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Asian Film Awards 2016, tutti i candidati

In programma il 17 marzo a Macao la premiazione degli Oscar asiatici. The Assassin favorito con nove candidature. In nomination anche Ryoo Seung-wan, in questi giorni al Korea Film Festival.
di Emanuele Sacchi

The Assassin

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venerdì 11 marzo 2016 - Asian Film Awards

Nati come celebrazione di un anno di film asiatici in apertura dell'Hong Kong International Film Festival ed evolutisi in una manifestazione di rilevanza internazionale sul modello degli Academy Awards, gli Asian Film Awards arrivano al giro di boa della decima edizione, che si terrà al Venetian Casino and Hotel di Macao il 17 marzo. L'importanza e il prestigio della serata crescono proporzionalmente alla salute di un'industria cinematografica in ascesa qualitativa e quantitativa. Una crescita tuttora trascurata dagli Oscar (clamorosamente ignorati i titoli asiatici di quest'anno), manifestazione a cui gli AFA si rifanno sia per categorie di premi che per modalità di selezione e premiazione (anche qui votano i vincitori degli anni precedenti e sono organi distinti a comporre le nomination e a scegliere il vincitore).

In questa edizione, ricca di contendenti di valore provenienti da tutti i principali Paesi del continente, molto dipende dalla piega che prenderanno le decisioni della Giuria - presidente Johnnie To - e degli altri votanti, scelti dai tre festival che sostengono l'iniziativa (Hong Kong, Busan, Tokyo).
Emanuele Sacchi

Privilegeranno il cinema d'autore, apprezzato dai festival internazionali, o il cinema popolare di campioni di incassi come Ip Man 3 o Bajirao Mastani? A giudicare dalle nomination sembra aver la meglio la prima tendenza, visto che a dominare con ben nove candidature (seguito dalle cinque del blockbuster indiano Bajirao Mastani e dell'hongkonghese Port of Call) è The Assassin di Hou Hsiao-hsien, wuxia che trascende il cinema di genere per divenire visione abbacinante, esperienza insieme onirica e sensuale. Un capolavoro (per una volta il termine non suona sprecato o scontato) che ha richiesto cinque anni di lavorazione e che ha già fatto incetta di premi in tutto il mondo - tra cui la Miglior Regia al Festival di Cannes - colpevolmente ignorato dall'Academy, che non lo ha inserito nella cinquina per il Miglior Film in Lingua Straniera.
È il favorito d'obbligo degli Asian Film Awards 2016, ma potrebbero esserci delle sorprese: magari, complice la composizione della Giuria, a spuntarla sarà Port of Call, originale noir su un macabro e contorto caso di omicidio che ha inanellato ben dodici nomination agli imminenti Hong Kong Film Awards.


MIGLIOR FILM

Lo sforzo collettivo, il lavoro di ricostruzione e la cura riposta per ogni singolo dettaglio della messa in scena rendono di gran lunga The Assassin il favorito. Essendo il premio al Miglior Film un riconoscimento all'opera nel suo complesso e allo sforzo della produzione in particolare, è davvero difficile fare di meglio del film taiwanese, ma i contendenti sono degni di considerazione.

The Assassin è l'unico dei film candidati agli AFA ad essere stato presentato dalla rispettiva nazione per gareggiare agli Oscar nella categoria di Miglior film in lingua straniera.
Emanuele Sacchi

Mountains May Depart è il compimento di un discorso intrapreso da Jia Zhang-ke nei film precedenti, che porta ancor più in profondità l'analisi dello scollamento tra la Cina di ieri e quella di oggi, tra il miraggio dell'Occidente e una realtà di frantumazione e smarrimento di identità. A fianco di due film d'autore, due pellicole di genere: Veteran ripropone il collaudato cinema d'azione del sudcoreano Ryoo Seung-wan, il migliore al mondo oggi nel genere, dove Mr. Six dimostra il progresso della Cina nel noir con una storia amara e vibrante. Chiudono la lista gli amori malinconici di Three Stories of Love di Hashiguchi Ryosuke e la sensualità guerresca di Bajirao Mastani, quintessenza di Bollywood.


