È una notizia che ha sconvolto Hollywood e gli appassionati di cinema di tutto il mondo, visto quanto arriva inaspettata. Tony Scott, regista di tante pellicole di successo (tra cui Top Gun e Un piadipiatti a Beverly Hills 2), si è suicidato gettandosi ieri da un ponte di Los Angeles intorno alle 12.35. Il suo corpo è stato poi recuperato in acqua intorno alle 15.00.
Sembrerebbe (ma questo particolare non è ancora stato confermato) che Scott abbia lasciato un biglietto che indicava l’intenzione di farla finita nella sua macchina, che aveva parcheggiato proprio sul ponte. Probabilmente, nelle prossime ore avremo maggiori informazioni in merito e sapremo se, come possibile, questa scelta sia dipesa da una grave malattia del regista.
Tony Scott aveva esordito al cinema nel 1983 grazie al vampiresco Miriam si sveglia a mezzanotte, ma il grande successo era arrivato tre anni dopo, con Top Gun che aveva fatto diventare una star mondiale il suo protagonista, Tom Cruise. Scott nel 1990 ha ritrovato questo attore per Giorni di tuono, una pellicola sul mondo delle corse che non aveva avuto il successo sperato.
Nel 1993, con Una vita al massimo porta sullo schermo la sceneggiatura di un giovane di grande talento, Quentin Tarantino, fino a quel momento conosciuto solo per Le iene. Seguiranno altri titoli (Allarme rosso, The fan – Il mito, Nemico pubblico, Spy Game e Man on Fire – Il fuoco della vendetta) che, come spesso gli è capitato, sono stati più apprezzati dal pubblico che dalla critica.
Più di recente, è stato impegnato con il remake Pelham 1 2 3 - Ostaggi in Metropolitana e Unstoppable – Fuori controllo, quest’ultima una delle sue pellicole migliori e più efficaci. Da poco, aveva terminato le riprese di Out of the Furnace, pellicola che ha come protagonisti Christian Bale, Casey Affleck e Woody Harrelson e che vedeva Scott nelle vesti di produttore. Ennesima dimostrazione del suo impegno a cercare progetti interessanti, come regista o produttore.