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Da Take Me a Fino all'osso, su Netflix 5 nuovi film in esclusiva

Il 'Nuovo cinema mondiale in streaming' si arricchisce di titoli che spaziano dall'action all'impegno civile, senza dimenticare le commedie e il pubblico più giovane.
di Andrea Fornasiero

Lily Collins (35 anni) 18 marzo 1989, Guildford (Gran Bretagna) - Pesci. Interpreta Ellen nel film di Marti Noxon Fino all'osso.
sabato 5 agosto 2017 - Netflix

Netflix presenta cinque nuove esclusive internazionali, tra film prodotti dalla piattaforma e altri solo distribuiti, tutti uniti dall'egida di successo "Netflix Original" e così continua a consolidare la sua offerta di film sotto le insegne del "nuovo cinema mondiale in streaming".

L'offerta spazia da un titolo di impegno civile come Fino all'osso con Keanu Reeves e Lily Collins sul tema dell'anoressia, al più disimpegnato thriller per teenager The Babysitter diretto da McG.
Andrea Fornasiero

C'è poi l'action disperato di Message from the King (disponibile dal 4 agosto) con Chadwick "Black Panther" Boseman firmato dal regista belga Fabrice du Welz e non mancano le occasioni per ridere: la commedia romantica L'incredibile Jessica James e la folle storia di rapimenti concordati Take Me, con la star di Orange Is the New Black Taylor Schilling.


Ellen è una giovane anoressica, già passata per quattro centri di cura. Il suo quinto tentativo avviene in una comunità a Los Angeles, dove accetta di trascorrere almeno sei settimane, anche se non ha un buon rapporto con gli altri pazienti, che includono: una donna incinta che rischia di perdere il figlio, una ragazza intubata e nutrita forzatamente, e Luke, un ex ballerino di Londra che ha subito un infortunio. Fuori dalla comunità c'è poi la famiglia di Ellen a incoraggiare la ragazza con la matrigna, la sorellastra e la madre biologica.

Dai quattordici ai vent'anni sono stata anoressica e poi bulimica e ho notato che se ne parla solo nei Tv-movie. Credo che la situazione per altro non sia affatto migliorata da quando ero ragazza, per cui volevo portare questa storia al cinema con un po' di humour e la prospettiva che ho ora, da adulta.

Fino all'osso, presentato al Sundance Film Festival 2017 lo scorso gennaio, nasce dall'esperienza personale della sua sceneggiatrice e regista, Marti Noxon, che da teenager si lasciò denutrire al punto che il suo cuore si fermò brevemente. L'autrice, che ha iniziato la carriera con Buffy l'ammazzavampiri, ha scelto per protagonista Lily Collins, presto sul grande schermo in L'eccezione alla regola di Warren Beatty e già ora su Netflix in Okja di Bong Joon-ho. Anche l'attrice ha affrontato da ragazzina un disturbo alimentare e si è rifatta alla propria esperienza. Completano il cast Keanu Reeves, l'esordiente Alex Sharp nei panni di Luke e le due madri: la navigata Carrie Preston molto attiva in Tv e Lili Taylor, volto amatissimo del cinema indie e d'autore americano.


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In foto Lily Collins in una scena di Fino all'osso.

Un ragazzino di dodici anni una sera decide di spiare la propria babysitter e le cose prendono una brutta piega. Prima che la notte sia finita, imparerà una lezione sulla vita, l'amore e l'omicidio. The Babysitter è tratto da una sceneggiatura originale di Brian Duffield, che fu inclusa nella Black List del 2014, ossia l'elenco dei migliori script non ancora prodotti di Hollywood.

Avevo fatto un paio di film con donne protagoniste [Jane Got a Gun e Insurgent] e da lì mi sono spostato a scrivere antagoniste femminili. Cerco di stare attento alla linea sottile che divide una donna cattiva come personaggio da una donna cattiva come ritratto misogino. Sono stanco di vedere grandi attrici che interpretano semplici interessi amorosi. Credo che in questi anni ci siano stati molti ruoli femminili forti, ma ci sono ancora parti che vengono assegnate agli uomini e non alle donne, alcuni archetipi, come i villain.

Il film è diretto da McG, che come regista è di solito associato a produzioni ad alto budget, magari comico-action come Charlie's Angels o magari post-apocalittiche come Terminator: Salvation. Il suo ultimo film risale al 2014, Three Days to Kill, un relativo insuccesso con Kevin Costner, e da allora McG ha diretto soprattutto per la Tv dove anche come produttore non ha mai evitato produzioni dal taglio teen. La sua è dunque una scelta appropriata, così come è azzeccato il cast, a partire da Bella Thorne, recentemente vista proprio su Netflix in You Get Me. Hanno inoltre una parte Robbie Amell, il fratello del protagonista di Arrow che ha avuto un ruolo ricorrente in The Flash, e Hana Mae Lee, lanciata da Pitch Perfect 2 e qui nei panni di una villain.


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In foto Bella Thorne.

Ray Moody ha una strana attività: organizza sequestri su richiesta, ma non rapisce persone come un comune criminale, la sua invece è piuttosto una terapia d'urto. Sono i suoi clienti a chiedere di essere rapiti, per il brivido dell'esperienza o per aiutarsi con uno shock a superare qualche problema, come l'alcolismo o la cattiva alimentazione. Quando Anna gli chiede di essere sequestrata per un intero weekend, anticipando una grossa somma, Ray accetta, ma non ha idea dei guai che lo aspettano.

