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La politica degli autori: Antoine Fuqua

Un regista che dimostra di sapere il fatto suo.
di Mauro Gervasini

In foto Antoine Fuqua.
Antoine Fuqua (58 anni) 19 gennaio 1966, Pittsburgh (Pennsylvania - USA) - Capricorno. Regista del film The Equalizer - Il Vendicatore.

mercoledì 8 ottobre 2014 - Approfondimenti

The Equalizer - Il vendicatore, nelle sale dal 9 ottobre, è un po' lo sparatutto spaccaossa del cinema d'oggidì. Un attore maturo come Denzel Washington è il tipico "ex" (corpi speciali, Marines, Cia... invertendo gli addendi il risultato non cambia) richiamato in servizio attivo per motivi privati (nessuno gli rapisce la figlia, ma si affeziona a una prostituta maltrattata dalla mafia russa). One man band in fatto di guerra, combina un macello senza neanche troppo scomporsi, nonostante all'inizio si fosse tentato un minimo dilemma morale («avevo giurato che mai più queste cose in vita mia...» ecc. ecc.). Il film è quel che è, un action dove si spara troppo e si parla poco, anche un po' lungo. Il regista Antoine Fuqua, classe 1966, dimostra però una volta di più di sapere il fatto suo, anche aiutato dal portentoso direttore della fotografia Mauro Fiore, già Oscar per Avatar, calabrese di Marzi (Cosenza).

Un percorso sintomatico quello di Fuqua, in origine filmmaker legato alla cultura afroamericana, soprattutto musicale. Esordisce infatti come regista dei videoclip di Prince, Arrested Development, Steve Wonder e Coolio, per poi passare al grande schermo con Costretti ad uccidere (1998). I protagonisti sono Chow Yun-fat e Mira Sorvino, nessun nero, ma il progetto conferma una certa vicinanza al genere hongkonghese delle arti marziali e del gunfight stile John Woo (è questo il caso) che fa molto anni 90 e molto Wu Tang-Clan. Nonostante l'esordio possa essere considerato un'anomalia, i punti di riferimento di Fuqua sono già abbastanza precisi, come le coordinate cinematografiche, tra noir metropolitano e action puro. Nel 2001 con Training Day il regista incontra i due suoi attori preferiti, Washington e Ethan Hawke, firmando il suo capolavoro. Un poliziesco figlio del suo tempo in quanto a stile (asciutto, nervoso, senza inutili ralenti o digressioni estetizzanti) ma rispettoso della lezione degli anni 70 (Friedkin, si parva licet, non è troppo lontano), con una buona definizione dei caratteri (Denzel sbirro senior corrotto in una prova da Oscar, Ethan recluta con ancora dei principi).

Il successo dà un po' alla testa. Seguono infatti un paio di titoli alimentari e trascurabili, tra i quali un King Arthur (2004) che pare un ufo nella sua filmografia, fino al ritorno all'action puro di Shooter (2007) con Mark Wahlberg. Riaffiorano in superficie indizi disseminati in precedenza, come una certa propensione per quelle storie che tendono a smontare il sistema repressivo Usa (in Training Day la polizia di Los Angeles a 10 anni esatti dall'affaire Rodney King, qui l'esercito). Un cecchino imprigionato in una macchinazione più grande di lui si ribella, ed essendo il migliore dà del filo da torcere a tutti. Non siamo lontani da The Equalizer... La miglior prova del periodo Fuqua però la regala con Brooklyn's Finest (2010), da noi passato direttamente in tv. Altro poliziesco solido che segue tre sentieri. Ethan Hawke sbirro irlandese con problemi economici dovuti alla mancanza di soldi; Wesley Snipes black gangsta amico del poliziotto infiltrato Don Cheadle, che vorrebbe smarcarsi proprio per non tradire l'amicizia; Richard Gere poliziotto a un passo dalla pensione depresso e in cerca di riscatto. Tre storie in una, nella notte di Brooklyn.

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