Advertisement
Ritorno a l'Avana, Laurent Cantet scommette su Cuba

Il trailer italiano del film .
di Raffaella Giancristofaro

Impostazioni dei sottotitoli

Posticipa di 0.1s
Anticipa di 0.1s
Sposta verticalmente
Sposta orizzontalmente
Grandezza font
Colore del testo
Colore dello sfondo
0:00
/
0:00
Caricamento annuncio in corso

venerdì 17 ottobre 2014 - Incontri

Palma d'oro 2008 per La classe, indagatore delle dinamiche del lavoro (Risorse umane e A tempo pieno), curioso osservatore di psicologie femminili (le signore ad Haiti di Verso il Sud, le adolescenti di Foxfire), dopo l'episodio "La fuente" di 7 giorni all'Avana, Laurent Cantet scommette su Cuba con Ritorno a l'Avana: Il grande freddo che incrocia l'Odissea. Una reunion amara, annegata nel rum e autoconfinata su una terrazza che guarda la città: quattro amici che hanno creduto nell'ideale rivoluzionario festeggiano il ritorno di Amadeo, tornato da un misterioso autoesilio in Spagna.

Abbiamo chiesto a Cantet dell'attrazione per l'isola.
«È difficile dire perché un luogo ti affascini. Credo che molta gente di sinistra veda questo Paese come un'altra possibilità di comunismo, che abbia creduto veramente in quell'esperienza. Fidel Castro e Che Guevara sono figure così iconiche che, anche se non si sa esattamente cosa succede a Cuba, se ne ha comunque un ideale romantico. Volevo che il mio film spezzasse questo romanticismo».

Una sceneggiatura originale, firmata da Cantet con lo scrittore cubano Leonardo Padura, e con un titolo internazionale che cita Itaca.
«All'inizio Retour à Ithaque non mi piaceva molto, ma Leonardo mi ha convinto: l'immagine di chi, come Amadeo, va all'estero e ritorna cambiato ai suoi cari e alla patria, ha in sé qualcosa di eroico».

Un eroismo criticamente rivisto dal regista.
«Ero troppo giovane per condividere la mitologia di Cuba, non mi sono mai sentito un militante, non sono mai stato iscritto ad un partito, mi sento più vicino all'anarchia che al comunismo. Sono andato a Cuba per lavoro e ho conosciuto molte persone; il motivo che mi ha spinto a fare il film è la sensazione che noi europei non capiamo quasi niente di ciò che succede lì».

Infatti Ritorno a l'Avana è una rara occasione per conoscere storie autentiche, se pur mediate dalla riscrittura per la finzione, e interpretate da un cast tutto locale (tra gli attori spicca, nel ruolo di Eddy, Jorge Perugorrìa, già visto in Fragola e cioccolato).
«La scena culturale dell'Avana è molto circoscritta, Leonardo conosce bene tutti gli attori del film e nei suoi romanzi parla di questa "generazione perduta", nata tra gli anni '50 e '60 sotto la Rivoluzione, che ha creduto ciecamente e impegnato la propria vita alla causa. Tania, Teddy, Rafa, Amadeo e Aldo sono emblematici di quella generazione, ma abbiamo scritto il film perché non fosse solo una storia cubana, ma condivisibile da chiunque abbia lottato per un ideale forte e poi ne abbia sperimentato la delusione».

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati