Advertisement
Splendor XLV, lontano da dove?

Emilio Solfrizzi, Karin Proia e Ilaria Macchia raccontano l'avventura che li ha portati alla visibilità di un set.

Impostazioni dei sottotitoli

Posticipa di 0.1s
Anticipa di 0.1s
Sposta verticalmente
Sposta orizzontalmente
Grandezza font
Colore del testo
Colore dello sfondo
0:00
/
0:00
sabato 6 maggio 2017 - Splendor

La diciassettesima puntata della terza stagione di Splendor ha accolto, sulle poltrone gialle del Teatro Rossellini, l'attore Emilio Solfrizzi, la regista e attrice Karin Proia e la scrittrice Ilaria Macchia che a Mario Sesti, conduttore e critico cinematografico, hanno raccontato l'avventura che li ha portati alla visibilità di un set, di un palcoscenico, di una scrittura:  una meta che spesso coincide con lo spostamento dalla periferia al centro, o il contrario, in un movimento che disegna il respiro della creatività.

Emilio Solfrizzi ha da poco concluso il tour teatrale de "Il Borghese Gentiluomo" di Molière. "In teatro passa la tremarella quando non vengono i parenti a vederti, io sono molto più emozionato quando vedo mio figlio piuttosto che quando vedo un critico in platea" ha raccontato l'attore di origini pugliesi che in questo spettacolo è circondato da tanti personaggi.
MYmovies.it

In teatro si diverte molto: "Jourdan è un personaggio che auguro a tutti gli attori comici di incontrare nella loro carriera. Ti devi preparare fisicamente per affrontarlo, è stata per me palestra gratuita". Emilio Solfrizzi non è solo un attore comico, in realtà in lui c'è anche un animo malinconico, riconoscibile in alcuni film che ha interpretato: "In generale le figure che più amo della cinematografica e del teatro sono proprio i comici malinconici, adoro Totò, Aldo Fabrizi che hanno raccontato tanto altro oltre ad un umorismo di facciata".


CONTINUA A LEGGERE
In foto Emilio Solfrizzi.
In foto Karin Proia.
In foto Ilaria Macchia.

Una gita a Roma è il primo lungometraggio diretto da Karin Proia, attrice e questa volta anche regista e sceneggiatrice di una pellicola sensibile in cui due bimbi arrivano a Roma in gita con la mamma e si trovano coinvolti in una serie di avventure, a volte piacevoli e a volte meno. "Non volevo fare l'attrice, ma la regista. Un giorno mi capitò di fare un provino per gioco, e mi scelsero ma ho sempre mantenuto questa mia spensieratezza e libertà. Il lavoro dietro la macchina da presa è stato bellissimo, immaginavo il lavoro del regista come un direttore d'orchestra, invece ho capito che è un domatore di leoni. Mi avevano preso sotto gamba ma io avevo idee molto chiare. Questa storia l'avevo in testa da molto, si rifà tanto al mio passato, alla mia infanzia, a quando in tv vedevo cose meravigliose che però non erano nel mio paesino a 70 chilometri da Roma".

Sceneggiatrice e scrittrice, Ilaria Macchia, è autrice di "Ho visto un uomo a pezzi" (Mondadori). "La scrittura è sufficiente per se stessa e lo è anche nel momento in cui si scrive una sceneggiatura". Ilaria Macchia ha collaborato alla scrittura del film di Giovanni Veronesi, Non è un paese per giovani, e di Piero Messina, L'attesa: "Mi piace pensare di poter fare tutto, questi loro film sono molto diversi e spero di continuare così, ovvero facendo cose diverse così da rendermi quasi mimetica.


GUARDA TUTTE LE PUNTATE DI SPLENDOR

{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati