A Città di Castello 126 opere dei maestri del secondo Novecento
Dai catrami alle muffe, dai sacchi ai
gobbi, dai legni alle combustioni, dai ferri alle plastiche, dai
cretti ai cellotex fino al 'nero e oro', i capolavori di Alberto
Burri, padre dell'Informale, sono in mostra a Città di Castello
(sua città natale) da oggi al 6 gennaio, affiancati dalle opere
degli artisti che lo ispirarono e di quelli che furono
influenzati dal suo linguaggio pittorico rivoluzionario. Negli
spazi immensi degli ex Siccatoi (con Palazzo Albizzini sede
espositiva della Fondazione Burri) sono riuniti i lavori, tra
gli altri, di Rauschenberg, Pollock, Twombly, de Kooning,
Kiefer, Klein, Fontana, Afro, Rotella, Mattiacci, per chiudere
le celebrazioni del centenario della nascita del maestro umbro
documentando il clima straordinario in cui era fiorita l'arte
del secondo '900. Intitolata 'Alberto Burri. Lo spazio di
materia tra Europa e Usa', la grande rassegna, spiega il
curatore e presidente della Fondazione Bruno Corà, vuole
restituire ''lo spirito del tempo''
(ANSA) ROMA 24 SET