ALAIN DELON, CANNES GLI CONFERISCE IL GIUSTO RICONOSCIMENTO

L'attore francese verrà premiato con la Palma d'Oro alla carriera. Un elogio alla sua sterminata filmografia.

Pino Farinotti, giovedì 18 aprile 2019 - News
Alain Delon 8 novembre 1935, Sceaux (Francia) - 18 Agosto 2024, Douchy (Francia).

La Palma d'oro a Delon, oggi 83enne, non poteva che arrivare. Cannes è la Francia del cinema, Alain Delon è la Francia tutta. Più volte ho incrociato l'attore a Venezia e a Cannes, ma mai a tu per tu. L'ho incontrato dodici anni fa, quando recitava Sur la route de Madison, con la sua ex compagna Mireille Darc al Théâtre de la Ville. Era l'edizione teatrale de I Ponti di Madison County, con Clint Eastwood e Meryl Streep. Un'amica di Delon, anche lei Mireille, aveva invitato me e mia moglie Daniela. Alla fine, calato il sipario, la donna ebbe un'idea: "Vediamo se ci riceve." Un assistente disse che monsieur Delon aveva la "grippe", l'influenza, ed era molto stanco. Ma lei insistette: "Gli dica che c'è Mireille".

Poco dopo Delon uscì dal camerino. Sì, era stanco, capelli (quasi) bianchi col codino, occhiaie, sciarpa marrone, un ultrasettantenne, ma gli occhi erano sempre quelli, lampi azzurri veloci.
Pino Farinotti

Gentilissimo, da sempre con le donne, baciamani, sorriso. Mireille lo informò che mi occupavo di cinema. Non ne fu impressionato. Daniela gli disse: "Lei è meglio di Clint Eastwood""Ah... no no. Clint è imbattibile." Allora mi inserii, con parole... opportune: "Forse, ma certo la signora Darc è più intensa di Meryl Streep." Del resto lo pensavo. Lui gradì: "Lei scrive di cinema?" "Sì, anche" "E... scrive bene di me o dice solo che sono... ero bello." "Dico che lei è un grande attore." Annuì. "Mi dica un titolo..." Ci pensai solo un momento. "La prima notte di quiete." Annuì ancora "Oh oui, ça va, ça va." Era una notizia.

Il film di Valerio Zurlini, del 1972, nella vicenda generale di Delon può essere una partenza corretta. Alain fa Daniele, un professore disordinato e dolente, che si innamora di una sua alunna, che non risolve mai niente fra donne, amicizie, contrasti. Alla fine muore in un incidente. E fu un dolore acuto del popolo delle donne. Delon che muore, non sia mai. E poi l'immagine: Delon va in giro per Rimini con quel cappotto cammello, il bavero alzato, il maglione aperto. Sex symbol, sappiamo. In quello stesso anno, c'era un altro che camminava in Parigi abbigliato allo stesso modo, verso il suo ultimo tango.

Brando-Delon, gran bel confronto. Ma le donne, lo dicevano i sondaggi, erano quasi tutte per il francese. Infinito il capitolo-donne. Sappiamo. E dovendo stare, per la solita ragione di spazio - figuriamoci su Delon non basta una Treccani - in sintesi fulminanti, la citazione è: Romy Schneider, il grande amore e il grande dolore della sua vita.

Il titolo in questo senso non può che essere La piscina (1969). Il regista Deray gioca coi loro corpi nudi. E i due trasmettono un'intensità ben oltre il set. Per la sintesi occorre dunque procedere per flash fondamentali, nel mare dei ruoli infiniti. Le omissioni saranno molte, e importanti. In Rocco e i suoi fratelli (1960) Delon è un emigrato lucano, Visconti ne valorizza la credibilità. Ancora Visconti trasforma un emigrato nel principe Tancredi di Falconeri e in un ufficiale del regno d'Italia nel Il Gattopardo (1963).

Decisamente ricco il capitolo "noir", squisitamente francese. In Frank Costello faccia d'angelo (1967) è un killer silenzioso e tormentato. In Borsalino (1970) il suo partner è il "collega" Jean-Paul Belmondo, un antagonista serio come immagine e popolarità. Nei I tre avventurieri (1967) si accompagna a Lino Ventura e alla bella Joanna Shimkus. La trama va controcorrente, perché Joanna si innamora... di Lino. Importante è Due contro la città (1973) dove il suo compagno è Jean Gabin, nientemeno. Delon/Gabin. Una coppia che è... la Francia. Simboli grandi, oltre il cinema. Diciamo che, nel paradosso, Delon è la Tour Eiffel e Gabin... Notre-Dame.

Per l'avventura dà corpo e volto all'eroe per eccellenza dell'avventura, Zorro (1975), e non fa rimpiangere il titolare di quel ruolo, Tyrone Power. Sole rosso (1972) è un western dove Alain, più vilain che uomo del west, è il rivale cattivo di Charles Bronson. Un altro segnale lo merita Asterix alle Olimpiadi (2008), dove l'attore, in una sorta di saluto finale, fa se stesso in un bagno di ironia.

Il privato è uno spazio senza fine come il cinema. Un capitolo decisivo è l'Indocina dove Alain, arruolatosi nella marina, viene spedito nel 1953. Quella guerra non era uno scherzo, i francesi dovettero scappare. Delon ha sempre detto: "Uno che è stato laggiù può affrontare tutto". Tornato a casa, ecco qualche mestiere banale prima dell'incontro decisivo, col regista Yves Allégret. E poi tutto il resto.

Una personalità come quella di Delon che, al di là delle fantasie femminili, ha influito su tanta gente, significa "sociale". L'attore ha sempre dichiarato la sua posizione di Gollista, non ha mai nascosto la sua simpatia per il "Front National" di Marine Le Pen e la sua propensione verso la famiglia... tradizionale.

I riconoscimenti ci sono stati: il David, César e l'Orso d'oro di Berlino alla carriera. Gli americani gli hanno concesso una nomination al Golden Globe per Il gattopardo.. Non c'è traccia di Oscar. È possibile che Hollywood lo considerasse un competitor troppo ingombrante. Adesso arriva Cannes, compensazione forse più gradita dell'Oscar.

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