Dalla Russia scandalo, sesso e violenza veri in concorso
ROMA, 26 FEB - 'DAU Natashà di Ilya Khrzhanovskiy,
film passato in concorso (non senza polemiche alla vigilia) in
questa 70/ma edizione del Festival di Berlino è davvero potente
perché dentro c'è la vita vera, il sesso vero, la violenza vera,
tutto senza sceneggiatura né veri attori. Un film potente
perché quello che si vede è una sorta di 'Truman Show
Stalinistà frutto di un esperimento, il DAU, ideato dal geniale
regista Khrzhanovskij (considerato una sorta di piccolo Rasputin
2.0) che ha pensato di mettere in piedi a Kharkiv (in Ucraina)
una ricostruzione scenografica dell'enorme complesso di ricerca
sovietica - il cosiddetto 'Istituto'. Qui ha piazzato per tre
anni circa 300 persone, che avevano accettato di calarsi in
quell'epoca privandosi di tutti gli oggetti moderni, ma ripresi
dalle telecamere giorno e notte.
Una saga che scava nella natura umana e nei suoi
comportamenti in una condizione di terrore. Una discesa agli
inferi di gente che volontariamente ha scelto di entrare in
questo mondo dove si beve molto, si fuma molto, si fa sesso, si
litiga e ci si odia. Nel film, forse il più bello visto
quest'anno a Berlino, Natasha (Natalia Berezhnaya) e la più
giovane Olga lavorano nella mensa di questo istituto di ricerca
sovietico segreto, cuore pulsante del DAU. (ANSA).
(ANSA)