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Festival dei Popoli, tracce di memoria, segnali di futuro

Un programma di 89 documentari, inaugurato da What You Gonna Do When the World's on Fire? il 3 novembre a Firenze.

venerdì 26 ottobre 2018 - Festival

Il rock e la poesia dei Queen e l'inconfondibile carisma di Freddie Mercury nei documentari Queen: Rock the World di Christopher Bird e Queen + Bejart: Ballet for Life di Lynne Wake; le fasi cruciali del processo a Nelson Mandela attraverso gli audio ritrovati in The State Against Mandela and the Others di Nicolas Champeaux e Gilles Porte; il conflitto tra i giornalisti del "New York Times" e l'elezione di Donald Trump visto dall'interno della redazione di uno dei più importanti quotidiani del mondo, in The Fourth Estate di Liz Garbus; la storia del più importante e trasgressivo night club di tutti i tempi, lo Studio 54 nel documentario di Matt Tyrnauer. E poi il numero uno al mondo del tennis degli anni '80, l'irascibile tennista americano, John McEnroe, nel documentario John McEnroe: In the Realm of Perfection di Julien Faraut e lo straordinario coraggio di un colonnello che ha passato la vita a disinnescare mine nel Kurdistan iracheno in The Deminer di Hogir Hirori e Shinwar Kamal.
Sono alcuni tra i protagonisti delle tante realtà raccontate negli 89 documentari presentati nella 59/esima edizione del Festival dei Popoli, festival internazionale del film documentario, che si terrà a Firenze dal 3 al 10 novembre (cinema La Compagnia, Spazio Alfieri, Istituto Francese e altri luoghi della città). La manifestazione - presieduta da Vittorio Iervese e diretta da Alberto Lastrucci - si propone di presentare il meglio del cinema documentario internazionale.

Il programma, oltre al Concorso Internazionale (21 titoli tra cortometraggi, mediometraggi e lungometraggi, tutti inediti in Italia) e al Concorso Italiano (6 i titoli, tutti inediti assoluti) si articola nella retrospettiva dedicata a Roberto Minervini, cineasta di fama internazionale i cui film sono stati presentati e premiati nei maggiori festival internazionali. Con i suoi film, The Passage (2011); Low Tide (2012); Stop the Pounding Heart (2013); Louisiana (The Other Side) (2015) Minervini compone un mosaico di vite di personaggi senza nome ma che si rivelano estremamente significati per comprendere il nostro presente. L'omaggio è organizzato in collaborazione con IsReal - Festival di Cinema del Reale di Nuoro.
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Sarà proprio What You Gonna Do When the World's on Fire? (2018), l'opera più recente di Roberto Minervini presentata alla 75a Mostra del Cinema di Venezia, ad inaugurare la 59/ma edizione del festival. Il film, girato in Louisiana e nelle strade di New Orleans, "punta il dito sulle forme più brucianti di razzismo". A seguito di alcune brutali uccisioni di giovani afro-americani per mano della polizia, la comunità nera della Louisiana lotta per la propria sopravvivenza, mentre le Black Panther organizzano una manifestazione di protesta contro la polizia. Il film è prodotto da Okta Film, Pulpa Film, Rai Cinema, Shellac Sud, MYmovies.it.
Il festival chiuderà con Genesis 2.0 di Christian Frei e Maxim Arbugaev (Svizzera, 2018), un viaggio incredibile e ad alto tasso spettacolare nelle remote isole dell'Oceano Artico dove alcuni cacciatori di avorio trovano una carcassa di mammut. La scoperta richiama la comunità degli scienziati genetici che, come in "Jurassic Park", vogliono riportare in vita il mammut estinto. Il documentario fa parte del focus tematico Habitat - tra le novità di quest'anno - che si propone di compiere una ricognizione - in 12 film - in alcune zone particolari del nostro pianeta al fine di misurarne lo stato di salute. Da segnalare: The Land of Love di Liivo Niglas, film documentario estone sulle renne, il petrolio, la politica e la poesia (9/11); A ma mesure, di Marie Taverni, che racconta la vita di chi lavora in una centrale nucleare (6/11). Cosa succede quando la terra in cui vivi rischia di essere sommersa dal mare è invece il punto di partenza di Anote's Ark di Matthieu Rytz (8/11, proiezione organizzata in collaborazione con Publiacqua).


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In foto una scena di Queen + Bejart: Ballet for Life di Lynne Wake.
In foto una scena di Studio 54 di Matt Tyrnauer.
In foto una scena di John McEnroe: In the Realm of Perfection di Julien Faraut.

Tra le sezioni più apprezzate dal pubblico, quella dedicata ai film musicali - Hit Me With Music!, presenta 5 titoli per conoscere da vicino i protagonisti della scena musicale mondiale attraversando generi, paesi, epoche e generazioni: Betty - They Say I'm Different di Philip Cox, su Betty Davis (7/11), regina del funk degli anni '70, ex-compagna di Miles Davis, scomparsa dalle scene per ben trentacinque anni; Blue Note Records: Beyond the Notes di Sophie Huber (8/11), viaggio rivelatore dietro le scene della Blue Note Records, storica casa editrice discografica statunitense. Due i documentari sui Queen, lo storico gruppo musicale rock britannico: Queen: Rock the World di Christopher Bird, che offre uno sguardo dietro le quinte del rivoluzionario tour negli Stati Uniti nel 1977 e Queen + Bejart: Ballet for life (6/11) sulla collaborazione tra i Queen e il coreografo visionario Maurice Béjart che portò alla creazione di uno spettacolo di danza con musiche dei Queen e Mozart. Studio 54 di Matt Tyrnauer (9/11), è dedicato all'omonimo locale notturno epicentro dell'edonismo degli anni Settanta, uno dei più importante e trasgressivi night club di tutti i tempi (il documentario sarà distribuito in Italia dalla BIM e disponibile On Demand dall'11 gennaio 2019).

Oltre agli Eventi speciali e alla novità di quest'anno, KinderDocs, che darà luogo ad un "festival nel festival", indirizzato a bambini e adolescenti, saranno sei i documentari italiani, tutti in anteprima mondiale, in competizione al festival.
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Di seguito i titoli selezionati: Corpo a corpo di Francesco Corona che si sviluppa nell'arco di dodici anni seguendo le vicende di Paolo Scaroni (che sarà presente al festival), tifoso ultrà che, il 24 settembre 2005, rimase gravemente ferito al termine della partita di calcio Verona - Brescia, a causa di uno scontro con la polizia (9/11). La regina di Casetta di Francesco Fei vede protagonista Gregoria, l'unica ragazza che vive a Casetta di Tiara, paesino sperduto sull'Appennino tosco-emiliano, in cui sono rimasti solo 10 abitanti (3/11). Naturale - Il Teatro Delle Ariette di Livia Giunti segue le vicende di Paola Berselli e Stefano Pasquini, due artisti che hanno portato la loro vita individuale e di coppia in scena, che hanno trasformato la loro cucina in un palcoscenico e il palcoscenico nella loro cucina (10/11). Pentcho di Stefano Cattini racconta la storia del rimorchiatore "Pentcho" che il 18 maggio 1940, lascia il porto di Bratislava, sul Danubio con a bordo 520 ebrei - cechi, slovacchi, polacchi - in fuga verso la Palestina (5/11). Quasi domani di Gianluca Loffredo esplora Cassano all'Ionio, vecchio paesino calabrese dove il numero di immigrati ha eguagliato quello dei residenti (6/11). Storia dal qui di Eleonora Mastropietro, racconta una storia dell'immigrazione interna degli anni '60, quella della sua famiglia, trasferitasi da Ascoli Satriano, piccolo paese pugliese in provincia di Foggia, nella lontana e affascinante Milano (8/11). I film competono per i premi "CG Entertainment - Cinemaitaliano.info" (distribuzione home video), "Gli Imperdibili" (programmazione al Cinema La Compagnia di Firenze), e per il premio "Lo sguardo dell'altro. La sfida del dialogo tra culture e religioni", assegnato dall'Istituto Sangalli di Firenze.
La giuria del concorso internazionale è composta da Filipa Reis (Portogallo), Stephan Riguet (Francia) e Biljana Tutorov (Serbia) assegnerà ai film del Concorso Internazionale i seguenti premi: Miglior lungometraggio; Miglior medio metraggio; Miglior cortometraggio e la Targa Gian Paolo Paoli al miglior film etno-antropologico. La selezione, composta da 21 documentari tra cortometraggi, mediometraggi e lungometraggi inediti in Italia, mette in evidenza la ricchezza di temi e la varietà di stili che caratterizzano il documentario contemporaneo. I film del Concorso Internazionale e del Concorso Italiano competono anche al premio "Lo sguardo dell'altro. La sfida del dialogo tra culture e religioni" assegnato dall'Istituto Sangalli per la storia e le culture religiose di Firenze.


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