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Scialla! (Stai sereno) al Busan International Film Festival

Presentato con successo il film di Francesco Bruni.

Francesco Bruni accerchiato dai fan in cerca di un autografo al BIFF 2011.
Francesco Bruni (62 anni) 30 settembre 1961, Livorno (Italia) - Bilancia. Regista del film Scialla! (Stai sereno).

martedì 11 ottobre 2011 - Incontri

È stato accolto con entusiasmo allo Haneulyeon Theater di Busan il film di Francesco Bruni – già fortunato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia - Scialla! (Stai sereno).
“Non potete sapere quanto sia felice ed emozionato per aver sentito persone dell’altra parte del mondo ridere per le mie battute”, ha commentato Bruni durante la conferenza stampa. “Ero molto preoccupato che la comicità di questo film che sta molto nel linguaggio, nel gergo, andasse perduta con un pubblico straniero. Ma evidentemente il tema del film è universale e comunica anche molto lontano dall’Italia grazie anche alla straordinaria interpretazione degli attori”.
Scialla!, in uscita nelle sale italiane il 18 novembre e tradotto per il pubblico coreano del BIFF con il titolo internazionale Easy, racconta la storia di uno svogliato insegnante di mezza età la cui vita viene sconvolta dalla frequentazione di un ragazzo di quindici anni vivace e irriverente.

Scialla cosa significa?
Significa “stai calmo”, “take it easy!”. Viene dal gergo dei ragazzi romani e mio figlio, 17 anni, me lo dice cinquanta volte al giorno, di solito quando sto per arrabbiarmi con lui perché non fa i compiti o non va a dormire la sera.

Come ha scelto la musica?
È una scelta molto particolare perché credo sia la prima volta che si faccia una commedia in Italia con canzoni rap e musica elettronica. Semplicemente questi compositori e queste canzoni sono la musica che ascolta mio figlio. Il cantante, i cui genitori sono egiziani, si chiama Amir. Mi spiace di non aver sottotitolato i testi perché i testi sono molto attinenti.

Mentre girava il film, avrà fatto delle ricerche su un ragazzino che è cresciuto senza padre. Cosa vuol dire secondo lei crescere senza padre?
Ho scelto fra tantissimi ragazzi delle scuole romane, non professionisti, tra circa 200/250 persone. Curiosamente, quando ho scelto il ragazzo, ho scoperto poi che la sua vita aveva molto in comune con il personaggio: il padre è andato via di casa quando lui era molto piccolo e lui ha smesso di studiare quando aveva quindici anni. Riguardo al tema del padre, mi interessava rivalutare la figura paterna che nel nostro paese ultimamente non è in buonissima luce e in generale il ruolo maschile è un po’ in crisi per vari problemi, soprattutto di lavoro. Gli uomini vanno sul giornale per cose brutte, molestie, violenze domestiche. Mi sembrano delle creature molto deboli nella società italiana e io invece volevo tirarli su di morale.

Che reazione ha avuto suo figlio quando ha visto il film?
È una domanda molto interessante. Mio figlio ha avuto un rapporto molto difficile con questo film forse perché aveva intuito che si parlava anche di lui e aveva paura di essere preso in giro perché io sono uno che prende molto in giro e aveva paura che lo rappresentassi in maniera ridicola. Quindi non ha letto la sceneggiatura ed è venuto sul set una sola volta. Ma quando ha visto il film finito mi ha detto “complimenti!”

Il personaggio che spaccia cocaina da dove nasce?
L’attore che interpreta il personaggio del poeta (Vinicio Marchioni, ndr) è molto popolare in Italia perché ha interpretato il ruolo di un criminale molto famoso in una serie televisiva che si chiama Romanzo criminale. Ci tenevo che ci fosse nel mio film perché volevo che rappresentasse anche qui quella sua precisa identità. È popolarissimo, i ragazzi, appena lo vedono, lo riconoscono come un criminale, anche se è una persona straordinaria in realtà...

Ho trovato questo film molto filosofico. Spero che lei continui a fare questo genere di film…
Anch’io lo spero! Non è un genere molto comune in Italia. Da noi di solito la commedia è meno problematica, è più divertente, è più leggera. Però il 18 novembre il film uscirà nelle sale italiane e vedremo, speriamo che trovi il suo pubblico. Altrimenti tornerò a fare lo sceneggiatore e basta. Scialla è anche un manifesto poetico per me perché penso che questa commedia sia una commedia scialla, è una commedia dove non si corre, dai ritmi lenti e tranquilli.

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