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ONDA&FUORIONDA

Beatles: mezzo secolo fa e avanti all'infinito.
di Pino Farinotti

In foto una scena del film Across the Universe.
Jim Sturgess (42 anni) 16 maggio 1981, Londra (Gran Bretagna) - Toro. Interpreta Jude nel film di Julie Taymor Across the Universe.

domenica 24 marzo 2013 - Focus

Il 23 marzo del 1963 i Beatles registravano "Please Please Me", di fatto nascevano.
Nel momento di maggior trionfo, impatto, incidenza, popolarità, mitologia eccetera del gruppo, negli anni settanta, qualcuno scriveva che i Beatles, fatte tutte le somme, erano più importanti di Beethoven. Si tratta di dare un'identità alle "somme". E comunque quell'affermazione apparve a (quasi) tutti blasfema. Un paragone dell'imparagonabile. Beethoven con la sua opera, grazie alla sua dotazione "soprannaturale" si è posto, nei secoli, in uno spazio quasi metafisico, fra terra e cielo. I Beatles nascevano invece, e sarebbero stati sempre, assolutamente terrestri. Basta citare la prima strofa di quella canzone mitologica, "Please Please Me", appunto:

La scorsa notte ho detto
alla mia ragazza queste parole
lo so che non ci provi neanche, bella
andiamo, su andiamo, andiamo, andiamo
per piacere, compiacimi oh sì
come io faccio contenta te

Sono frasi d'amore, neppure tanto originali, non ci sono implicazioni o pronunciamenti alti. Del resto, si trattava di ragazzi appena ventenni. Ma è chiaro che qualcosa da trasmettere l'avevano, e sarebbe esploso, lo sappiamo. La massa Beatles è talmente abnorme, in tutti i suoi significati che, come sempre, occorre scovare una sintesi, magari nei termini della canzone (anche questa ... non male, in Casablanca) che più identifica il cinema: "As Time Goes By": "il tempo screma l'essenziale, le cose fondamentali rimangono, anche col passare del tempo". E qui, com'è legittimo, visto che siamo su MYmovies.it, deve essere privilegiato il cinema. I film sui Beatles, fiction, animazione, documentari, sono centinaia. Lennon, McCartney, Harrison e Star sono stati spesso attori, ma "attori" sono state anche le loro canzoni, che scandivano e identificavano, in chiavi diverse, di estetica, cultura, spettacolo e tempo, momenti di racconto nei film. Across the Universe, recente, di cinque anni fa, è una potente rappresentazione della "cultura Beatles" attraverso una storia-parabola.
"Liverpool, anni Sessanta. Jude (Jim Sturgess) decide di lasciare l'Inghilterra per recarsi in America alla ricerca del padre emigrato anni prima verso gli Stati Uniti. Lì conoscerà nuove persone, si innamorerà, e si scontrerà con la realtà della guerra in Vietnam, dei movimenti pacifisti, dei Watts Riots, del mondo della musica. Con le note e i testi dei Beatles (in versione rivista e corretta dai protagonisti) a ispirare la sua storia". Era una reminiscenza efficace e opportuna, estratta fra i titoli fondamentali che riguardano del gruppo. Nowhere Boy, diretto da Sam Taylor Wood racconta la vicenda giovanile di John Lennon (Aaron Johnson), impostandola sul primo trauma del ragazzo, la consapevolezza che sua madre non era la persona con cui viveva. Poi la vicenda si evolve e accompagna il beatle fino al momento in cui, per usare un'iperbole alla Beethoven, divenne "più famoso di Gesù Cristo".

Momento
E poi le canzoni come "attori protagonisti", personaggi a identificare un momento. In C'era una volta in America, Noodles (De Niro), in pericolo di vita, minacciato dal racket, tradito dal suo grande amico, decide di scomparire. Il racconto ignora un arco di tempo, lungo, che Noodles, in risposta alla domanda di un suo amico che gli domanda "ma cos'hai fatto in tutto questo tempo", riassumerà con una battuta famosa "sono andato a letto presto".
L'inquadratura abbraccia un grande pannello della stazione, parte "Yesterday" dei Beatles, si apre una porticina nel pannello, ne esce De Niro, è passato tanto tempo, sospeso, siamo nel 1965. La canzone è la "protagonista" a identificare quell'anno.
Urla del silenzio, di Roland Joffé racconta della guerra in Cambogia nel 1975, della presa del potere dei Khmer rossi. Il giornalista americano Sidney (Sam Waterston) è costretto ad abbandonare Pran (Haing S. Ngor), suo interprete e amico, ma riesce a portare in salvo la sua famiglia. Pran, eroe magnifico, sopravvive all'epurazione, riesce a trovare rifugio in un campo di profughi, dove aiuta tutti. Sidney, che ha attivato tutto il possibile, riesce a rintracciarlo. Lo raggiunge in Thailandia, nel campo. L'incontro, l'abbraccio, il pianto dei due uomini è uno dei momenti di più bel sentimento, essenziale, senza eccessi, del cinema moderno. Mentre ad attraversare tutto c'è "Imagine", di John Lennon. E rispetto al testo "terreno" di "Please Please Me", c'era... ben altro.

...Immagina che non ci siano nazioni
non è difficile farlo
niente per cui uccidere o morire
e nessuna religione
immagina tutti quanti
vivere la vita in pace

potresti dire che sono un sognatore
ma non sono il solo
spero che un giorno ci raggiungerai
e il mondo sarà un'unica cosa

immagina nessuno che ti possiede
mi chiedo se puoi farlo
nessun bisogno di avarizia o fame
una fratellanza di uomini

immagina tutti quanti
condividersi il mondo...

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