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Festival del film Locarno 2015, il programma

Apre la kermesse l'atteso Dove eravamo rimasti con Meryl Streep.

In foto Meryl Streep in una scena del film Dove eravamo rimasti.
Meryl Streep (Mary Louise Streep) (74 anni) 22 giugno 1949, Summit (New Jersey - USA) - Cancro. Interpreta Ricki nel film di Jonathan Demme Dove eravamo rimasti.

mercoledì 15 luglio 2015 - News

Oggi è stato annunciato il programma del Festival del Film Locarno 2015, si parte con i film della Piazza Grande: Dove eravamo rimasti, il titolo d'apertura, racconta una storia straordinaria per il cinema americano, ovvero una madre che dopo aver lasciato la casa (la classica villa lussuosa) per un modesto appartamento per seguire una propria indipendenza, chiamata da una situazione di crisi ci fa ritorno e, seppure in punta di piedi, la abita con la sua persona, il suo look, il suo spirito. Una casa di famiglia, solida come la pietra, sta al centro del nuovo film di Philippe Le Guay, Florida. L'uomo che la abita (uno straordinario Jean Rochefort) appare invece fragile quanto la sua memoria; e quei muri sono forse il solo appiglio cui aggrapparsi... Un rifugio è la casa di Ibiza dove ha scelto di vivere il personaggio interpretato da Marthe Keller, protagonista di Amnesia di Barbet Schroeder. E una casa in una sera d'inverno è protagonista di La vanité di Lionel Baier...

Histoire(s) du cinéma, che da quest'anno si allarga a inglobare tutti i programmi retrospettivi, è proprio quel focolare popolato dalle tante storie di Locarno che quest'anno portano i nomi di Marco Bellocchio e Michael Cimino, Marlen Khutsiev e Bulle Ogier, Edward Norton e Andy Garcia, Walter Murch e Georges Schwizgebel. #Locarno68 dedica la sua retrospettiva a Sam Peckinpah, che quando ha filmato una casa, con The Osterman Weekend ne ha fatto il teatro di una guerra moderna! Eppure i film di questo regista il cui nome evoca deserto e pistole, di fuorilegge e scazzottate sono diventati a loro modo una casa, nel senso che molte persone in tutto il mondo li hanno eletti a propria dimora. Se Peckinpah ha così tanti ammiratori non è solo perché è uno straordinario regista ma perché al fondo dei suoi racconti palpita un sentimento di appartenenza che è alla base di ogni unione. Basta riguardare quella sequenza indimenticabile di Pat Garrett & Billy the Kid che sulle liriche di "Knocking on Heaven's Door" descrive il saluto di una donna al suo compagno per farci capire che una casa è molto più di quattro mura.

Il Concorso internazionale offre un programma in cui due opere prime si aggiungono a un gruppo di registi che hanno avuto modo di farsi apprezzare nel circuito dei festival. Alcuni sono dei graditi ritorni a Locarno, altri tornano a fare film dopo un lungo silenzio. Come è nella tradizione di Locarno al programma concorrono film documentari, film in prima persona, fiction più tradizionali e opere che ibridano i generi.

Il Concorso Cineasti del presente, dedicato a opere prime e seconde, è la fucina del cinema del futuro. Quest'anno c'è una selezione che rispecchia quella diversità stilistica, formale e geografica che sta molto a cuore al festival. Finzioni impreziosite da cast di rilievo e film saggi, opere dal forte valore politico e drammi toccanti raccontano il modo in cui i giovani registi vedono il cinema e il mondo.

Signs of Life è la sezione dedicata a quei lavori che sperimentano nuovi modelli narrativi. Essa comprende otto titoli, tutti in prima mondiale, che si offrono ognuno come un'esperienza visiva e sonora. Nella sezione ci sono registi già affermati come José Luis Guérin, Pierre Léon, Massimo d'Anolfi e Martina Parenti, Travis Wilkerson e altri che si faranno scoprire per la loro visionarietà.

La sezione Fuori concorso quest'anno più che mai accoglie film dal grande spessore umano e artistico proposti da registi noti quali Claire Simon, Andrea Segre, Stéphane Goël, Alberto Fasulo. Completano il programma cortometraggi e investigazioni fuori dagli schemi.

Il programma della Piazza Grande consentirà di effettuare un viaggio attraverso lo spazio e il tempo, con film che rileggono momenti della storia trascorsa e che indagano le traiettorie emotive del presente. D'eccezione è la presenza americana con 4 film molto diversi tra di loro, in cui lacrime e riso, adrenalina ed emozioni la fanno da padroni. Oltre ai 16 lungometraggi la Piazza Grande quest'anno include anche 3 cortometraggi. Si tratta di opere di varia durata che ci hanno affascinato soprattutto per la visionarietà e la poesia: dall'immersione nella grotta di Chauvet in Le dernier passage, al viaggio nel mondo senza tempo immaginato da Mario Martone, passando per l'ultimo gioiello di Georges Schwizgebel. 7 i film svizzeri in queste sezioni, tutti caratterizzati da un taglio unico. Oltre al suo ultimo lavoro Erlkönig, Schwizgebel avrà diritto a un omaggio che ripercorre la sua carriera. In Piazza Grande trovano spazio i già citati Amnesia e La vanité. Di notevole interesse la progettualità dell'opera collettiva Heimatland, film che sono sicuro segnerà la prossima stagione e non solo perché raggruppa il meglio della nuova generazione svizzera. Originale e toccante è Keeper che vede la presenza di Kacey Mottet Klein nel ruolo protagonista. Due i film Fuori concorso, Fragments du paradis di Stéphane Goël e Yes No Maybe di Kaspar Kasics.

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