In foto una scena di The Assassin.
In foto una scena di Mountains May Depart.
In foto una scena di Veteran.
MIGLIOR REGIA

Tre autori di fama internazionale (due già vincitori nelle scorse edizioni) contesi dai maggiori festival, uno specialista di genere e un outsider.

Hou Hsiao-Hsien - già vincitore a Cannes - regista di The Assassin, è il favorito, sia per ciò di cui si rende capace la sua macchina da presa nel film (basterebbe solo la sequenza dell'avvelenamento sventato dall'assassina), sia come possibile new entry tra i vincitori agli AFA.
Emanuele Sacchi

Jia Zhang-ke e Kore-Eda Hirokazu, invece, si sono già aggiudicati il premio rispettivamente nella prima e nella terza edizione, e questo potrebbe giocare a loro svantaggio. Guan Hu, autore di Mr. Six, rappresenterebbe una sorpresa e un segnale verso il nuovo cinema di genere cinese, mentre Ryoo Seung-wan, impareggiabile artigiano action, appare per ora il meno quotato del lotto.


In foto Hou Hsiao-hsien, il regista di The Assassin.
In foto Koreeda Hirokazu, il regista di Our Little Sister.
In foto Guan Hu, il regista di Mr Six.
MIGLIOR ATTORE

Benché tra i candidati figuri il "vero" Ip Man, il numero uno degli action hero, probabilmente neanche il kung fu sarà sufficiente a garantire un premio a Donnie Yen, candidato per l'attesissimo (almeno da noi, visto che in Cina è già uscito) Ip Man 3.

A contendere il titolo di Miglior Attore c'è anche un'altra superstar come Lee Byung-hun, investigatore in Inside Men e fresco reduce della notte degli Oscar, dove ha consegnato un premio
Emanuele Sacchi

Gareggia anche il filippino John Arcilla, generale detestabile in Heneral Luna. Ma la lotta per il successo sembra ristretta a due interpretazioni: quelle di Feng Xiaogang, regista cinese di mélo e war movie reinventatosi attore con ottimi esiti in Mr. Six, e Nagase Masatoshi, veterano del cinema giapponese (chi lo ricorda in Mystery Train di Jarmusch?) e struggente venditore di dorayaki in Le ricette della signora Toku di Kawase Naomi.


In foto Donnie Yen in una scena di Ip Man 3.
In foto Lee Byung-hun in una scena di Inside Men.
In foto Nagase Masatoshi in una scena di Le ricette della signora Toku.
MIGLIOR ATTRICE

Nuovamente The Assassin contro Mountains May Depart, rappresentati da due signore del cinema cinese antitetiche per estrazione e percorso.

La bellissima Shu Qi, salvata dalla pornografia (iniziò sul set ancora minorenne) grazie al cinema d'autore e in particolare grazie al suo demiurgo Hou Hsiao-Hsien, è ormai una diva a tutto tondo.
Emanuele Sacchi

La sua assassina implacabile dal cuore infranto è insieme fragile e spietata, un vortice di sensazioni rese con pochi ieratici gesti. Zhao Tao, invece, moglie di Jia Zhang-ke e nota anche al pubblico italiano per Io sono Li di Andrea Segre, fornisce l'ennesima prova maiuscola nei panni di una ragazza costretta a scegliere tra due pretendenti e poi a pagare il prezzo di quella scelta per tutta la vita. Ma il livello della categoria quest'anno è vertiginoso: non sono da meno Haruka Ayase e Karena Lam, private del consueto glamour nei ruoli di sorella maggiore e capofamiglia la prima (il delizioso Our Little Sister) e di sposa mancata per il lutto improvviso del suo promesso sposo la seconda (Zinnia Flower, ancora da Taiwan). Ruoli intensi e sorprendenti che potrebbero valere un exploit.


