Le case in Ritratto di famiglia con tempesta, al cinema dal 25 maggio, sono disordinate e traboccanti di oggetti: quali elementi rappresentano una tipica abitazione giapponese?
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Ordinata, essenziale, meditativa. La casa giapponese come ce la immaginiamo noi si potrebbe riassumere con questi tre aggettivi. Clichè che però Ryota, il protagonista del film in uscita il 25 maggio Ritratto di famiglia con tempesta (After the Storm) ribalta completamente.
La sua casa (così come quella della madre, dove è ambientato l'inizio del film) è un piccolo e disordinatissimo appartamento a Kyose, città dell'area metropolitana di Tokyo. Non proprio l'emblema dello stile sobrio ed elegante che ci arriva dal Sol Levante.
Ma quali sono gli elementi che rendono così interessante lo stile delle case giapponesi e come adattarli nelle nostre dimore? Vediamoli assieme.
A caratterizzare la casa giapponese è la linearità degli arredi, ma soprattutto la mancanza di ridondanze, disordine e confusione. Perché a ispirare lo stile di vita giapponese e di conseguenza la casa è il minimalismo, che anela a una ruvida semplicità. Per avere una casa in stile giapponese il compito sarà dunque quello di sottrarre, più che di arredare: vietati soprammobili o chincaglieria varia, ma anche quadri alle pareti e tappeti (che non siano tatami). L'imperativo dev'essere rigore ed essenzialità.
I pannelli shoji rappresentano uno dei punti cardine della casa giapponese. Sono un'alternativa alle classiche porte e consentono una migliore illuminazione naturale.
Originariamente realizzati con carta traslucida e legno naturale, sono disponibili in diverse varianti tutte personalizzabili a seconda degli spazi e delle esigenze. Sono la scelta ideale se si dispone di poco spazio e se si vogliono suddividere gli ambienti in modo originale, senza oscurarli troppo.
Caratterizzati da rocce, percorsi, sabbia e miniature di piante e fiori, i giardini in stile giapponese sono curatissimi. E la loro funzione va al di là della pura piacevolezza estetica. Qui si medita, ci si rilassa e si trascorre il tempo leggendo o bevendo del tè, momento sacro per i giapponesi.
Per i giapponesi la stanza da bagno è il tempio del relax e della cura della persona. E il rito dell'ofuro ne è una splendida conferma. Si svolge in vasche quadrate di legno e ha lo scopo di purificarsi. Il rituale prevede una doccia accurata e soltanto dopo l'accesso alla vasca, riempita di acqua molto calda per sciogliere tensioni e stress.
Anche se non si desidera svolgere il rito dell'ofuro, si può scegliere una vasca di legno che ricordi quelle tradizionali giapponesi. Le sue sobrie geometrie la rendono perfetta per un bagno minimaliste ed essenziale.
Il futon era originariamente un semplice materasso srotolato sul tatatmi, la stuoia di paglia di riso che va a ricoprire i pavimenti. Oggi, sono in commercio letti futon che si ispirano a quelli tradizionali, dotati di rialzi.
Come il resto della casa, anche le decorazioni sono caratterizzate da essenzialità: per dare un tocco in più alle mensole, ad esempio, potremo adornarle con una cinghia, oppure potremo scegliere le stoviglie con motivetti che richiamano forme geometriche o fiori.