika Bluu un ex bambino soldato congolese.

IL FUORI CONCORSO

L’inquietudine attraversa anche questa sezione in cui l’unico italiano è Federico Bondi con Superluna, ambientato in una località terremotata dove una bambina dovrà scoprire il proprio posto nel mondo degli adulti. Da Cannes arriva l’agghiacciante Club Zero con cui Jessica Hausner racconta l’alienazione dei ventenni di oggi, pronti ad immolare a propria giovinezza ad una guru parecchio disturbata di suo, mentre dal South By Southwest arriva To Leslie di Michael Morris, con una straordinaria Andrea Riseborough nei panni della giovane donna del titolo, madre single alcolizzata in cerca di redenzione. Infine il film di chiusura, One Life di James Hawes, basato su una storia vera, racconta un’anima generosa e altruista interpretata, nella fase anziana, nientemeno che da Sir Anthony Hopkins.

LE PROIEZIONE SPECIALI

Oltre al già citato Il ragazzo e l’airone, Alice nella Città prosegue nella tradizione di far affluire all’Auditorium di Roma le folle di ragazzine, ospitando l’anteprima dei primi due episodi della quarta stagione di Mare Fuori, anche questo un evento presentato in co-produzione con la Festa di Roma. Si aggiungono le anteprime italiane del cartone francese Sirocco Et Le Royaume Des Courants D’Air di Benoit Chieux, del terzo capitolo della saga dei Trolls, Trolls 3 – Tutti insieme, e di The Inventor dell’ex animatore Pixar Jim Capobianco, l’autore di Ratatouille. Infine The New Toy è il remake del francese Professione…giocattolo, che al posto di Pierre Richard e Michel Bouquet vedrà la strana coppia Jamel Debbouze e Daniel Auteuil.

PANORAMA ITALIA

Anche ad Alice, infine, c’è un gruppetto agguerrito di film italiani, ma si tratta di soli otto titoli di natura indipendente, da La guerra del Tiburtino di Luna Gualano che vede un meteorite cadere sul quartiere periferico romano, a Resvrgis di Francesco Carnesecchi, quasi un horror su una battuta di caccia andata a male, in un “gioco al massacro” non dissimile da quello messo in scena da Emiliano Corapi in Suspicious Minds; da Clorofilla di Ivana Gloria a Bangarang di Giulio Mastromauro; da Eravamo bambini, Una madre e Hotspot – Amore senza rete rispettivamente dei “veterani” Marco Martani, Stefano Chiantini e Giulio Manfredonia, a Desiré, The Cage – Nella gabbia e Un oggi alla volta degli esordienti, rispettivamente, Mario Vezza, Massimiliano Zanin e Nicola Conversa. A loro farà corona il film collettivo Catene della scuola romana di cinema Volonté.

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