Diventa decisamente interessante il cast di 12 Years a Slave, la nuova pellicola di Steve McQueen, che di recente ha presentato a Venezia il suo Shame, pellicola che negli Stati Uniti ha subito il grave rating NC-17 (insomma, vietato a tutti i minori di 17 anni, anche se accompagnati da adulti). Protagonista di quella pellicola era Michael Fassbender (vincitore della Coppa Volpi al Lido), che tornerà anche in questo nuovo film (informazione che si sapeva comunque da tempo).
La novità è la partecipazione di Brad Pitt, non solo come produttore attraverso la sua società Plan B, ma anche come coprotagonista. Ad annunciarlo, il sito Screen Daily, che però non fornisce ulteriori informazioni sui ruoli di Fassbender e Pitt. A questo punto, tutto farebbe pensare che i due potrebbero incarnare gli uomini che nel 1841 rapirono il protagonista (incarnato da Chiwetel Ejiofor) per poi venderlo come schiavo, nonostante il suo status di uomo libero.

Aaron Sorkin lavorerà al film su Steve Jobs?
Non si può certo dire che sarebbe una scelta sorprendente. La Sony, dopo aver acquistato i diritti della biografia di Steve Jobs scritta da Walter Isaacson, ha chiesto ad Aaron Sorkin di occuparsi della sceneggiatura del film. Una decisione che sembra perfetta per vari motivi. Intanto, le ultime pellicole a cui ha lavorato Sorkin, Moneyball e soprattutto The Social Network (film che gli ha fatto vincere l'Oscar) risultano perfettamente in linea con il lavoro da svolgere in questo caso.
Inoltre, Sorkin era anche amico personale di Steve Jobs, che una volta gli ha chiesto di scrivere una sceneggiatura per la Pixar. In quell'occasione era seguito un rifiuto ma questa volta potrebbe andare diversamente. A parlare della notizia è il Los Angeles Times, che però sottolinea come Sorkin sia uno degli sceneggiatori contattati dai produttori e che al momento non avrebbe ancora preso una decisione. Né la Sony né i rappresentanti di Sorkin hanno rilasciato comunicazioni ufficiali.

La torre nera in arrivo?
Probabilmente sono stati troppo frettolosi i 'becchini' che davano già per spacciato il progetto di adattare "La torre nera", monumentale serie di romanzi di Stephen King, per il cinema e la televisione. Dopo che, qualche mese fa, la Universal ha staccato la spina e ha abbandonato l'idea di realizzare tre film e due serie per il piccolo schermo, i produttori Brian Grazer, Ron Howard (che avrebbe dovuto essere anche il regista) e Akiva Goldsman (impegnato come sceneggiatore) si sono messi alla ricerca di nuovi partner e soprattutto hanno cercato di contenere i costi.
Obiettivo che sembra quasi totalmente riuscito. Infatti, Grazer ha rivelato di essere riuscito a tagliare 45-50 milioni di dollari rispetto al budget iniziale. Inoltre, è stato trovato un accordo con il canale HBO, che sembra un ottimo partner, considerando il coraggio di tanti loro prodotti (da I Soprano a Six Feet Under). Ora manca l'ultimo tassello al puzzle, una major cinematografica disposta a prendersi il rischio di realizzare una trilogia di pellicole. Ma si può guardare al futuro con ottimismo...

Il trailer di Briganti da strapazzo 3D
Quando la Aardman prepara un nuovo prodotto di animazione, è ovvio che gli appassionati fanno attenzione, visto l'altissimo livello qualitativo sempre mantenuto da questa società (con l'eccezione forse di Giù per il tubo). In questo caso, Briganti da strapazzo 3D (qui il trailer), sembra il prodotto giusto per convincere critica e pubblico. Al centro della vicenda, il barbuto Pirate Captain (che ha la voce di Hugh Grant), il terrore dei mari, più entusiasta che fortunato nelle sue imprese, affiancato da una ciurma strampalata. Il suo vero obiettivo è fare meglio dei rivali Black Bellamy (Jeremy Piven) e Cutlass Liz (Salma Hayek), per aggiudicarsi il premio di pirata dell'anno. Ci riuscirà?