Il nostro personale sismografo sui movimenti di superficie e profondi che riguardano il sistema del cinema non può non segnalare questo piccola ma significativa scossa che proviene dalle regioni lontane e altrimenti sedimentate della distribuzione in sala. Da qualche settimana, e precisamente dalla fine di agosto, ha preso avvio un "progetto distributivo", così lo definisce il suo ideatore, molto interessante che nasce da un'esperienza festivaliera pluriennale e radicata nel territorio. Il progetto si chiama "I Wonder Pictures" e il festival da cui ha figliato è il Biografilm festival che da dieci anni porta in Italia il miglior cinema documentario internazionale che racconti storie vere di uomini e di donne.

Il festival si svolge a Bologna ed è stato ideato da Andrea Romeo che è riuscito a farlo crescere nel tempo creando un pubblico fidelizzato e definendo i confini di una genere documentario fecondo. In questi giorni, sempre parlando di Biografilm, si è svolto un altro esperimento che ha visto emigrare il festival da Bologna a Roma, proponendo con grande successo al pubblico capitolino una selezione della rassegna. Ora, Andrea Romeo, intraprendente come pochi e capace di coinvolgere istituzioni, fondazioni, sponsor e banche, ha immaginato una sorta di rassegna documentaria distesa nel tempo creando una società di distribuzione, appunto la "I Wonder Pictures", che si facesse carico di proporre in sala una grande quantità di film. Non si tratta, quindi, di tirare fuori dal cappello magico qualche titolo all'anno, sperando nella buona sorte e nella curiosità del pubblico. Si tratta invece di un progetto distributivo più ardito che consiste nel proporre da agosto a marzo due titoli al mese, creando così, come ha fatto con il pubblico di Bologna, un'abitudine e forse chissà una dipendenza.

Il nostro entusiasmo è totale, anche perché la selezione di film proposta da Romeo riguarda la migliore produzione internazionale. Non parliamo di film raminghi e solitari ma di produzioni importanti. Avete presente il grande maestro del documentario americano? L'ultimo film di Errol Morris, The Unknown Known, intervista-ritratto a Donald Rumsfeld (segretario di Stato per Bush, inventore della guerra in Iraq e grande manovratore della politica americana del secondo Novecento), dopo il Festival di Venezia verrà portato in sala il 21 novembre. Altri maestri del documentario, riconosciuti internazionalmente, faranno capolino da noi come Nicolas Philibert con La Maison de la radio che racconta il mondo della Radio France, dopo averne spiato per mesi il funzionamento (il 7 novembre). Due titoli di film documentari in uscita nello stesso mese, quello di novembre. È questa l'idea innovativa. Se andate a cercare il catalogo di "I Wonder Pictures" scoprirete la novità di questo progetto che è iniziato questo agosto con un film strepitoso Sugar Man rimasto in tenitura in alcuni cinema, come il benemerito Nuovo Cinema Aquila a Roma. Racconta "il caso di Sixto Rodriguez, il più insolito successo nella storia della musica. Lo scoprono in un bar di Detroit, alla fine degli anni Sessanta, due produttori convinti d'aver trovato il profeta di una generazione. Avevano ragione, ma il pubblico non se ne accorge: il primo disco di Rodriguez è un capolavoro, ma anche un fiasco. Negli USA. Ma nel Sud Africa dell'Apartheid, dove arriva clandestinamente, Rodriguez diventa una leggenda, la sua musica la colonna sonora di una generazione in lotta. All'insaputa dell'autore, che si ritira dalle scene. Finché, trent'anni dopo, due fan decidono di mettersi sulle sue tracce, scoprire che fine ha fatto e cosa è andato storto". Oscar 2013 per il miglior documentario. Buona visione.