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Splendor 50, l'arte di non dimenticare

Francesco Bruni, Daniele Ciprì e l'artista di burlesque Albadoro Gala protagonisti di una puntata dedicata alla rappresentazione della memoria.

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domenica 21 maggio 2017 - Splendor

Il secondo appuntamento settimanale avrà come ospiti i registi e sceneggiatori Francesco Bruni e Daniele Ciprì, anche celebre direttore della fotografia, e l'artista di burlesque Albadoro Gala. Con loro Mario Sesti, conduttore e critico cinematografico, analizzerà il fascino che rende unico il loro lavoro - esplorando il rapporto con la memoria che coinvolge il tema del film di Bruni, l'amore per la fotografia di Ciprì e l'eclettismo di forme e linguaggi del burlesque.

Tutto quello che vuoi è l'ultimo lungometraggio diretto da Francesco Bruni, che ha raccontato la storia di un giovane adolescente che fa a meno della memoria e di un personaggio legato all'Italia del dopoguerra che ha difficoltà a mettere insieme i ricordi del suo passato.
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"Da una parte - ha detto Bruni - un disco rigido sovraccarico, dall'altra dei ragazzi che affidano la memoria a qualcosa di esterno: i cellulari. Ho voluto da una parte Giuliano Montaldo perché desideravo quel tipo di leggerezza, dall'altra gli adolescenti" con i quali Bruni è in contatto da sempre: "dai ragazzi del Cinema America, a quelli del film Scialla, da mia figlia, e appunto mio figlio, ora ventenne, che fa il rapper con la Dark Polo Gang".


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In foto Francesco Bruni.
In foto Daniele Ciprì.
In foto Albadoro Gala.

Daniele Ciprì è tra i più apprezzati direttori della fotografia, sceneggiatori e montatori italiani, ha iniziato "con dei pezzi di cartone e stavo a Palermo, sviluppavo i rullini delle famiglie. Quando ho imparato la tecnica, io e Franco Maresco abbiamo cominciato a fare direzione della fotografia - ha svelato -. Eravamo più che altro fotoreporter". La cosa più difficile mai fatta da direttore della fotografia è " un piano sequenza lunghissimo su Giovanna Mezzogiorno, con Marco Bellocchio, in Vincere". Nel cinema invece "l'input è la vita, successivamente costruisco l'immaginario. Nella regia per me conta molto stare con gli attori. Ma il luogo perfetto resta sempre il teatro".

Il burlesque è soprattutto un'arte per le donne. Ne è convinta Albadoro Gala la più nota performer di questa arte in Italia, scoperta per caso.
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"Il burlesque - ha spiegato - è un grande contenitore di varietà di spettacolo: dalle arti circensi al cabaret. Il tutto mescolato da femminilità, seduzione e gioco, raccontato da un corpo. In cinque minuti di performance sintetizziamo un messaggio una storia. Senza parlare. Lo facciamo in una miriade di dettagli con un grande studio dei movimenti del corpo. Il pubblico che ci viene a vedere è per l'80% femminile: decisamente un'arte per le donne".


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