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Splendor XXVIII, la strada verso lo spettacolo

Vittoria Puccini è tra gli ospiti della puntata di Capodanno. Con lei anche Paola Minaccioni e Silvia D'Amico.
di Mario Sesti

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In foto Vittoria Puccini, tra i protagonisti della 28esima puntata di Splendor.
domenica 1 gennaio 2017 - Splendor

L'ultima puntata della stagione 2016 di 'Splendor - Suoni e Visioni' continua a parlare a un pubblico vasto e in crescita curiosando esplorando e mixando linguaggi e scritture diverse, arti della visione e della parola, nuove tecnologie e spettacoli dal vivo senza porre limiti alla sperimentazione e alla contaminazione di forme parole e vibrazioni del suono.

Ospiti del sedicesimo appuntamento le attrici Vittoria Puccini, Paola Minaccioni e Silvia D'Amico, il regista teatrale Piero Maccarinelli e i protagonisti del cortometraggio Romolo+Giuly, Alessandro D'Ambrosi e Michelle Carpente.
Mario Sesti

Vittoria Puccini deve dire grazie a Sergio Rubini che sedici anni fa la diresse in Tutto l'amore che c'è: "Il film era ambientato in Puglia, interpretavo una milanese ma il mio accento fiorentino ero così spiccato da non riuscire a trattenerlo in alcune battute. Su quel set ho capito di amare questo lavoro che ti permette di apparire e poi scomparire. Mi sono sentita a mio agio, ero nel posto giusto al momento giusto". Poco dopo ha interrotto gli studi in Giurisprudenza e ha dato il via a una carriera di successi. "Oggi sul set porto con me mia figlia, mi aiuta a ripetere le battute, le impara con me e sa tutto dei miei film. Credo che non ci siano regole e consigli da offrire, ognuno si avvicina a questo mondo a suo modo. Credo che si possa sempre migliorare e credo che per un attore sia fondamentale la vita, vivere fuori dal set. Più si è maturi, più si riesce a rappresentare un personaggio al meglio".


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In foto Paola Minaccioni.
In foto Silvia D'Amico.
In foto Alessandro D'Ambrosi.

Direttore artistico dell'Associazione culturale Artisti Riuniti, Piero Maccarinelli ha vissuto in maniera intensa incontrando nel suo percorso personaggi memorabili che hanno lasciato un segno nella vita artistica del nostro Paese. "Oggi non ci sono grandi attori ma grandi momenti - ha svelato il regista -, ci sono stati grandi attori e la gente si affezionava a loro e andava a rivederli in ruoli diversi ogni anno. Ora è tutto molto cambiato, il rapporto stesso di affezione si è modificato, affievolito. Non c'è più quella continuità che spingeva il pubblico a riprendere un rapporto interrotto solo pochi mesi prima". Dopo tanti tempo a dirigere e condividere successi e incredibili momenti dietro le quinte, Maccarinelli è ancora convinto che "la regia deve essere condivisa. Creare complicità con l'attore è fondamentale - ha concluso -, non mi sono mai imposto e mai lo farò. L'attore deve sentirsi guidato ma libero, sempre".

Paola Minaccioni è un piccolo vulcano con una grande passione per il cinema: "al cinema arrossisco ancora il primo giorno di set, per me è ancora come lanciarsi con il paracadute e sento sempre di far parte di qualcosa di speciale. Il mio è un misto di terrore e curiosità". Le sue interpretazioni sono state per lo più comiche, e tra i registi con cui ha più lavorato anche Carlo Vanzina e Ferzan Özpetek: "Sono così diversi tra loro, ma ugualmente rispettosi, vogliono conquistare il pubblico e far si che la gente si appassioni e vada al cinema". Ha iniziato la sua esperienza teatrale negli anni '90, oggi il palcoscenico le dà ancora forti emozioni: "quando improvviso è per me una gioia immensa, vuol dire che raggiungo una tale empatia con il pubblico che raramente si ripeterà".
Mario Sesti

