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L'Omero furioso: devastato il suo Ulisse

ONDA&FUORIONDA di Pino Farinotti.
di Pino Farinotti

Alessio Boni (57 anni) 4 luglio 1966, Bergamo (Italia) - Cancro. Interpreta Ulisse nel film di Stéphane Giusti Il ritorno di Ulisse.

sabato 27 dicembre 2014 - Focus

La Rai ha trasmesso la serie Il ritorno di Ulisse. Credo che i turisti che si trovassero nell'sola di Ios, mare Egeo, vicino alla (presunta) tomba di Omero, abbiano percepito qualche movimento sotterraneo. Quando si dice licenza. La licenza, nello spettacolo, nella fiction, nella poesia, nell'arte in generale, è legittima. In sostanza, intorno a un'opera classica ti puoi inventare tutto. E' un argomento che mi appartiene, ho scritto molto. Puoi essere un "passatista", legato al testo originale, puro, intoccabile, oppure puoi aprirti alla contaminazione, alla licenza, appunto. Ma allora l'opera deve avere qualità. Succede, anche spesso. Non succede qui. Digressione: l' ultima contaminatio, filologicamente disastrosa, spettacolarmente efficace, sempre legata a Omero, è Troy il kolossal. Sì, l'Iliade. Inutile stilare una lista degli errori, non basterebbe... un'altra Iliade, però si possono rilevare alcuni falsi sostanziali e "impossibili", diciamo così. Per esempio la morte di Menelao, reso odioso dagli autori fin dall'inizio. Viene ucciso da Ettore per difendere il fratello Paride umiliato. Il regista Petersen vanifica così un episodio del sequel Odissea, dove Telemaco, alla ricerca del padre Ulisse, ritrova il re di Sparta a casa, con la moglie Elena al suo fianco, forse eroticamente placata, comunque perdonata. Ma c'è di peggio, anche Agamennone ci lascia le penne, sgozzato da Briseide schiava-amante di Achille. Ed ecco azzerata la trilogia dell'Orestea e sistemato anche il povero Eschilo che si trova privato della materia prima. E così registriamo un altro piccolo sisma sotterraneo in quel di Gela, che ospita la (presenta) tomba del trageda.

Giochi
La miniserie Rai: dunque succede che Ulisse arriva a Itaca alla fine della prima puntata e molti giochi son stati fatti. Intrecci complicati, sto ad alcune sintesi: Antinoo è solo uno dei tanti proci, non il leader, intorno a Penelope c'è una vera folla di pretendenti. Arriva anche un attore da lontano che riesce a infilarsi nel letto della regina, ma i due non consumano, forse lo avrebbero fatto se non fossero stati interrotti. Ed ecco un primo colpo all'immagine della moglie perfetta, capace di sopportare vent'anni di tutte le astinenze. Telemaco è un Amleto ancora più tormentato, deve crescere in fretta, da (poco più che) adolescente, dopo aver seguito un corso accelerato di armi, lotta e pugilato, è in grado di competere con tutti i bellimbusti. Alcuni li uccide. Mentre Penelope continua a tessere la sua tela infinita. Arriva anche Menelao, con la bella e bionda Elena. Saluti e ricordi della guerra lontana e di Ulisse che non può che essere morto. Ed ecco una bella troiana che spariglia i giochi amorosi. E Omero diventa Shakespeare: giochi di potere sanguinosi. Ulisse torna e trova il disastro, ma non è quello di un tempo. Vent'anni di avventure, e che avventure, lo hanno provato. Tormenta, per gelosia, la regina, ha rapporti pessimi col figlio, il suo popolo non lo riconosce più. E tutti tramano contro di lui. Ma una mattina camminando nei vicoli vede un ragazzo seduto su un muretto. E questo sarebbe il colpo di genio degli autori. "Come ti chiami" domanda il re "Omero" risponde il ragazzo. "Seguimi" dice Ulisse, "ti fornirò argomenti da raccontare". Dicevo licenze, finisce per essere un dettaglio che Omero sia vissuto quattrocento anni dopo la guerra di Troia. Ai "revisionisti", agli apocrifi, Menelao sta proprio antipatico. Il racconto finisce col duello fra il re di Itaca e il re di Sparta, che voleva una seconda corona. Muoiono entrambi. Catarsi dunque, e Telemaco che regnerà in pace. Chi ha fatto studi classici e non è in una tomba, è certo infastidito. Ulisse è il nome più simbolico della letteratura di tutti i tempi. L'uomo dell'avventura, della forza fisica, dell'intelligenza, della scaltrezza, dell'esplorazione, ad ogni costo, della seduzione, dell'attitudine a oltrepassare i confini. Il regista Stéphane Giusti (memorizzare) credendo di reinventare uno dei più strepitosi incanti della poesia e dell'arte tutta, lo ha relegato a un carattere isterico, crudele, vendicativo, persino stupido. Ribadisco: memorizzare Giusti. Per evitarlo.

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