Rispetto alla prima mondiale veneziana la tensione è calata e oggi, giorno dell'uscita nelle sale del documentario a lui dedicato, Rocco Siffredi appare più sereno. "L'uscita di un film è impegnativa, ma nulla in confronto allo stress che ho patito al Lido, ero nervosissimo", spiega alla tappa romana del tour promozionale. Dal 31 ottobre al 3 novembre Bim distribuirà Rocco nelle sale italiane.

Oggi le donne vogliono essere sorprese più che corteggiate e la tipologia del "maschio italiano" è passata di moda.

I registi Demaizière e Teurlai che l'hanno diretta nel documentario sulla sua vita l'hanno paragonato a un "Re Lear affaticato". Si sente così?
Sono lusingato che vedano in me un personaggio shakespeariano, ma capisco cosa intendono. Quando ho deciso di accettare un film che parlasse della mia vita ero completamente svuotato, stanco. Era necessario fermarsi un attimo e guardarsi dietro e dentro. Probabilmente Thierry e Alban hanno visto le mie cicatrici, il dolore che mi sono a lungo portato, le battaglie, i sensi di colpa ma anche tutta la gioia che ho profuso nella mia professione.

Come ne è uscito?
Rigenerato.

Lei sta meglio ma il "maschio italiano" sembra destinato a indebolirsi dal punto di vista delle aspettative femminili. È d'accordo?
Credo tutto il genere maschile abbia irrimediabilmente rinunciato a un certo modello di virilità perché alla donna non interessa più. Oggi le donne vogliono essere sorprese più che corteggiate. Quanto alla specificità italiana probabilmente la situazione è ancora più grave in quanto estrema: la tipologia del cosiddetto "maschio italiano" è come passata di moda. Va comunque detto che ormai è difficile mettere frontiere nel comportamento dei giovani, sono tutti globalizzati e indifferenziati, almeno fra i Paesi occidentali.

In tal senso anche la pornografia si è estremamente globalizzata. È quello il suo futuro secondo lei?
Oggi si cercano metodi così assurdi per provocare l'eccitazione che io stesso ho difficoltà a capire dove si andrà a parare. L'asticella delle aspettative dal porno si è molto elevata e penso che un futuro possibile sia la bisessualità totale: credo che lì si muoveranno le nuove generazioni.

Lei ha qualche rimpianto rispetto alla fama di piacere a tutte le donne?
Ma io non piaccio a tutte le donne, riuscire a piacere all'intero universo femminile sarebbe stato paradiso impossibile! Il punto semmai è un altro: anche quelle donne che mi trovano desiderabile in realtà non vogliono me fisicamente, ma mi desiderano come oggetto virtuale, come l'immagine di Rocco.