Il regista Loznitsa, racconto l'odio verso gli atti arbitrari
CANNES, 25 MAG - Era partito bene A Gentle Creature
del regista Serghej Loznitsa, passato in concorso a Cannes: la
mirabile storia della inossidabile protagonista, Vasilina
Makvtseva, e del suo tentativo di avere ragione contro un mondo
kafkiano che la respinge, la fruga, la umilia aveva conquistato
tutti ma, a poco più della metà del film che ricorda un musical,
tutto precipita nel grottesco.
Eppure l'intento del regista era sicuramente allegorico nel
raccontare la storia di questa donna che che si vede respingere
un pacco mandato al marito in galera, non riesce neppure a
sapere se lui sia vivo o meno e incontra un girone infernale di
personaggi. "In questo film - dice - si vede certamente il mio
odio verso gli atti arbitrari", facendo riferimento alle
perquisizioni a Mosca, in abitazione e in teatro, al collega
russo Kirill Serebrennikov.
Comunque, aggiunge, non è un film politico: "Non avevo in
mente nessun personaggio politico reale".
(ANSA)