In foto Shu Qi in una scena di The Assassin.
In foto Zhao Tao in una scena di Mountains May Depart.
In foto Haruka Ayase in una scena di Our Little Sister.
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

Competizione sulla carta equilibrata per l'Attore non protagonista.

Unica star il giapponese Asano Tadanobu, amante che ritorna dall'aldilà nel lirico Journey to the Shore di Kurosawa Kiyoshi.
Emanuele Sacchi

Per il resto caratteristi di pregio come Oh Dal-soo (il campione di incassi sudcoreano Assassination) e l'emergente artista marziale Zhang Jin (Ip Man 3), già visto in The Grandmaster. Ma la sorpresa potrebbe appartenere a Hong Kong, con Michael Ning nei panni del repellente assassino di Port of Call.


In foto Asano Tadanobu in una scena di Journey to the Shore.
In foto Oh Dal-soo in una scena di Assassination.
In foto Michael Ning in una scena di Port of Call.
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

Favorito anche qui The Assassin.

La candidata Zhou Yun è la moglie di Tian Ji'an, oggetto d'amore dell'assassina Nie Yinniang e incarnazione di grazia femminile, in contrapposizione alla killer silenziosa a cui la femminilità è stata negata.
Emanuele Sacchi

Possibili outsider la giapponese Anna Tsuchiya, che spicca nel cast maschile dello yakuza eiga Gonin Saga, e la sudcoreana Park So-dam, posseduta da un demone nel curioso The Priests.


In foto Zhou Yun in una scena di The Assassin.
In foto Anna Tsuchiya in una scena di Gonin Saga.
In foto Park So-dam in una scena di The Priests.
MIGLIOR ATTORE EMERGENTE

Il vero plusvalore degli Asian Film Awards rispetto a ogni altra competizione, anche per il coraggio di istituire una categoria mista, è il premio per il Miglior attore emergente.

Sorprende la candidatura glamour della star K-pop Seolhyun, per il gangster movie Gangnam Blues, ma per la vittoria finale meglio puntare su Jessie Li, giovane irrequieta e vittima sacrificale di Port of Call.
Emanuele Sacchi

O sulla sensazionale Ryoko Fujino, al debutto in Solomon's Perjury. Da non sottovalutare Lee Hong-chi, protagonista del dramma taiwanese di ambiguità sessuale e autolesionismo Thanatos, Drunk diretto dal talentuoso Chang Tso-chi.


In foto Jessie Li in una scena di Port of Call.
In foto Ryoko Fujino Solomon's Perjury.
In foto Kim Seol-Hyun in una scena di Gangnam Blues.
MIGLIOR SCENEGGIATURA

Dove non è candidato The Assassin c'è maggiore spazio per una competizione alla pari.

Il favorito della categoria miglior sceneggiatura è Mountains May Depart di Jia Zhang-ke.
Emanuele Sacchi

Port of Call e il racconto di amore e morte di Journey to the Shore sono comunque validi contendenti.


In foto una scena di The Assassination.
In foto una scena di Mountains May Depart.
In foto Ryoo Seung-wan, il regista di Veteran, in questi giorni a Firenze, al Korea Film Festival, dal quale ripartirà per raggiungere Macao.

Quanto alle altre categorie, non esistono ragioni sensate né candidati possibili per togliere la Migliore Fotografia a The Assassin (qualcuno lo dica all'Academy), ben piazzato anche su Costumi e Scenografia, dove dovrà vedersela con la Bollywood opulenta di Bajirao Mastani.

Conteso è anche il Miglior Montaggio, con l'azione serrata di Veteran in pole position.
Emanuele Sacchi

Gli Effetti Speciali potrebbero andare alla computer graphics sfrenata del campione di incassi cinese Monster Hunt.


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