MIGLIORI ATTORI
1. Jamie Foxx (Ray)
Come per Eddie Redmayne e il suo Stephen Hawkins anche qui il Ray Charles di Jamie Foxx incrocia alla disabilità un'altra grande passione dell'Academy: il personaggio realmente esistito. Tra imitazione del vero Ray Charles e imitazione della disabilità anche una performance non eccellente arriva al premio.

2. Jack Nicholson (Qualcosa è cambiato)
Per il suo primo Oscar Jack Nicholson passava tutto il film (o quasi) in un manicomio senza però essere davvero matto, per il suo terzo invece arriva il primo ruolo da disabile. Uno scrittore geniale ma con gravi problemi di relazione che tenta di cambiare, di essere migliore per amore. Non sembra molto diverso dal solito Nicholson, ma tanto basta.

3. Kevin Spacey (I soliti sospetti)
Il ruolo che rivelò Kevin Spacey tecnicamente non è quello di un disabile ma di una persona che finge di esserlo. Un po' scemo, un po' pauroso e con dei problemi fisici Verbal Kint rievoca tutto il grande colpo durante un interrogatorio, viene vessato, messo sotto torchio fino a che non confessa quello che la polizia vuole sentirsi dire. Ma come tutti i disabili premiati all'Oscar, in realtà è lui il più "abile" di tutti.

4. Cliff Robertson (I due mondi di Charly)
Un uomo con un ritardo mentale che riesce a superarlo e anzi a diventare più intelligente della media (è un film di fantascienza) solo per scoprire di essere destinato a tornare ritardato. Nel 1968 I due mondi di Charly, inconsapevolmente, metteva in scena la doppia morale con la quale Hollywood apprezza i disabili.

5. Tom Hanks (Forrest Gump)
Prima malato di AIDS in Philadelphia e poi, l'anno dopo, lo stupido più di successo di sempre. Indubbiamente ritardato Forrest è in realtà il migliore del suo tempo, attraversa il Novecento vincendo ogni prova, trovando fama, successo e denaro senza muoversi dalla sua idiozia (non come il giardiniere di Oltre il giardino, ugualmente ritardato ma non vincente).

6. Anthony Hopkins (Il silenzio degli innocenti)
Hannibal Lecter è migliore di tutti. Più dotto e raffinato dei dottori che lo hanno in cura e più abile e scaltro della detective che lo usa come consulente, ha solo il piccolo problema di essere un maniaco omicida appassionato di cannibalismo. Hopkins (il secondo attore ad interpretarlo) ne fece un uomo per bene, pacato e affascinante con delle punte di terrore.

7. Al Pacino (Profumo di donna)
Non vede nulla ma non si proibisce niente. Balla, guida e vive la vita con più gioia e vorace passione del giovane ragazzo a cui fa da mentore. È una furia Al Pacino in questo ruolo per il quale non poteva non essere premiato. Forse il meno disabile dei disabili, il meno plausibile e il più idealizzato.

8. Geoffrey Rush (Shine)
Personaggio realmente esistito e disabile, l'accoppiata d'oro vince ancora nel 1997. L'Helfgott di Geoffrey Rush ha la disabilità della lenta follia (per motivi artistici, sublime!) ma l'innegabile "abilità" superiore alla media del suo talento da pianista.

9. Daniel Day-Lewis (Il mio piede sinistro)
Ancora un personaggio reale che cerca di vincere la propria disabilità con uno scopo artistico. Nel 1989 Daniel Day-Lewis migliora il paradigma del disabile-abile inserendo la sensibilità artistica prigioniera in un corpo che non si può muovere se non per una piccola parte, solitamente inutilizzata. Esattamente il medesimo principio che sta dietro la vittoria di Eddie Redmayne.

10. Dustin Hoffman (Rain Man - L'uomo della pioggia)
Il modello perfetto. Qualunque attore che interpreti un disabile ha in mente il Raymond di Dustin Hoffman. Tenero e inaffidabile ma anche dotato di capacità di calcolo mostruose che possono fruttare denaro a Las Vegas. Impossibile vivere con lui ma anche senza di lui, divertente e tragico. Il sogno di ogni attore.

Scopri le 10 migliori attrici da Oscar che hanno interpretato una disabile »