Inizia il 7 Agosto un'edizione di cambiamento per Locarno, che ha perso il suo Direttore Artistico Carlo Chatrian ma che, sotto la nuova guida di Lili Hinstin (guarda l'intervista), vuole affermare la continuità con i valori di sempre che hanno reso il festival svizzero un appuntamento estivo fondamentale per i cinefili di tutto il mondo.
E con degli appuntamenti davvero per cinefili si apriranno le danze, tra cui il restauro di Fa' la cosa giusta di Spike Lee e un corto di Godard del 1982 (A Letter To Freddy Buache).

Il primo nuovo film della sezione Piazza Grande, riservata alle proiezioni-evento all'aperto, sarà un esordio a tinte italiane, Magari, opera di Ginevra Elkann.

In una storia ambientata negli anni novanta tra Francia e Italia, due nomi di primo piano come Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher promettono interpretazioni di rilievo.

Piazza Grande sarà anche la cornice giusta per le proiezioni che si annunciano più eccitanti per il pubblico, come C'era una volta... a Hollywood (guarda la video recensione) di Quentin Tarantino, il documentario Diego Maradona di Asif Kapadia e il thriller ad alta quota 7500, di Patrick Vollrath con Joseph Gordon-Levitt. Tra gli altri titoli degni di nota, la regista francese Valérie Donzelli presenta Notre Dame, l'attrice Halina Reijn passa dietro la macchina da presa con Instinct, e una certezza del cinema giapponese come Kiyoshi Kurosawa chiuderà la rassegna con To The Ends Of The Earth.

Quest'anno Piazza Grande si arricchisce anche di una sezione "notturna" di seconda serata, Crazy Midnight, dove potremo farci incuriosire dall'horror italiano The Nest dell'esordiente Roberto De Feo, o riscoprire un cult come Memories of Murder di Bong Joon-Ho, per celebrare l'attore Song Kang-ho che riceverà l'Excellence Award.

Altri personaggi premiati saranno il regista John Waters, con un Pardo d'onore, e l'attrice Hilary Swank, a cui verrà assegnato il Leopard Club Award e di cui verranno rivisitati i film che le sono valsi due premi Oscar, Million Dollar Baby e Boys Don't Cry.

Sotto l'occhio vigile della regista Catherine Breillat, presidente della Giuria (con lei il critico italiano Emiliano Morreale e la regista Angela Schanelec, che torna da queste parti dopo il trionfo alla Berlinale), il Concorso Internazionale 2019 vedrà 17 titoli contendersi il Pardo d'Oro. Oltre a una vecchia conoscenza di Locarno come il maestro portoghese Pedro Costa, che presenta Vitalina Varela a 5 anni di distanza dal suo Horse Money, da segnalare Maternal, una co-produzione italo-argentina per la regia di Maura Delpero. Una storia ambientata a Buenos Aires in un istituto religioso che accoglie ragazze madri, e che seguirà una suora appena arrivata dall'Italia nella scoperta di una realtà complessa.

Lo statunitense Joe Talbot, invece, porta in Europa il suo The Last Black Man in San Francisco, che ha avuto un forte impatto (nonché dei premi) all'ultimo Sundance. Degna di nota anche l'accoppiata Ulrich Köhler - Henner Winckler, due nomi di peso del cinema tedesco che seguiranno una ragazza alla vigilia di un viaggio nell'America Centrale in A Voluntary Year.

Un Concorso eclettico e ad ampio raggio, con la consueta attenzione al cinema di tutto il mondo e alle voci registiche più radicali. Tra gli altri nomi che si sussurrano promettenti, le opere di Koji Fukada (A Girl Missing), già premio della Giuria a Un Certain Regard di Cannes con Harmonium, e di Rúnar Rúnarsson, regista islandese che in Echo presenta delle vignette a tema natalizio. Dalla Siria arriva poi During Revolution di Maya Khoury, che documenta la rivoluzione nel suo paese natale.