NOSTALGIA DI HUNGER GAMES? IL CANTO DELLA RIVOLTA - PARTE 1 È ORA SU INFINITY

Jennifer Lawrence, sopraffina e delicata, nei panni di un'eroina che piega il genere cinematografico intorno a sé.

lunedì 9 ottobre 2017 - Infinity

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I 75esimi Hunger Games sono finiti con l'arrivo della resistenza e Katniss è stata prelevata in stato incosciente assieme ad altri concorrenti ma non Peeta, per il cui recupero non c'era tempo. L'idolo del pubblico di Panem si risveglia dunque nel Distretto 13, la sede della resistenza, nuovamente costretta in una struttura gerarchica e militare con a capo un altro presidente, Coin, con la quale ben presto capisce di poter trattare. La resistenza ha infatti in Plutarch il suo esperto di comunicazione e lui intende usare l'immagine dell'eroina per convincere tutti gli altri distretti a ribellarsi e unirsi nella guerra alla capitale. Così mentre il presidente Snow sfrutta Peeta come volto (suo malgrado) del potere, la resistenza gira video di propaganda con Katniss e raccoglie adesioni in attesa di sferrare l'attacco finale.

Da oggi disponibile sul servizio streaming di Infinity, Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I supera le incertezze di un secondo capitolo farraginoso per raccontare la dialettica tra apparire ed essere dell'eroina più importante della narrativa per il grande pubblico dei nostri anni.
MYmovies.it

Dismessa la parte di "giochi", il terzo capitolo di Hunger Games entra nel vivo della trama rivelando la vera natura dei racconti di Suzanne Collins. Non un semplice calco di Battle Royale, come sembrava inizialmente (il tema del massacro dei ragazzi da parte degli adulti è solo uno dei molti), non una critica del meccanismo del reality attraverso il quale questa oppressione è perpetrata, come sembrava nel secondo, ma più in grande l'idea comune a tutta la saga che quel che viene comunicato attraverso i media non abbia molto in comune con la vita reale, quanto realtà e sua rappresentazione siano distanti. Qualcosa che si applica al finto realismo del cinema e della televisione (ovviamente) ma anche a quello di internet (più vicino al pubblico d'elezione del film), cioè alla pretesa che l'identità gestita e negoziata quotidianamente attraverso i media digitali abbia qualcosa in comune con quella reale.
La distopia di Hunger Games sembra procedere come tutte le altre viste al cinema, come la consueta storia di ribellione individuale ad un sistema dittatoriale che opprime lo spirito tramite la tecnologia, ma più la saga procede più è difficile ignorare come usi questa struttura classica per cambiare quello che conosciamo della fantascienza d'azione.

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