La cantante è la voce recitante della protagonista del cartone animato, coronando così un sogno che aveva fin da bambina.
di Paola Casella
È la voce recitante e cantante di Poppy, la tenera ed entusiastica protagonista del film di animazione Trolls. Ed è emozionata come una bambina all'idea di aver coronato un suo sogno: quello di doppiare un cartone animato.
"Sono sulla scena da tempo, ma non mi avevano mai chiamato per farlo, anche se in segreto lo desideravo tanto. Quando mi ha contattato la DreamWorks non ci potevo credere. E poi, al momento di iniziare il lavoro, mi è venuta una laringite spaventosa".
Come ha fatto?
Mi sono imbottita di pillole omeopatiche e mi sono buttata a capofitto. Non potevo rischiare di perdere questa occasione. E a conti fatti non c'è stata neppure una nota sbagliata.
Come ha lavorato sulla voce di Poppy, che sembra molto diversa dalla sua, sia nella recitazione che nel canto?
Più che altro ho lavorato sulla dizione con una coach eccezionale, la direttrice del doppiaggio Fiamma Izzo, che ha anche tradotto tutti i dialoghi e i testi delle canzoni. Una volta tolto il mio inconfondibile accento friulano diventa quasi impossibile riconoscermi! Con Fiamma ho lavorato a rendere la mia recitazione credibile e convincente cercando la giusta misura tra la mia vocalità e quella di un personaggio da cartone animato come è la giovane troll Poppy.
Quando mi ha contattato la DreamWorks non ci potevo credere. E poi, al momento di iniziare il lavoro, mi è venuta una laringite spaventosa
Che cosa l'ha convinta ad accettare questa sfida?
Il marchio DreamWorks innanzitutto, che è di per sé una garanzia, e il fatto che negli Stati Uniti le voci dei protagonisti sono state doppiate da professionisti del calibro di Anna Kendrick, che dà la voce a Poppy, e Justin Timberlake, che interpreta il troll scorbutico Branch (in Italia il doppiatore è Alessio Bernabei, ex frontman dei Dear Jack, ndr).
Da bambina qual era il suo cartone animato preferito?
Facile: Lupin III.
Qualcuno direbbe che è un cartone "da maschi".
Non è vero! E poi c'è Margot, una vera bad girl. Yeah!
Lei che tipo di bambina era?
Molto sensibile. Ho iniziato prestissimo a fare musica perché per me era più facile comunicare attraverso il canto che attraverso la parola. Ed ero presa di mira da due bulletti, fin dalle elementari, perché ero troppo emotiva, come diceva la mia maestra, bassina e pacifica. I ragazzini con la testa fra le nuvole, come ero io, sono quelli che le beccano più di tutti. Infatti mi prendevano a botte tutti i giorni, ed è andata avanti così anche alle medie.
Da bambina ero presa di mira da due bulletti, fin dalle elementari, perché ero troppo emotiva, come diceva la mia maestra, bassina e pacifica.
Li ha più incontrati, quei due?
No. Ma ho interiorizzato questo lato dark della mia infanzia.
Trolls dice che nessuno va lasciato indietro.
I film di animazione americani, in particolare quelli della DreamWorks, veicolano spesso questo messaggio. Certo, se noi che stiamo bene rinunciassimo a un po' delle nostre ricchezze per dare una mano a quella parte del mondo che sta veramente male, l'happy ending sarebbe possibile per tutti, e non solo per pochi.
La frase simbolo di Trolls è: trova il tuo posto felice. Qual è il suo?
La musica, che mi ha letteralmente salvata, aiutandomi a trovare la mia ricchezza: poi ho costruito su quello. A volte per tirare fuori la felicità che è in ognuno di noi ci vuole qualcuno o qualcosa che ci aiuti a trovarla.
Gli italiani sanno essere felici?
Sappiamo riunirci nelle occasioni gioiose, come le feste di piazza, i concerti gratuiti e le proiezione nei cinema all'aperto, così come nelle occasioni di dolore, cui gli italiani rispondono in maniera potentissima, tirando fuori tutta la loro solidarietà. Ma non sappiamo difendere i nostri diritti individuali, e spesso diventiamo ingovernabili.
Molti giovani dall'Italia se ne vanno.
È vero, ma quelli che restano hanno un bello spirito, e una bella grinta.