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BUENOS AIRES, 29 APR - Jorge Luis Borges e Buenos
Aires, uno scrittore e una città di fatto sinonimi: ancora di
più in questo 2016, nel quale ricorrono i 30 anni della morte,
il 30 giugno del 1986 a Ginevra, dell'autore di 'El Aleph'.
Al di là dell'anniversario, in Argentina Borges è sempre
sotto i riflettori: di lui si parla costantemente, escono nuovi
saggi o articoli dei giornali i quali, in modo diretto o
indiretto, riprendono i suoi celebri racconti, frasi, aforismi,
dichiarazioni.
Quest'anno è comunque diverso, ci sono più appuntamenti e
incontri 'borgesiani', non solo in Argentina ma anche a Parigi,
New York, Madrid, dove è per esempio in corso la mostra 'El
infinito Borges', che raccoglie lettere, alcune delle prime
edizioni di libri, ecc.: in totale 300 oggetti.
Tra le iniziative più importanti di questi giorni anche la
ristampa del libro di fotografie 'Atlas', che Borges e la vedova
dello scrittore, Maria Kodama, pubblicarono nel 1984.
Alcuni dei 130 scatti del volume sono presentati in uno
spazio nella 42/a edizione della 'Fiera del Libro', appuntamento
ormai tradizionale della capitale argentina.
L'esposizione, e il libro, riprendono Borges nei suoi tanti
viaggi fatti alla fine degli anni '70 e i primi '80: per
esempio, a Roma, in California, a Ginevra, oppure a Siviglia e a
Istanbul, o in uno zoo vicino Buenos Aires fotografato insieme
ad una tigre di Bengala, animale che lo incuriosiva.
In molte immagini, alcune delle quali in bianco e nero,
Borges appare insieme a Adolfo Bioy Casares, l'amico e
co-autore, che ha scattato alcune delle foto, così come ha fatto
nel corso degli anni anche la Kodama: la quale ha d'altra parte
annunciato che entro giugno uscirà un nuovo libro intitolato 'La
storia del tango' che raccoglie quattro conferenze fatte dal
marito nel lontano 1965.
Ed è d'altro lato la stessa 'Feria del libro' ad essere
segnata in questo 2016 dall'onnipresente Borges: il presidente
di questa edizione è Alberto Manguel, bibliofilo, grande
studioso e ammiratore di Dante, il quale è stato designato dal
presidente Mauricio Macri responsabile della Biblioteca
Nazionale argentina, e che ha di recente pubblicato in Italia
'Una storia naturale della curiosità'.
Quando era ragazzo, Manguel si recava tre volte la settimana
nella casa sulla calle Maipu del maestro per raccontare i testi
che lo scrittore, ormai cieco, non poteva più leggere. Per un
periodo, ricordano i media argentini, è quindi stato i suoi
'occhi': ora è diventato il suo successore, visto che Borges fu
direttore della Biblioteca di Buenos Aires per molti anni, tra
il 1955 e il 1973.
(di Martino Rigacci)
(ANSA)