La rubrica sul premio cinematografico più prestigioso del mondo.
di Robert Bernocchi
Una settimana movimentata
Decisamente una settimana complicata per l'Academy, che ha visto l'abbandono di Brett Ratner ed Eddie Murphy, sostituiti rispettivamente da Brian Grazer e Billy Crystal. Josh Rottenberg di Entertainment Weekly
riflette sugli sviluppi per le persone e le realtà coinvolte in questo disastro mediatico. Per Ratner e Murphy,
le cose non dovrebbero cambiare molto. Il regista ha già promesso di impegnarsi in attività antiomofobe e
d'altro canto, come giustamente scrive il giornalista, non è certo il primo che parla con candore della sua
vita sessuale con Howard Stern, fermo restando che si tratta di un realizzatore che non è mai stato noto per
essere una persona raffinata. Più interessante il discorso dell'Academy, che adesso avrà una grande
pressione per far funzionare tutto e tirar fuori una cerimonia con i fiocchi. Una riflessione sull'Academy e
sulla crisi che sta vivendo (iniziata ben prima della questione Ratner nell'ultima settimana) la fa anche Steve
Pond, che chiude chiedendosi dove siano finite la moderazione e il decoro, magari messi da parte per cercare
(con risultati poco convincenti) di attirare un pubblico più giovane. Ricordando anche che i grandi ascolti si
fanno con grandi film popolari in corsa (Titanic, Il Signore degli anelli – il ritorno del re) piuttosto che con il
presentatore giusto. Intanto, il produttore Brian Grazer, che ha preso il posto di Brett Ratner (con la sua
benedizione, peraltro), ha anche spiegato perché non si è impegnato troppo per mantenere Eddie Murphy. "Non è il tipo di cosa per cui bisogna provare a convincere nessuno. Uno dovrebbe essere
impaziente ed eccitato di farlo o invece non esserlo. È dura, i tempi sono molto stretti, c'è una grande
pressione e quindi penso che chi vuole farlo dovrebbe farlo, mentre chi non è convinto non dovrebbe
essere persuaso".
Un nudo da Oscar
Sempre il sito Goldderby, ha stilato un elenco di attori maschi candidati grazie a prove in cui apparivano
nudi. L'occasione è ovviamente dovuta all'esibizione di Michael Fassbender in Shame, che gli è già valsa la
Coppa Volpi a Venezia. I nudi nominati vengono divisi in due categorie molto 'esplicite': da dietro (come
quelli di Colin Firth in A Single Man, Leonardo Di Caprio in The Aviator e Jude Law in Ritorno a Cold Mountain) e frontali (Viggo Mortensen ne La promessa dell'assassino ed Edward Norton in American History X, per citare solo due casi). Unica sicurezza: nessun attore ha mai vinto spogliandosi. Fan di Michael Fassbender, toccate ferro (e scusate il rozzo gioco di parole).
Hugo, note positive e negative
Potrebbe essere stato un grosso errore quello di presentare all'Academy la nuova pellicola di Martin Scorsese, Hugo, in una copia non definitiva. In particolare, ha lasciato perplessa una scena iniziale, in cui si
vedono delle persone camminare vicino ai treni quasi senza volto e poco definite. La decisione potrebbe
colpire soprattutto le speranze di essere candidati nella categoria migliori effetti speciali, dove peraltro ci
sono grandi avversari come Transformers 3 e L'alba del pianeta delle scimmie. Molto più positive le notizie
sul fronte scenografie e costumi, almeno secondo il sito Goldderby, che ritiene Hugo il film da battere,
anche grazie ai curriculum dello scenografo Dante Ferretti (due Oscar per Sweeney Todd e The Aviator) e
l'ideatrice dei costumi Sandy Powell (tre statuette per The Young Victoria, The Aviator e Shakespeare in Love). Iniziamo a fare il tifo...
In attesa dei SAG
Considerando che le nomination per gli Screen Actors Guild spesso coincidono con quelle per gli Oscar
(l'anno scorso, 17 su 20 interpreti hanno ottenuto entrambe le candidature, i quattro vincitori hanno
coinciso e Il discorso del re si è aggiudicato il premio per il miglior cast per poi trionfare nei premi più
prestigiosi), è logico cercare di capire chi il 14 dicembre sarà citato dall'associazione degli attori, anche per
anticipare le future scelte dell'Academy. Lo ha fatto il sito Goldderby, notando anche il passato degli
interpreti rispetto ai riconoscimenti della SAG. I nomi sono quelli che tutti conosciamo, da George Clooney,
Brad Pitt e Leonardo DiCaprio come migliori attori protagonisti, a Meryl Streep, Glenn Close e Viola Davis
tra le interpreti. Insomma, diciamo che chi non vedrà il suo nome citato il 14 dicembre, meglio che non si
faccia troppe speranze per gli Oscar...