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Turner, Van Gogh, Gauguin: fra schermo e mercato

ONDA&FUORIONDA di Pino Farinotti
di Pino Farinotti

In foto Timothy Spall in una scena di Turner.
Timothy Spall Altri nomi: (Timothy Spall OBE / Tim Spall ) (67 anni) 27 febbraio 1957, Londra (Gran Bretagna) - Pesci. Interpreta Turner nel film di Mike Leigh Turner.

domenica 15 febbraio 2015 - Focus

Sul grande schermo è in distribuzione Turner, il film di Mike Leigh, sugli ultimi anni di vita del grande paesaggista inglese. La rappresentazione è quasi iperrealistica, un compito attento e corretto di ricostruzione d'ambiente e di cultura del momento vittoriano che William Turner (1775-1851) colse, appunto, nella sua fase finale. Stando al modello presentato dal regista, Turner era brutto e sgraziato, e neppure simpatico. Aveva una famiglia del tutto ignorata che viveva in ristrettezze: quando gli viene annunciata la morte di una figlia l'artista non depone neanche il pennello. Aveva una domestica orrenda alla quale concedeva qualche sgangherato amplesso. Si innamorò di una vedova e morì nella casa di lei, in un porticciolo sulla Manica. Ebbe il tempo di avere successo e di diventare ricco. Frequentò anche i salotti e i circoli, più odiato che amato. Pittoricamente viene considerato un inventore e un precursore. Leigh è più preoccupato del personaggio che dell'artista, tuttavia alcune delle opere fondamentali vivono, quelle degli effetti atmosferici e della luce: grandi navi nella burrasca, paesaggi che rivelano la violenza della natura e l'azione sublime del sole. Il tutto in uno stacco dal figurativo che fece considerare Turner una sorta di precursore dell'impressionismo. Le parti migliori del film mostrano l'artista, lento e goffo, in controluce, che guarda le albe e i tramonti. E poi quel quadro, quell'unicum: la prima raffigurazione di un treno in un dipinto. Certo alla maniera di Turner, dove un fumaiolo è il solo segnale della macchina, immersa nella solita natura di colori e di luce. Il pittore riceve un visitatore interessante, elegante, sicuro di sé. Dice " tre quarti della pagine scritte in tutto il mondo sono i miei pennini a scriverle... la sua pittura mi piace, i suoi quadri mi danno felicità" poi mostra una banconota da cinque sterline "ne ho con me ventimila, significa che le darò adesso centomila sterline per i dipinti in questa stanza." Turner un po' ci pensa poi, dolente e stizzito declina: "Voglio che le mie opere siano messe in un museo, con la possibilità di essere viste da tutti. Gratis." Morente ha un ultimo sussulto. Dice "Il sole è Dio."

Benemerita
L'opera di Leigh è certo benemerita in questa epoca dove prevalgono film robotizzati per un pubblico robotizzato. Ma non diventerà un classico. Non sarà ricordato come una grande biografia d'artista. Michelangelo, Rembrandt, Vermeer Picasso, Goya, Bruegel, Renoir, Modigliani, Pollock, Warhol, Freda Kahlo, Basquiat: i titoli che li riguardano sono tutti ricordabili. Soprattutto è ricordabile Van Gogh che ha dato lo spunto a due capolavori, Sogni di Kurosawa e Brama di vivere, di Minnelli. Quest'ultimo è appena uscito in un'ottima edizione dvd. Il film, del 1956, è un'opera completa sulla vita e sull'arte dell'infelice pittore olandese. Van Gogh (1853-1890) fa parte della generazione successiva a quella di Turner e attraversa in pieno la corrente impressionista, dei Renoir, Manet, Monet e altri. Con una passione maggiore, che toccava la violenza. Il film di Minnelli racconta quasi tutta la sua vita. I tentativi giovanili di seguire le orme paterne come predicatore, gli amori dolorosi e distruttivi, i rapporti col fratello Theo che lo ha sostenuto e sopportato per tutta la vita. All'inizio nessuno incoraggia Vincent, neppure maestri accreditati come Pissarro e Seurat. Ma, a poco a poco l'artista trova il suo stile. Minnelli lo segue nei grigi villaggi olandesi, poi a Parigi, e poi ad Arles, in quella piana dal sole e dai colori eccessivi. In Francia Van Gogh ospita Gauguin, rapporto tempestoso dei due talenti. Gauguin è tutto un eccesso, beve, seduce le donne, è scontroso e irascibile. Il rapporto non regge. Vincent ne soffre. La pittura è diventata dolore letteralmente mortale. Minnelli mostra il pittore in mezzo al campo di grano, aggredito dai corvi. Sarà il suo ultimo quadro. La sera stessa Vincent si spara. A soli trentasette anni. Kirk Douglas è un Van Gogh impressionante, non lo interpreta, lo diventa. Una performance omologabile a quelle dei recenti Day Lewis (Lincoln) e Germano (Leopardi). Anthony Queen, Gauguin, ebbe l'Oscar come non protagonista. Nel titolo ho detto "mercato". Vale per Gauguin: un suo dipinto che raffigura due donne tahitiane qualche giorno fa è stato acquistato da un consorzio di musei nazionali del Qatar per circa 300 milioni di dollari. Record assoluto. Pensare che in quel di Arles i due quasi soffrivano la fame. Adesso il valore complessivo delle loro opere può valere il bilancio di uno dei... G 8.

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