Gli attesi ospiti della nuova puntata di Splendor sono tre volti celebri e apprezzati: Claudio Amendola, Massimiliano Gallo e Carolina Crescentini; ai microfoni di una trasmissione di cinema che irradia in tutta la cultura, condotta da Mario Sesti, hanno raccontato le loro ultime avventure cinematografiche - ma anche la biografia di tre interpreti la cui massa di volti, storie e identità si addensa nella icona della loro immagine come una polifonia di voci su un set. Non è anche, e soprattutto questo, un attore, una moltitudine di fronte ad uno specchio?

Claudio Amendola è regista e interprete del noir Il Permesso, al cinema dallo scorso 30 marzo, sua seconda prova dietro la macchina da presa. "In questo film ho applicato tutte quelle regole che ho imparato in tanti anni e cioè che un film è fatto di tanti mestieri che si uniscono - ha svelato -. Come succede ai grandi direttori d'orchestra, occorre conoscere il mestiere degli altri ed io avendo avuto la fortuna di frequentare l'ambiente sin da piccolo, ho potuto avvicinarmi al lavoro di tutti".

De Cataldo gli ha concesso di stravolgere la sceneggiatura: "Giancarlo si è fidato molto, avevo bisogno del suo soggetto e che la storia diventasse più mia, a me interessava dare spessore ai personaggi dando ad ognuno di loro delle caratteristiche che poi fanno parte di me". Strumento principale di questa pellicola è il corpo: "Per me vale quanto la parola, quanto lo sguardo. Io avevo bisogno che il fisico di Luca Argentero (protagonista del film) avesse voce, di lui ne conoscevo la disciplina e per questo film ha dovuto lavorare per quattro mesi molto intensamente per raccontare i dolori del suo personaggio, sapevo che lui poteva riuscirci per le sue qualità umane ed attoriali".

Da diversi anni Massimiliano Gallo si è imposto sulla scena artistica - e cinematografica italiana - per la sua grande capacità di sorprendere con le sue mutevoli interpretazioni: "Io non faccio dipendere le scelte lavorative dalla quantità di tempo in cui compaio sullo schermo, tutto dipende dalla qualità del ruolo e non dal numero di pose - ha spiegato -. Credo nella profondità dell'essere umano e nelle sue mille sfaccettature, anche quando ho interpretato personaggi violenti sono sempre andato oltre il giudizio di facciata, amo esplorare anche la profondità del male".

Tra i protagonisti de La verità vi spiego sull'amore di Max Croci, Carolina Crescentini non credeva di voler fare questo lavoro: "Quando mi sono avvicinata a questo mondo non credevo potesse durare, ci sono arrivata per caso, partecipando ad un corso, e poi ho continuato per puro egoismo, perché mi piaceva quello che provavo sul palco, l'incontro con la platea ogni volta mi scalda il cuore - ha confidato -. Mi rendeva felice la verità che vivevo sul palco e la sincerità con la quale potevo andare a fondo raccontando alcune cose, mi sono sempre sentita libera".

La Crescentini non ama rivedersi, a meno che non si tratti di Boris che ancora oggi la stravolge dal ridere, si definisce "un soldato" e a suo dire "i migliori ruoli li aspetto ancora, ma senza fretta".

I Foja sono gli ospiti musicali della nona puntata, prima rock band di sempre a suonare in elettrico sul palco del Teatro San Carlo di Napoli con lo spettacolo "Cagnasse Tutto", nell'ambito del cartellone del "Napoli Teatro Festival Italia 2016", registrando il tutto esaurito. Il concerto ha avuto la regia di Franco Dragone, storico regista e direttore artistico del Cirque du Soleil.