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Tokyo International Film Fest 31, il programma

Da Lady Gaga a Godzilla, un'edizione per tutti gusti. Attesissimo l'italiano in Concorso: Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis.
di Emanuele Sacchi

Pina Turco 1984, Torre del Greco (Italia). Interpreta Maria nel film di Edoardo De Angelis Il vizio della speranza.
martedì 25 settembre 2018 - Tokyo Film Festival

Se non vi si assiste è difficile immaginare l'austerità con cui in Giappone si affronta anche l'arte cinematografica: in un clima di compita serietà, al Toranomon Hills Forum, è stata annunciata la line-up della nuova edizione del Tokyo International Film Festival, in programma dal 25 ottobre al 3 novembre.
Ad aprire le danze sarà A Star is Born (guarda la video recensione), remake di un classico hollywoodiano affidato a Bradley Cooper e già prima mondiale veneziana; a chiudere sarà invece un distruttivo Godzilla, nuovamente all'opera nell'anime Godzilla: The Planet Eater. Proiezione di gala per The House where the Mermaid Sleeps di Yukihiko Tsutsumi, strappalacrime tratto da un romanzo di Keigo Higashino. Un film su cui la Shochiku punta molto a livello commerciale grazie anche alla regia di Yukihiko Tsutsumi, conosciuto per 20th Century Boys.

Il concorso principale affida il suo verdetto a una giuria presieduta da Brillante Mendoza e si compone di 15 titoli da tutto il mondo.
Emanuele Sacchi

Alcuni nomi sono noti, come Tel Aviv on Fire di Sameh Zoabi e The River di Emir Baigazin, già in Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia (Baigazin ha vinto la miglior regia).
Attesissimo è Il vizio della speranza del nostro Edoardo De Angelis, che sarà in concorso a Tokyo dopo essere stato ai festival di Toronto e a Roma. È il secondo film del regista napoletano, dopo l'acclamato Indivisibili.


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In foto Oleg Ivenko nei panni di Rudolf Nureyev nel film The White Crow di Ralph Fiennes.
In foto una scena di One Cut of the Dead di Shuichiro Ueda.

Tra i favoriti il biopic su Rudolf Nureyev, diretto e interpretato da Ralph Fiennes: The White Crow è una coproduzione europea, con Adèle Exarchopoulos nel cast. Grande attenzione anche per The Bra, produzione tedesca con Denis Lavant e Paz Vega, e per il canadese The Great Darkened Days.

Due i titoli nipponici in competizione e due prime mondiali: Just Only Love e Another World.
Emanuele Sacchi

Il primo è una storia di amore e di ossessione affidata a uno specialista di dramedy romantici come Rikiya Imaizumi; mentre Another World di Junji Sakamoto racconta di tre amici e di un incontro destinato a segnare le loro vite. Tra le programmazioni speciali a corollario della competizione principale, un focus sul regista di animazione Masaaki Yuasa (Mind Game) e un tributo al leggendario Isao Takahata (La storia della principessa splendente), oltre a una mini-retrospettiva sul grande attore Koji Yakusho e le sorprese delle sezioni competitive "Asian Future" e "Japanese Cinema Splash", che ogni anno propongono visioni sorprendenti e destinate a rimettere in discussione i canoni della visione.
Quasi a furor di popolo a guidare la panoramica "Japan Now" è il caso dell'estate, il delirio trash di One Cut of the Dead già proiettato al Far East Film Festival di Udine. Un prodotto a bassissimo budget (27 mila dollari) che ha incassato qualcosa come 15 milioni di dollari al box office giapponese. The Blair Witch Project, scansati.


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