Saranno ben otto i film italiani presenti quest'anno al Busan International Film Festival. Un record che, oltre ad omaggiare il nostro emergente (e talvolta esordiente) autorato cinematografico, arriva come una conferma dell'attenzione riservataci – fin dagli esordi – dall'ormai celebre rassegna coreana.

Un riconoscimento, quello del BIFF, che Cinecittà Luce, ergendosi a portavoce dell'intera industria italiana, accoglie con orgoglio e compiacimento: "Grazie anche al suo importante Market – sono le parole dei suoi rappresentanti – il Festival di Busan è diventato un luogo ideale per la promozione del cinema Italiano in territorio asiatico [...] La selezione di quest'anno è risultata particolarmente accurata al punto tale che alcuni dei film erano stati indicati ancor prima che ricevessero dei premi alla 68. Mostra del cinema di Venezia".

Gli otto lavori italiani saranno divisi tra 'Flash Forward', sezione dedicata ai lungometraggi d'esordio e in cui troviamo Là-Bas – Educazione Criminale di Guido Lombardi, e 'World Cinema', che raccoglie invece i contribuiti provenienti dai paesi non asiatici. Qui sono inseriti Habemus Papam di Nanni Moretti, che tanto successo ha riscosso all'ultima edizione del Festival di Cannes, ma anche due dei vincitori di Venezia 68., Scialla! di Francesco Bruni (trionfatore nella sezione Controcampo Italiano) e Terraferma di Emanuele Crialese (Premio speciale della Giuria e candidato a rappresentare l'Italia ai prossimi Oscar). Da tenere in considerazione anche Missione di Pace di Francesco Lagi (Premio MYmovies Nastro Azzurro Say Yes al cinema italiano), Il villaggio di cartone di Ermanno Olmi e Giochi d'estate di Rolando Colla. Infine, a completare il quadro, un altro interessante esordio: quello dei gemelli De Serio con Sette opere di misericordia, presentato al Festival di Locarno lo scorso agosto e capace di scavare come pochi nell'animo dello spettatore più esigente.

Un campionario variegato di titoli dunque, che, oscillando tra il dramma sociale e la commedia nera, si prepara a ricevere con entusiasmo il giudizio del pubblico coreano.