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Golden Globes, il trionfo di Argo e Les Misérables

Il grande sconfitto è Lincoln.
di Robert Bernocchi

In foto Ben Affleck, grande protagonista della serata.
Ben Affleck (Benjamin Geza Affleck) (51 anni) 15 agosto 1972, Berkeley (California - USA) - Leone. Regista del film Argo.

lunedì 14 gennaio 2013 - News

Se c'è una conseguenza ovvia dello spostamento delle candidature degli Oscar, che hanno annunciato le loro scelte con due settimane di anticipo rispetto al passato, è stato il fatto di togliere ancora di più lo status di precursore degli Academy Awards ai Golden Globes. Un titolo che già francamente non meritavano (troppe volte negli ultimi anni i vincitori del miglior film non coincidevano, nonostante i Globes abbiano due categorie da premiare in questo senso e quindi raddoppino le chances), ma quest'anno risulterà impossibile anche solo provare a sostenere questa tesi.

Infatti, il grande vincitore della serata è stato Argo, che si porta a casa le statuette per il miglior regista (Ben Affleck) e il miglior film drammatico. Peccato che Affleck non sia neanche candidato agli Academy Awards tra i cinque realizzatori e che quindi le possibilità che la pellicola ottenga il massimo riconoscimento sono molto scarse (è dai tempi di A spasso con Daisy che, senza una candidatura al proprio regista, non si vince il premio per il miglior film).

Va detto che quest'anno si sono evitati certi scandali recenti (di cui purtroppo la storia dei Globes è macchiata da decenni, dagli anni Ottanta e il famigerato caso di Pia Zadora), come le molteplici candidature (due delle quali andate a Johnny Depp e Angelina Jolie) di una pellicola massacrata da tutti come The Tourist o la nomination di Burlesque come miglior film. Tuttavia, anche quest'anno c'è stato qualche premio generoso. Nonostante una stagione non esaltante, i Weinstein portano a casa ben tre statuette, quelle di miglior attore non protagonista per Christoph Waltz, sceneggiatura e miglior attrice protagonista in una commedia o musical (Jennifer Lawrence per Il lato positivo - Silver Linings Playbook), solo quest'ultima con ottime probabilità di ripetersi agli Oscar.

Tre premi vanno anche a Les Misérables e se quello ad Anne Hathaway (miglior attrice non protagonista) è scontato che venga bissato agli Oscar (a meno che Sally Field non faccia una campagna memorabile nel prossimo mese), quelli a Hugh Jackman come attore protagonista e al film (entrambi nella categoria miglior commedia o musical) sono pressoché impossibili da rivedere agli Academy Awards.

Grande sconfitto della serata Lincoln, a cui non basta la sorprendente presentazione del film a opera dell'ex Presidente Bill Clinton. La pellicola di Spielberg si deve accontentare della statuetta per il miglior attore protagonista (Daniel Day Lewis, ormai una sicurezza di successo), ben sapendo che le cose agli Academy Awards andranno molto meglio. Forse, il momento più toccante della serata è stata la premiazione di Jodie Foster e il modo elegante in cui ha evitato di fare un esplicito coming out, come qualcuno si aspettava, sostanzialmente facendolo.

Per quanto riguarda la televisione, francamente eccessivi i risultati di Game Change e anche di Homeland (tre premi a testa). Il primo è uno sguardo su Sarah Palin e la campagna (perdente) di John McCain del 2008, che al di là di ottime prove di attori (soprattutto Woody Harrelson) non emoziona particolarmente. La seconda è la serie sul terrorismo, che dopo una notevole prima stagione ha visto una seconda piena di assurdità. Comunque, tutto questo (anche grazie alle due vittorie di Girls) porta il bilancio dei premi televisivi a 5 vittorie per la HBO e a 4 per la Showtime.

Chi vince, comunque, sono le star. Se ai Golden Globes si può nominare Nicole Kidman in Paperboy (film massacrato all'ultimo Festival di Cannes) a scapito della bravissima Jacki Weaver (che si è rifatta agli Oscar), basta sfogliare i nomi dei vincitori per capire che bisogna essere della star (magari anche emergenti). Julianne Moore, Ed Harris, Kevin Costner, Don Cheadle sono tra i trionfatori nelle categorie televisive e rimpolpano un palmarès fatto di nomi prestigiosi, ogni tanto a scapito di attori più meritevoli, ma meno conosciuti.

Insomma, una serata utile per consentire alle major di promuovere i propri cavalli, soprattutto se vincenti. Ma ormai, anche i più distratti, dovrebbero aver capito che gli 84 giornalisti dell'Associazione della stampa estera hanno un'influenza nulla sulle scelte dell'Academy.



I GOLDEN GLOBES CINEMATOGRAFICI:

Miglior film drammatico
Argo

Miglior regista di un film
Ben Affleck (Argo)

Miglior film commedia o musical
Les Misérables

Miglior attore protagonista in un film drammatico
Daniel Day-Lewis (Lincoln)

Miglior attrice protagonista in un film drammatico
Jessica Chastain (Operazione Zero Dark Thirty)

Miglior attore protagonista in una commedia o musical
Hugh Jackman (Les Misérables)

Miglior attrice protagonista in una commedia o un musical
Jennifer Lawrence (Il lato positivo - Silver Linings Playbook)

Miglior attore non protagonista in un film
Christoph Waltz (Django Unchained)

Miglior attrice non protagonista in un film
Anne Hathaway (Les Misérables)

Miglior film d'animazione
Ribelle - The Brave

Miglior film straniero
Amour (Austria)

Miglior sceneggiatura di un film
Quentin Tarantino (Django Unchained)

Migliori musiche di un film
Mychael Danna (Vita di Pi)

Miglior canzone originale in un film
"Skyfall" (Skyfall)



I GOLDEN GLOBES TELEVISIVI:

Miglior serie drammatica
Homeland

Miglior serie televisiva commedia o musical
Girls

Miglior miniserie o film per la televisione
Game Change

Miglior attore protagonista in una serie drammatica
Damian Lewis (Homeland)

Miglior attrice protagonista in una serie drammatica
Claire Danes (Homeland)

Miglior attore protagonista in una serie comica o musical
Don Cheadle (House of Lies)

Miglior attrice protagonista in una serie comica o musical
Lena Dunham (Girls)

Miglior attore protagonista in una miniserie o film per la televisione
Kevin Costner (Hatfields & Mccoys)

Miglior attrice protagonista in una miniserie o film per la televisione
Julianne Moore (Game Change)

Miglior attore non protagonista in una serie miniserie o film per la televisione
Ed Harris (Game Change)

Miglior attrice non protagonista in una serie miniserie o film per la televisione
Maggie Smith (Downton Abbey: seconda stagione)

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