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Splendor 7, la metropoli come teatro

Tra gli ospiti della nuova puntata Valerio Mastandrea, Alessio Boni, Federica Rosellini, Giacomo Ferrara e Fulvio Risuleo.

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Giacomo Ferrara (33 anni) 24 novembre 1990, Chieti (Italia) - Sagittario. Interpreta Spadino Anacleti nel film di Michele Placido, Andrea Molaioli, Giuseppe Capotondi Suburra - La serie.
domenica 5 novembre 2017 - Splendor

Ospiti di questo nuovo appuntamento condotto dal critico cinematografico Mario Sesti si racconteranno: gli attori Valerio Mastandrea, Alessio Boni, Federica Rosellini, Giacomo Ferrara, il regista Fulvio Risuleo e lo scrittore Alberto Rollo. Protagonista del nuovo film di Paolo Genovese, The Place, Valerio Mastandrea stavolta recita per tutto il film seduto: "non è facile - ha spiegato - perché non ho molta memoria e solitamente mi aiuto con i gesti". Assieme a lui nel film c'è un cast nutrito di attori noti: "molti dei quali sono cresciuti professionalmente con me e che qui incontro di nuovo. Mi hanno sorpreso tantissimo". Nell'ultimo lungometraggio di Genovese, per usare una metafora calcistica, Mastandrea si definisce "il portiere di 8 squadre diverse" o meglio uno che guarda il gioco degli altri 8 attori mentre cercano di risolvere i loro problemi: "il mio personaggio del resto non produce male, propone delle scelte che ognuno sceglie di fare o non fare". In realtà però Valerio Mastandrea sta completando il suo passaggio alla regia con Ride, che paradossalmente parla di un funerale: "è il tema più trattato dall'arte, la perdita e la sua elaborazione. Credo che il passaggio alla regia ad un certo punto dovesse arrivare e sta cambiando anche la mia dimensione di attore".

Per anni selezionatore di libri di altri da pubblicare per Feltrinelli, Alberto Rollo è ora autore rispondendo "ad un'ossessione che avevo da tanto tempo nei confronti di Milano. Avere radici in una metropoli infatti non è come averne in provincia, dove si possono vedere, a Milano le radici le devi reinventare, io le ho cercate nella mia biografia e in quella della città". Il suo libro, "Un'educazione milanese", racconta un quartiere operaio di Milano, il milieu in cui è cresciuto il suo autore.
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Alessio Boni è il protagonista de La ragazza nella nebbia, un thriller che il suo autore Donato Carrisi definisce senza movente, senza cadavere e senza arma del delitto. "Io sono uno degli indiziati - ha spiegato Alessio Boni - ce ne sono tanti ma il mio sembra essere quello su cui l'attenzione del detective si concentra di più". A differenza delle opere che hanno reso famoso Carrisi qui c'è uno studio preciso sul giallo con un commissariato, uno chalet e molta nebbia: "e quello è un valore aggiunto, non ci sono colpi efferati, non c'è sangue, non c'è arma, non si spara, lo spettatore conclude la scena sempre nella sua testa".


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Un momento della puntata.
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Premiata a Venezia per la sua interpretazione in Dove cadono le ombre di Valentina Pedicini, Federica Rosellini nasce in una famiglia di musicisti che annovera violiniste, pianiste e direttori d'orchestra ma "ad un certo punto ho incontrato il teatro e me ne sono innamorata". "La nostra tradizione è di forte finzione, di andare verso il personaggio - ha detto -, invece oggi a teatro ci chiedono il contrario: l'immedesimazione, così da accentuare la fragilità e l'umanità. I personaggi prima erano eroici mentre oggi anche nei testi classici se ne cercano le bassezze". Tra gli intepreti di Agadah, in cui ha il ruolo della figlia del demonio "uno dei classici ruoli assurdi che mi propongono".

Guarda in alto è un film interamente ambientato sui tetti di Roma, diretto da Fulvio Risuleo con Giacomo Ferrara nel ruolo principale, un road movie in cui il protagonista fugge dal suo posto di lavoro, assistente fornaio, e da un tetto all'altro incontra personaggi e situazioni particolari.
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"L'idea era di creare un mondo alternativo - ha raccontato il regista - ma invece di farlo nei sotterranei come accade sempre, farlo 'sopra', perché la gente fatica a guardare in alto quindi lì ci si possono nascondere personaggi che non vogliono avere a che fare con la massa". Sui tetti ci finisce però il protagonista che è come un esploratore che guida il pubblico: "sono spinto dalla curiosità - ha rivelato Giacomo Ferrara - lui decide di scavalcare un muretto e così scopre che i tetti sono collegati tra loro, iniziando un'avventura che poi è un ritorno a sognare. Lo troviamo inizialmente un po' depresso per una vita che non è andata come sperava, e poi alla fine torna a sognare come un bambino".


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