Se in uno stesso giorno le arrivassero due proposte di lavoro da Paolo Sorrentino e Xavier Dolan, Silvia D'Amico non avrebbe dubbi, la sua scelta cadrebbe sul primo sebbene anche il secondo, Dolan, gode di favore ai suoi occhi. Giovane attrice che con le sue delicate interpretazioni ha conquistato il teatro prima, e il cinema e la tv subito dopo. a sua falcata delicata ha popolato cinema e tv. "Il mio non è stato un percorso facile, la vita dell'attore è fatta anche di periodi di vuoto, di fermi obbligati e poi di novità così diverse tra loro da riconoscerle come grandi prove e opportunità - ha raccontata l'attrice -. Ogni film mi ha dato l'opportunità di tirare fuori una parte di me che non conoscevo, spesso i ruoli vengono affidati in base anche a quello che di te traspare, spero che prima o poi nella mia carriera io abbia anche modo di fare qualcosa di comico, che faccia ridere. Probabilmente è quello che mi riesce meglio!". Così mentre Giuseppe Piccioni, che la diresse ne Il rosso e il blu, le ha insegnato ad essere più delicata e meno fisica nell'interpretazione, e Roan Johnson, che la scelse per Fino a qui tutto bene, la precisione vestita da spensieratezza, ed infine per Viviana in Non essere cattivo, Claudio Caligari le disse di non avere alcun tipo di giudizio rispetto al personaggio che andavo ad interpretare.


In foto Piero Maccarinelli.
In foto Michelle Carpente.
In foto Alex Hare dei The Shalalalas.

Gli ultimi ospiti della sedicesima puntata sono due anime agli antipodi che condividono lo stesso cielo ma a dividerli è l'eterna rivalità tra Roma Sud e Roma Nord, quartieri a cui rispettivamente appartengono Romolo (Alessandro D'Ambrosi) e Giuly (Michelle Carpente), protagonisti del cortometraggio Romolo+Giuly - prodotto dalla ZeroSix, diretto da Michele Bertini, scritto da Giulio Carrieri con Michele Bertini Malgarini e Alessandro D'Ambrosi - che racconta in chiave comica l'eterna faida tra due "umanità" di una stessa Capitale racchiuse all'interno del Grande Raccordo Anulare, ma separate da caratteri diversi difficili da conciliare: "Da una parte la ricca e florida Roma Nord, dall'altra la chiassosa e più tamarra e ruspante Roma Sud - ha spiegato Romolo -. Guglielmone Shakespeare ci avrà maledetto, il nostro è un gioco che vuole sottolineare le differenze che esistono in realtà. Roma è divisa in tante piccole città stato, ognuna con le proprie abitudini, sembra una trovata ma è una sfida ed eterna lotta ormai senza età". Ad una settimana dalla pubblicazione del video le visualizzazione avevano già superato il milione per arrivare, ed oggi il successo del progetto potrebbe anche sfociare nella realizzazione di una serie televisiva, o di un prodotto che possa avere risalto sul grande schermo. "Non ci aspettavano questa risposto così positiva da parte del pubblico - ha raccontato Michelle - il video ha spopolato e tutti hanno riso e parlato del corto, certo il cinema è il sogno di ogni attrice, ma viste le evoluzioni tecnologiche anche internet si è mostrato un buon trampolino".

The Shalalalas, il duo composto da Alex Hare e Sara Cecchetto sono gli ospiti musicali di questa puntata che chiude l'anno di Splendor. Il gruppo, scelto dal regista Luca Ribuoli per la colonna sonora della fiction di Rai 1 "L'allieva", propone melodie acustiche unite a sonorità rock e folk sino alle ballate più comune ma da loro rese meno commerciali.
Mario Sesti

Prodotto da ERMA Pictures e Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con DGCinema MiBACT, Splendor è un programma ideato e curato da Sabina Ambrogi, Max De Carolis, Mario Sesti, scritto insieme a Nicole Bianchi, Fabio Luzietti e Gabriele Niola, con il coordinamento produttivo di Cristina Scognamillo, e Margherita Bordino e Valeria Santori in produzione.


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