In prima serata alle 21, uno dei film più paurosi e commoventi degli ultimi anni che è anche una vera favola morale.
Sono sei anni che è morto il marito di Amelia e sei anni che è nato Samuel, il suo unico figlio, cresciuto senza padre da una madre single in grandi difficoltà economiche e distrutta dallo stress causato dalla sua iperattività. Il bambino non dorme bene, la tiene sveglia, spaventa i compagni, si fa riprendere a scuola, è violento, non ha molti amici per via di un temperamento esagitato e la stessa madre arriva quasi ad odiarlo. Le cose non migliorano quando nella loro vita si materializza un libro di favole diverso dagli altri, molto nero, cupo e spaventoso che viene prontamente messo via dopo la prima lettura ma continua a ripresentarsi fino a che la sua storia di un uomo nero che ti entra dentro fino a condizionarti non comincia lentamente ad avverarsi e intrappola i due nella loro stessa casa.
Uno dei film più paurosi degli ultimi anni è anche uno dei più profondi e commoventi, una vera favola morale.
Le idee attraverso le quali Babadook colpisce il cerchio delle regole del cinema horror e la botte di un sentimentalismo finalmente non di facciata sembrano non finire mai, il suo lungo delirio e la caccia che occupa tutta la seconda parte sono un piacere per gli occhi e, cosa rara, il terrore che infonde è il contrario dell'epidermica tensione degli horror più cretini, una profonda sensazione di disagio nei confronti del nero che respingiamo nell'angolo del nostro cervello per poi ritrovarlo che emerge dalle ombre, dentro gli armadi o sotto i letti. E proprio quando sembra che sia pronto alla sua chiusa, quando pare che il delirio di invenzioni e splendore debba terminare il film presenta un finale come non si era mai visto.
Babadook andrà in onda stasera in prima serata alle 21:00.