150 MILLIGRAMMI, LA STORIA (VERA) DELLA 'NUOVA ERIN BROCKOVICH'

La lotta coraggiosa della pneumologa Irène Frachon, che da sola dichiarò guerra a un un colosso farmaceutico.

venerdì 27 gennaio 2017 - Video

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Sidse Babett Knudsen - Scorpione. Interpreta Irene Frachon nel film di Emmanuelle Bercot 150 milligrammi.

Ispirato alla storia vera di Irène Frachon e alla sua lotta coraggiosa contro il colosso farmaceutico produttore del Mediator, 150 milligrammi, con la regia di Emmanuelle Bercot, sarà al cinema dall'8 febbraio. 

150 milligrammi è un film di denuncia, di impegno sociale e professionale: una pagina di attualità, ma soprattutto il coraggio e la determinazione di una donna che, in nome dei suoi ideali, dell'etica professionale, sceglie di lottare contro i poteri forti, nonostante le numerose difficoltà, a tutela della giustizia e della salute delle persone. 
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Nell'ospedale di Brest dove lavora, la pneumologa Irène Frachon scopre un legame diretto tra una serie di morti sospette e l'assunzione del Mediator, un farmaco in commercio da oltre trent'anni. Dall'inizio in sordina fino all'esplosione mediatica del caso, la storia è una lotta di 'Davide contro Golia' per arrivare al trionfo della verità.

Un'eroina, una "nuova Erin Brockovich" - come alcuni l'hanno definita - interpretata dalla brillante Sidse Babett Knudsen (attrice protagonista del film La Corte e della serie Westworld) affiancata da Benoît Magimel nel ruolo di un ricercatore dell'ospedale che decide di aiutarla in questa difficile battaglia. 

"Mi sono subito resa conto che questa donna variopinta sarebbe potuta essere uno straordinario personaggio - racconta la regista, parlando di Irène Frachon. Raccontato da lei, con tutta la sua passione e tutta la sua emotività, il caso assumeva una dimensione completamente nuova. Non era più la storia del Mediator, ma la storia della lotta di questa donna straordinaria... se è riuscita a portare sino in fondo la sua battaglia, il merito sta nella sua immensa empatia nei confronti delle vittime e anche nella sua deontologia. Irène fa il medico unicamente per assistere e curare le persone, non è alla ricerca di potere e dunque non ha mai avuto paura di compromettersi."

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