Mike Makowsky, con cui avevo già collaborato, ha scritto questa sceneggiatura per me come attore e parlandone con il mio amico e regista Evan Katz lui mi ha detto «Sembra che lo debba dirigere tu». E ho capito che aveva ragione così ho curato io la regia. Considero il film sia una screwball comedy sia un noir. Sono due generi opposti ma gemelli, perché entrambi di solito raccontano di un tizio che sprofonda in situazioni impossibili attirato da una donna - che sia una femme fatale o una un po' pazzerella.

Diretta e interpretata da Pat Healy, Take Me è una commedia che gioca sulla confusione del protagonista (e dello spettatore che non ha alcuna informazione in più) su fino a che punto Anna stia giocando con lui. Il film quindi si regge in larga misura sulla recitazione di Taylor Schilling (già protagonista per Netflix di Orange Is the New Black), che deve risultare impenetrabile, a tratti vittima, a tratti feroce e vendicativa, ma sempre ambigua. Il resto del cast è del tutto di servizio, con parti brevissime, concentrando Take Me sui protagonisti come in una sorta di tragicomico duetto da camera.


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In foto Taylor Schilling.

Il misterioso Jacob King arriva a Los Angeles dal Sudafrica, in cerca della sorella Bianca di cui non ha più notizie. Scoprirà presto che è stata uccisa e avrà solo sei giorni, e poche centinaia di dollari in tasca, per vendicare la sua morte, navigando un mondo di squallidi hotel, malavitosi e ricchi produttori cinematografici. Revenge thriller presentato allo scorso festival di Toronto, Message from the King segna l'esordio americano del regista belga Fabrice du Welz, che è subentrato alla regia del progetto dopo che è sfumato un primo interessamento di James McTeigue.

Ad attirarmi sono stati prima di tutti gli attori, davvero favolosi. Ho avuto un colpo di fulmine artistico per Chadwick. È così esigente con se stesso e concentrato che abbiamo subito trovato un'intesa molto forte. Per me era importante rendere il suo personaggio più umano e al tempo stesso farne una figura memorabile, così gli abbiamo trovato un'arma particolare: la catena di una bicicletta. La sceneggiatura era piuttosto standard, si poteva ricavarne una specie di Taken o una sorta di Drive, ma non volevo fare né l'una né l'altra cosa. Ho cercato di realizzare un film più personale, più viscerale, girato in 35 mm nonostante il budget ridotto.

Il regista dice di aver guardato come modello ai film di blaxploitation e pure a Hardcore di Paul Schrader, per l'aspetto più viscerale dell'odissea del protagonista. Inoltre si è affidato al suo abituale compositore Vincent Cahay, che per lui aveva già musicato l'esordio con l'horror Calvaire del 2004 e Alléluia del 2014, reinterpretazione della storia dei serial killer dei "cuori solitari" (già portata sullo schermo da Leonard Kastle in I killers della luna di miele). Di grande livello poi il cast, con protagonista il lanciatissimo Chadwick Boseman, l'anno prossimo in Black Panther, affiancato dall'australiana Teresa Palmer, dal gallese Luke Evans, reduce da La bella e la bestia e da Fast & Furious 7, e dagli inglesi Alfred Molina e Tom Felton (Draco Malfoy nei film di Harry Potter).


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In foto Chadwick Boseman.

Jessica James è una scrittrice di teatro che fatica a sfondare e nel mentre sbarca il lunario insegnando ai bambini. Inoltre sta ancora cercando di riprendersi dalla fine di una relazione di due anni con Damon. A questo proposito cerca di aiutarla l'amica Tasha, che le combina un appuntamento con un designer di app, Boone. I due sembrano molto diversi, ma il fatto che anche lui si stia riprendendo dalla conclusione di una storia, quella del suo matrimonio, finisce per avvicinarli.

Ero al Sundance per People, Places, Things e facevo attività stampa con Jemaine Clement e Jessica Williams. Continuavo a dire quanto era stata brava e come non vedessi l'ora che fosse protagonista di un film. Lo ripetevo sempre e così mi sono detto che, forse, dovevo provarci io anziché aspettare che lo facesse qualcun altro.

Protagonista assoluta di L'incredibile Jessica James è Jessica Williams, incensata da tutte le recensioni dopo il passaggio del film allo scorso Sundance Film Festival. Il regista Jim Strouse racconta di aver fatto il possibile per costruire il personaggio su di lei e allo stesso tempo lasciarla libera di scatenarsi. L'altro ruolo chiave del film, quello di Boone, è interpretato da Chris O'Dowd, comico inglese emerso in Tv con The IT Crowd (disponibile su Netflix) e poi arrivato a Hollywood in ruoli secondari in film come Questi sono i 40 e Thor - The Dark World. Gli altri due membri principali del cast sono Noël Wells, passata per il Saturday Night Live e interesse romantico di Aziz Ansari nella prima stagione della serie Netflix Master of None, e Lakeith Stanfield, qui nei panni dell'ex di Jessica. L'attore è esploso con la serie Atlanta, inoltre ha avuto un ruolo significativo in Scappa - Get Out e in War Machine per Netflix. Tornerà presto sulla piattaforma nella parte di L nell'atteso Death Note di Adam Wingard.


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In foto Jessica Williams in una scena di L'incredibile Jessica James.

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