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Il domani tra di noi, il ritorno alla quotidianità è il vero banco di prova

Kate Winslet e Idris Elba in un'avventura che si inserisce nel filone dei film di sopravvivenza. Al cinema.
di Elena Magnani

Il domani tra di noi

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Kate Winslet (Kate Elizabeth Winslet) (48 anni) 5 ottobre 1975, Reading (Gran Bretagna) - Bilancia. Interpreta Alex Martin nel film di Hany Abu-Assad Il domani tra di noi.
lunedì 27 novembre 2017 - Focus

Nel 2011, parlando di Melancholia, Lars von Trier disse che, ad ispirarlo, era stata una frase del suo psicoterapeuta, secondo cui le persone affette da depressione reagiscono con più calma alle tragedie, perché passano la vita nell'attesa di eventi drammatici. Come se la depressione invertisse il rapporto tra l'imprevisto e il prevedibile, l'avvenimento critico e il normale susseguirsi degli eventi. La vita quotidiana diventa dura sopravvivenza; la catastrofe invece un momento gestibile, facile, che libera bisogni primordiali a cui tutti abbiamo accesso istintivamente. In realtà è una considerazione che si può elevare a carattere generale, riassumendola nel famoso aforisma di Cechov: "Qualsiasi idiota può superare una crisi: è la vita quotidiana che ti logora".

La catastrofe sfugge alle leggi della norma, le sovverte per creare un nuovo equilibrio, a cui ci si piega per necessità di sopravvivenza: è il ritorno alla quotidianità il vero banco di prova della propria capacità di adattamento. Notevole in questo senso la traduzione italiana di The Mountain Between Us, il nuovo film del regista nazareno Hany Abu-Assad, reso come Il domani tra di noi.
Elena Magnani

Sulla vita in vetta viene invece lasciato poco dubbio: fin dalle scene iniziali si intuisce che i due usciranno più o meno illesi dai pericoli della montagna e che il tono del film sarà più sentimentale che avventuroso. Ed è proprio la relazione a convincere poco, anche e soprattutto a causa della totale assenza di alchimia nella coppia Winslet-Elba e di una mancata introspezione psicologica nella scrittura. Il dialogo continuo non aiuta e i due protagonisti rimangono impenetrabili, senza forza. Le cime innevate ostili e bellissime, diventano il vero personaggio e l'azione si impone sulla riflessione, sacrificando però in modo definitivo le potenzialità del binomio uomo - natura, tipico del genere. In Into the Wild - Nelle terre selvagge Sean Penn utilizzava la bellezza struggente dei luoghi per riflettere sulla vita e sulla solitudine; il mondo selvaggio diventava l'occasione per scappare dalla società e riscoprirsi vivi, anche se comportava il sacrificio definitivo dell'amore, della condivisione, della famiglia.


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