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La politica degli autori: James Wan

Il regista di Insidious a Roma per una masterclass sul cinema horror.
di Mauro Gervasini

In foto il regista malese (naturalizzato australiano) James Wan.
James Wan (47 anni) 26 febbraio 1977, Kuching (Malesia) - Pesci. Regista del film Insidious.

mercoledì 2 novembre 2011 - Approfondimenti

James Wan?? direte voi, ma sembra un ragazzino! Suvvia: la nostra politica degli autori è un gioco, che qualcuno deve aver preso sul serio se al trentaquattrenne regista di Saw - L'enigmista il Festival di Roma ha addirittura chiesto di tenere una lezione di cinema. O meglio: una vera e propria masterclass, la cui aura accademica è venuta meno quando cinefili e studenti si sono resi conto del giorno e dell'ora dell'incontro. Halloween, allo scoccare della mezzanotte. Chissà che insieme al cineasta non siano invitati i simpatici commensali del suo ultimo film, Insidious, attualmente in sala. Un demone dagli occhi di bragia, uno spettro con candela, un bambino con berretto alla Andy Capp che pare uno dei nani malefici di Phantasm, una famigliola anni '50 sterminata da una fanciulla di bianco vestita, varie anime dannate e senza pace. D'accordo, saranno tutti ospiti di poche parole, del resto è la notte delle streghe e almeno con loro non ci si annoia mai...

Un horror tanto caruccio Insidious, come non capitava di vederne da tempo. Quasi classico per come concepisce la paura, non più tagliata con l'accetta e impregnata della macabra violenza di Jigsaw, il malato mietitore di vittime della saga di Saw, ma centellinata come una volta, tra interni bui, scricchiolii improvvisi, sospiri tenebrosi, amene presenze. E qualche schiaffo visivo ben assestato, questo sì, perché nel momento in cui Patrick Wilson entra nella casa nera del fantomatico Oltre (un "aldilà" ispirato all'omonimo film di Lucio Fulci, per diretta ammissione dell'autore), e gli passa di fianco il fantasma velato di bianco, siamo letteralmente saltati sulla sedia.

Insomma, James Wan ci sa fare, conosce le regole del gioco, è figlio del suo tempo. Nasce in Malesia nel 1977 ma i suoi genitori di origine cinese si trasferiscono presto in Australia, dove a Perth prima e Melbourne poi il ragazzo cresce. Gli piacciono i film horror e i fumetti. Si iscrive alla scuola di cinema di Melbourne dove conosce Leigh Whannel, aspirante attore e sceneggiatore. I due diventano amici, scrivono il copione di Saw – L'enigmista e ne girano una versione preliminare di pochi minuti (il corto Saw, una primizia) embrione del lungometraggio realizzato nel 2004 e uscito negli Stati Uniti l'anno successivo, la settimana di Halloween (come da quel momento tutti gli altri sei sequel della serie). Un grande successo. Wan e Whannel sono anche produttori esecutivi e supervisori delle sceneggiature dei due capitoli successivi, Saw II – La soluzione dell'enigma (2005) e Saw III – L'enigma senza fine (2006), poi abbandonano il treno in corsa e si dedicano ad altro, non necessariamente insieme. Ad esempio, il solo James firma Death Sentence (2007), un revenge movie sulla falsariga di Il giustiziere della notte solo aggiornato alla violenza esasperata dei nostri tempi devastati e vili, quindi più eccessivo e a volte gratuito. Comunque, i fan dell'exploitation apprezzano. Il talentuoso regista dimostra soprattutto con Dead Silence (2007, scritto di nuovo con Whannel) di saperci fare. Omaggia Dario Argento costruendo una storia intorno al pupazzo meccanico di Profondo rosso, quello ghignante che ha tolto il sonno a tre generazioni di spettatori, questa volta posseduto (è il caso di dirlo) da una ventriloqua massacrata anni prima ma la cui brama di vendetta proprio nel bambolotto rifulge. Scegliendo come poi in Insidious la strada del gotico classico, e tralasciando i modelli di gore "videoludico" da lui stesso inventati (Saw è diventato anche un videogioco della Playstation 3), James Wan firma forse con Dead Silence il suo titolo migliore. Resta da fare i conti con Jigsaw. Da un punto di vista storiografico non ci sono dubbi che la creatura di Wan & Whannel abbia saputo cambiare l'horror contemporaneo portando alle estreme conseguenze la struttura iterativa del moderno film del terrore. A interessare, episodio dopo episodio, non sono più (o forse non sono mai) storie e personaggi bensì i congegni di morte, come in altre serie quali Final Destination ma anche, guardando al passato, Venerdì 13 con la varietà di omicidi di Jason. A essere inedito in Saw è il sadismo, addirittura codificato in un filone, il torture porn (altro membro fondatore Eli Roth con Hostel). Una degenerazione? Fate vobis. James Wan non se lo domanda, è in missione per conto del diavolo e l'hanno appena visto bere il bianco misterioso dei colli di Roma con i suoi demoni inquieti. Cin cin.

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