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Film nelle sale: Per (r)esistere sul ring della vita

The Fighter, Easy Girl e Piranha 3D, i film del weekend.
di Nicoletta Dose

Mark Wahlberg sul ring in una scena di The Fighter di David O. Russell.
Mark Wahlberg (Mark Robert Michael Wahlberg) (52 anni) 5 giugno 1971, Dorchester (Massachusetts - USA) - Gemelli. Interpreta 'Irish' Mickey Ward nel film di David O. Russell The Fighter.

venerdì 4 marzo 2011 - News

Combattere per la dignità sociale
Si amano, si odiano, a volte l'indifferenza prende il sopravvento. Tra due fratelli di sangue il sentimento non segue mai autostrade dritte ma accosta spesso ai bordi della via maestra, imbocca viuzze contorte e dissestate, alcune volte senza via d'uscita. Il caso di Dickie e Micky Ward, abitanti di una cittadina di provincia in Massachusetts, è la storia di un rapporto paradossale, di grande complicità sul campetto del ring, di accigliata competitività nella vita privata. La leggenda che li vede protagonisti ha la statura del mito: dentro le loro battaglie per conquistare un posto nella società, come allenatore il primo e pugile il secondo, c'è l'intrecciarsi di aspirazioni finite in disgrazia, piccole vittorie quotidiane che si alternano a disfatte esistenziali. La materia, ricca di pathos e ardimento, è perfetta per un film. Con queste premesse esce in sala The Fighter, firmato da David O. Russell, regista conosciuto in Italia per la commedia esistenziale I Heart Huckabees – Le strane coincidenze della vita, ora alla direzione di un dramma familiare (l'agonismo fraterno) che incita gli altri, parenti, amici e amanti, alla rivincita sociale. I due 'lottatori', interpretati da Mark Wahlberg, gonfio di muscoli e talento, e dallo smunto Christian Bale, rachitico per l'occasione (e vincitore dell'Oscar come miglior attore non protagonista), si contendono il trono della vittoria. Sul ring, dentro la cella di una prigione, lontano da finti moralismi.

Spunti per capire il caso Parmalat
I canali televisivi sono zeppi di trasmissioni di abbozzato approfondimento che puntano il dito su assassini, molestatori e criminali di vario genere ma il moralismo si fa meno feroce quando i colpevoli sono imprenditori capitombolati dopo malefatte finanziarie. Il caso Parmalat rappresenta per l'Italia uno dei tracolli economici più drammatici della storia recente, e malgrado il giornalismo abbia investito e speso numerosi servizi sull'argomento, alcuni aspetti rimangono segreti, oscurati dalla difficoltà generale di comprendere le dinamiche economiche (e politiche) che ci stanno dietro. Il gioiellino, opera seconda di Andrea Molaioli, prende spunto dalla vicenda e racconta l'ascesa di un'azienda a conduzione strettamente familiare, capeggiata da un paio di ragionieri con magra esperienza di management industriale, Remo Girone e Toni Servillo, giocolieri di un'impresa destinata al fallimento. Di fiaschi si parla anche nell'altro film italiano in uscita questo weekend, La vita facile di Lucio Pellegrini, dove però la globalizzazione c'entra poco. Le sconfitte (e poi speranzose risalite) sono rigorosamente sentimentali, giocate da un gruppetto di tre persone: gli amici-nemici Stefano Accorsi (medico in Kenya) e Pierfrancesco Favino (chirurgo a Roma), e la dark lady Vittoria Puccini (vipera moglie del secondo, amore segreto del primo). Nella realtà difficile di un ospedale africano, i tre protagonisti riflettono sull'amore e sulle illogiche conseguenze sentimentali di un tradimento da confessare.

Quello che le donne non dicono
Il cinema americano di questo fine settimana sceglie protagoniste femminili, giovani, carine e diversamente occupate. La prima, la rossa Emma Stone di Easy Girl, è occupata ad accontentare gli amici maschi, a fingere di essere un'ammaliatrice esperta, e diventare in breve la 'ragazza più desiderata della scuola'. La seconda è invece la più famosa Rachel McAdams de Il buongiorno del mattino, momentaneamente disoccupata, a caccia di un nuovo lavoro come produttrice televisiva. Con Easy Girl di Will Gluck il pubblico entra nel mondo della scuola, dove stereotipi e pregiudizi sono il metro di valutazione più diffuso per etichettare gli studenti; la vicenda, briosa e vivace, si ispira al romanzo "La lettera scarlatta" di Nathaniel Hawthorne, ma il tono è diverso, e il soggetto guarda, con leggerezza e spirito critico, all'attualità. Il buongiorno del mattino di Roger Michell, autore conosciuto soprattutto per l'ironica commedia Notting Hill, con Julia Roberts e Hugh Grant, è un film che punta a sovvertire l'idea di perfezione che molta televisione mattiniera cerca di proporci. Il dietro le quinte di una trasmissione dedicata alle notizie leggere di moda, gossip e cucina, si rivelerà un concentrato di piccole disgrazie quotidiane nelle quali in molti si potranno riconoscere.

Pesci cattivi e buoni carcerati
In vacanza dalla routine di tutti i giorni, sotto il sole caldo dell'Arizona, a bordo di un canotto o distesi sull'asciugamano a prendere la tintarella, è difficile credere che qualcosa possa andare storto. Così, quando un gruppetto di pesciolini si avvicina ai villeggianti, sembra impensabile che siano lì per sfamarsi. Ma il cinema più terrorizzante, a cominciare dal capostipite Lo squalo di Steven Spielberg, insegna che quando tutto appare tranquillo, è giunto il momento di cominciare a preoccuparsi, anche del pericolo di innocui pesciolini d'acqua dolce. Piranha 3D di Alexandre Aja esce nelle sale e porta con sé la dose necessaria di paura settimanale che ogni programmazione cinematografica richiede. L'America guarda in acqua con timore, mentre l'Italia propone un diversivo leggero e spensierato per calmare gli animi più ribollenti. La commedia Una cella in due di Nicola Barnaba racconta l'amicizia di due tipi molto diversi, interpretati da Enzo Salvi e Maurizio Battista, nata all'interno di una piccola camera carceraria, dove, tra gli inquilini più strampalati, c'è anche Massimo Ceccherini. Un buddy movie all'italiana che intrattiene a colpi di gag, e si prepara ad una fuga dalla prigione ricca di imprevisti.

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