È il 180 dopo Cristo. L'imperatore romano Marco Aurelio è malato e prossimo alla fine. Al momento di nominare il proprio successore, però, non sceglie il figlio Commodo, malvagio e inadatto, ma il valente generale Massimo Decimo Meridio, uomo fidato e condottiero coraggioso. Commodo, geloso, non ci sta: soffoca il padre e ordina l'uccisione di Massimo e della sua famiglia. Sfuggito per poco, il generale viene ridotto in schiavitù e allenato come un gladiatore per soddisfare il sadico piacere del popolo. Presto, la sua fama cresce al punto da riportarlo a Roma, dov'è determinato a vendicare la moglie e il figlio e a riportare in auge la dignità e la Repubblica.

Nelle mani di Ridley Scott, rinasce dunque l'epica al cinema e va a posizionarsi tra i sinonimi di blockbuster e intrattenimento popolare. E qualche volta, come in questo caso, non è affatto un male.

Il gladiatore è anche e soprattutto lui, Russell Crowe nei panni di Maximus, ed è la sua interpretazione vibrante ma trattenuta la mossa migliore del film: da solo, Crowe si oppone alla logica dell'eccesso che muove ogni altro reparto e mantiene il film nel solco di una celebrazione dell'umiltà di Maximus, del suo coraggioso e retto agire, diffidando delle lusinghe, e del suo umano e forse ingenuo sognare.

Il gladiatore andrà in onda stasera in prima serata alle 21:15 su Rete4.