In prima serata alle 21.15, un film che tiene conto della lezione di molto cinema recente e crea un racconto che pare la quintessenza della messinscena televisiva britannica.
Manchester, primi anni '50. Alan Turing, brillante matematico ed esperto di crittografia, viene interrogato dall'agente di polizia che lo ha arrestato per atti osceni. Turing inizia a raccontare la sua storia partendo dall'episodio di maggiore rilevanza pubblica: il periodo, durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui fu affidato a lui e ad un piccolo gruppo di cervelloni, fra cui un campione di scacchi e un'esperta di enigmistica, il compito di decrittare il codice Enigma, ideato dai Nazisti per comunicare le loro operazioni militari in forma segreta. È il primo di una serie di flashback che scandaglieranno la vita dello scienziato morto suicida a 41 anni e considerato oggi uno dei padri dell'informatica in quanto ideatore di una macchina progenitrice del computer.
Un film "imitativo" nel senso migliore del termine perché tiene visibilmente conto della lezione di molto cinema recente, e crea un racconto che pare la quintessenza della messinscena televisiva britannica
The Imitation Game tiene conto di svariati esempi cinematografici recenti, da A Beautiful Mind a The Social Network - la struttura narrativa a flashback e forward di Aaron Sorkin è chiaramente un modello per lo sceneggiatore, Graham Moore - nel ritratto di un protagonista il cui genio viaggia di pari passo con la sua asocialità ai limiti dell'autismo, ma anche del background recitativo di Benedict Cumberbatch, che porta nella sua interpretazione di Turing l'eredità del Julian Assange di Il quinto potere e dello Sherlock Holmes televisivo, creando una continuità ideale fra l'eccentricità irriducibile di ieri e di oggi.
The Imitation Game andrà in onda stasera in prima serata alle 21:15.