Questa puntata di Splendor punta i riflettori sulla voce, si sofferma nell'analizzare il valore dalle tonalità e varietà di interpreti che la utilizzano come strumento musicale. Ospiti di Mario Sesti sono il regista e attore Luigi Lo Cascio, Giulio Scarpati e Luca Ward: tutti professionisti che hanno lavorato sulla propria voce per farne uno strumento efficace, personale e virtuosistico del proprio mestiere.

Luigi Lo Cascio è abituato al cinema e in teatro a dare grande valore alla sceneggiatura e alle parole: "I personaggi di testi teatrali credono di dominare lo scritto ma in realtà lo subiscono. Il mestiere dell'attore è anche quello del messaggero, riferisce concetti di altri".

Preferisce scrivere lui partiture teatrali: "Prima mi perdo nella dimensione della scrittura e poi nella messinscena. Di solito la mia prima interlocutrice è mia moglie che molto spesso collabora con mei già nelle prime fasi di ideazione di uno spettacolo o di un testo per il cinema. Il lavoro con Desideria mi accompagna dalla prima sillaba, lei è la mia prima spettatrice".

Calda e accogliente è la voce di Giulio Scarpati: "Le letture mi hanno aiutato tanto, mi appassionai al concetto che la voce potesse raccontare qualsiasi cosa e trasmettere tutte le emozioni. A me piace molto aderire ai personaggi che devo rappresentare, è un modo per garantire autenticità di racconto. La cosa più bella di un attore - ha rivelato - è quando leggi tutti i suoi pensieri, sembra così che la scoperta della vita e della realtà sia realmente completa".

Luca Ward ha cominciato con gli sceneggiati della Rai: "Giravo l'Italia. Quando sono tornato a fare teatro e poi negli anni a fare televisione e cinema in realtà la mia voce dava fastidio, nel '60 eravamo abituati all'educazione della voce degli attori, dopo questo studio ha perso importanza e allora mi sono dovuto adattare. Cerco di usare una timbrica diversa quando sono davanti la macchina da presa".

Voce di Russell Crowe anche ne Il Gladiatore, Ward non immaginava che quella pellicola potesse avere quello straordinario successo: "l'ho vista due anni dopo l'uscita, con alcuni amici ero a Sperlonga e lo abbiamo visto in un'arena estiva. Sono rimasto folgorato". Tra i tanti, da voce a Samuel L. Jackson: "È quello che a mio parere studia meglio le battute, che da un senso a qualsiasi termine o sfumatura e un piacere ascoltarlo, più difficile rifarlo".