Advertisement
Wide Far East Film su MYMOVIESLIVE!

Ogni sera una selezione di titoli in contemporanea con il FEFF di Udine.
di Emanuele Sacchi

In foto una scena di Fuku-Chan of Fukufuku Flats, film d'apertura del Wide Far East 2014, presentato in contemporanea con il FEFF di Udine.

venerdì 24 gennaio 2014 - Far East Film Festival

Wide, ovvero ampio. Come lo schermo che ha superato i limiti autoimposti da tecnologie obsolete, widescreen, o come gli orizzonti che si aprono di fronte al cinema dell'Estremo Oriente, fonte inesauribile di divertimento, azione, orrore. Generi di cui il cinema americano si è nutrito e continua a nutrirsi, inseguendo disperatamente l'ispirazione di culture che conoscono molti meno steccati e molte più spregiudicatezze.

La massima espressione di quelle cinematografie in ambito di festival italiani (anzi, europei) coincide inevitabilmente con il Far East Film Festival di Udine, appuntamento ricorrente e amato da chiunque, dai fan più accaniti a chi ci ha messo piede anche solo una volta per respirare un po' di "aria far east". L'offerta di MYmovies.it per la 16.ma edizione del festival, Wide Far East Film, permetterà di respirare una brezza consistente di quell'"aria far east" anche lontani da Udine.

Un appuntamento in particolare sarà in contemporanea con la proiezione udinese, quasi un'estensione del pubblico del festival oltre le pareti del Teatro Nuovo Giovanni: si tratta del film di apertura della rassegna, Fuku-Chan of Fukufuku Flats, ultimo exploit del geniale Fujita Yosuke, autore dell'indimenticabile Fine, Totally Fine, successo della edizione 2008 del festival (conseguì una media stellare nei voti del pubblico pur essendo stato proiettato alle 9 del mattino). Come per il debutto, anche Fuku-Chan si muove negli ambiti dell'universo familiare a Fujita: un gruppo di nerd nipponici, sostanzialmente mai cresciuti, e le loro vicende tragicomiche, tra farsa e tenerezza. Una comicità con escursioni nel demenziale ma forte di un tocco raffinato e mai banale. Anche il film che chiude le serate Wide Far East, Thermae Romae, è all'insegna della risata del Sol Levante: anche di quella un po' cafona e sgangherata, seppur sana e liberatoria. Hideki Takeuchi elabora una delle più strampalate idee viste di recente sui viaggi nel tempo: un collegamento invisibile tra le terme dell'antica Roma e i bagni del Giappone contemporaneo consente all'architetto Lucius Modestus di portare i segreti del futuro a Roma, come un Mark Twain alla corte di Re Artù con biglietto di ritorno a casa. Impossibile trattenere le risate: alla proiezione in quel di Udine, due anni or sono, furono tanti e tali da riecheggiare probabilmente tuttora in qualche anfratto del teatro udinese.

A dominare quantitativamente le proiezioni di Wide Far East Film è ancora una volta Ip Man, il leggendario maestro di wing chun, che ebbe come allievo il Piccolo Drago Bruce Lee. L'opportunità è più unica che rara, perché a passare in rassegna sono tutti e cinque i lungometraggi dedicati negli ultimi anni al sifu di Foshan. I due ormai classici episodi affidati alla regia di Wilson Yip e alle arti marziali di Donnie Yen - Ip Man e Ip Man 2 - in cui la biografia romanzata trasforma Ip Man in un simbolo dell'orgoglio cinese e della sua capacità di resistere ai soprusi. Un esempio etico ancor prima che un modello di autodifesa. Minore il budget, ma non meno originale il taglio con cui viene affrontata la vita del maestro da Herman Yau, autore di The Legend is Born: Ip Man e Ip Man: The Final Fight. Il primo si occupa dell'adolescenza a Foshan di Ip Man, alle prese con la violenza operata da un gruppo di giapponesi: duelli e atmosfere che rimandano a quel Dalla Cina con furore che proiettò Bruce Lee nel firmamento del cinema mondiale. Il secondo film, malinconico e crepuscolare, racconta invece della maturità di Ip Man, trasferitosi a Hong Kong, ed è l'occasione per un'osservazione della città e della sua storia turbolenta dal punto di vista privilegiato del maestro. Un'opera che assume una veste simbolica e parla tra le righe della crisi di identità della Hong Kong odierna, approfondendo il lato più sensibile e toccante del maestro. Si assiste invece a una trasfigurazione totale in The Grandmaster di Wong Kar-wai: qui l'Ip Man cinematografico si allontana sempre più da quello reale e diviene incarnazione di una filosofia di vita e di estetica. Le arti marziali come interpretazione dell'esistente e del conoscibile, in un'eterna lotta tra chi ne comprende i segreti e chi li sfrutta al solo scopo di abusarne. Le coreografie immaginifiche di Yuen Woo-ping e la sensibilità inimitabile di Wong nell'accarezzare volti e corpi con la macchina da presa fanno il resto.

Le serate di sabato 26 e domenica 27 sono invece dedicate a due documentari, ambedue imperdibili per gli amanti del cinema orientale. The Search for Weng Weng è il risultato di una curiosa indagine di Andrew Leavold, alla ricerca del segreto che si cela dietro ad alcuni B-movies filippini degli anni '80, parodie dei film di James Bond con un nano nella parte dell'agente segreto. Indagando sulla vita del piccolo Weng Weng emergono miserie e contraddizioni nascoste di un Paese segnato da una dittatura e da una profonda arretratezza. Boundless di Ferris Lin è, invece, al contempo un omaggio a un grande cineasta, Johnnie To, e un'opportunità unica di vedere il regista all'opera e scoprirne di più sui trucchi del mestiere. Risultato di due anni trascorsi da Lin sui set di To, Boundless si candida - nell'anno che ha rappresentato la riscossa definitiva del documentario - a una delle visioni imprescindibile per il cinefilo onnivoro e lo studioso del fenomeno To.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati