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Venezia 70, il giorno di Terry Gilliam

In concorso anche Tom à la ferme di Xavier Dolan.
di Annalice Furfari

Miori Takimoto e Koji Hoshino sul red carpet della 70. Mostra del cinema di Venezia per il film The Wind Rises di Hayao Miyazaki.
Miori Takimoto . Interpreta Naoko Satomi (voce nella versione originale) nel film di Hayao Miyazaki Si alza il vento.

lunedì 2 settembre 2013 - News

The Wind Rises, presentato ieri in concorso al Festival di Venezia, sarà l'ultimo film diretto da Hayao Miyazaki. La notizia è piombata come un fulmine a ciel sereno su una Mostra in fibrillazione per il ritorno, dopo cinque anni di attesa, del maestro dell'animazione giapponese. A comunicarla è stato il presidente dello studio Ghibli Koji Hashino, al Lido in rappresentanza del film con l'attrice Miori Takimoto. Ulteriori dettagli saranno spiegati a Tokyo in conferenza stampa la prossima settimana, ma la notizia ha conferito alla proiezione di ieri sera un sapore dolce e amaro. Particolarmente apprezzato il film, storia di un ragazzo che sogna di diventare un grande progettista aeronautico. Applauditissimo in laguna, The Wind Rises è stato considerato il lavoro più personale di Miyazaki, una sorta di degno testamento artistico, oltre che l'opera con il personaggio maschile più riuscito della sua filmografia.

Ieri in concorso è stato presentato anche Parkland, firmato da Peter Landesman, giornalista d'inchiesta, corrispondente di guerra, romanziere e pittore. Il film racconta ciò che accadde a Dallas, in Texas, il 22 novembre del 1963, giorno in cui fu assassinato il presidente John F. Kennedy. Forte di un cast all star da Zac Efron a Tom Welling - quest'ultimo presente ieri al Lido con il regista - Parkland racconta la Storia vissuta dall'uomo qualunque, da coloro che si ritrovarono catapultati nel pieno dell'evento. Il film propone, infatti, la cruda verità dei testimoni: le infermiere e i medici del Parkland Hospital, dove JFK fu ricoverato in fin di vita, e gli agenti di polizia che seguirono la cattura dell'assassino, Lee Harvey Oswald, oltre che i suoi familiari.

Sempre in concorso, ha suscitato un vero e proprio choc Miss Violence del greco Alexandros Avranas, crudo dramma su una famiglia sconvolta dal suicidio della figlia di undici anni. Una tragedia che getta ombre fosche su un nucleo familiare ritenuto perbene, svelando un microcosmo di perversione, incesti e violenze psicologiche.

Oggi al festival arriva Terry Gilliam, che presenta in concorso The Zero Theorem, con Matt Damon, Christoph Waltz, Tilda Swinton e Melanie Thierry - quest'ultima attesa sul red carpet con il cineasta americano. Il visionario regista di Monty Python questa volta dirige una storia incentrata su un eccentrico e solitario genio del computer, afflitto da angoscia esistenziale, che lavora a un misterioso progetto teso a scoprire una volta per sempre il fine dell'esistenza umana o la sua totale assenza.

Il regista canadese Xavier Dolan, molto appezzato nel circuito queer, giunge oggi al Lido per presentare in concorso Tom à la ferme, storia di un giovane uomo caduto in una profonda depressione a causa della morte del suo amante. Quando decide di incontrare la famiglia del suo ex, Tom scopre che i parenti del ragazzo ignoravano la natura della loro relazione.

Fuori concorso vedremo Locke di Steven Knight, folle corsa contro il tempo di un uomo che, alla vigilia della più grande sfida della sua carriera, riceve una telefonata che mette in moto una serie di eventi che faranno a pezzi la sua famiglia, il suo lavoro e la sua anima. L'uomo in questione è interpretato dal celebre attore americano Tom Hardy, che sarà protagonista sul red carpet. Fuori concorso vedremo poi due documentari: The Armstrong Lie di Alex Gibney, che segue il ciclista Lance Armstrong durante la sua preparazione all'ottavo Tour de France, affrontando lo spinoso tema del doping all'interno delle competizioni ciclistiche, e At Berkeley di Frederick Wiseman, che si immerge dentro il campus universitario osservando da vicino le partite di football, i dormitori, le lezioni e le pratiche della gestione quotidiana.

La sezione Orizzonti punta, infine, su Medeas di Andrea Pallaoro - che esplora i limiti del comportamento umano e le azioni che un individuo può commettere, spinto dall'amore e dallo spirito di sopravvivenza, e The Sacrament di Ti West, film liberamente ispirato al più grande suicidio di massa della storia, quello americano di Jonestown, guidato dal predicatore Jim Jones.

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