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Stephen Frears e “Tamara Drew”: un colpo di fulmine

Dal fumetto di Simmonds una nuova commedia inglese.
di Marianna Cappi

Stephen Frears sul set del film Tamara Drewe – Tradimenti all'inglese.
Stephen Frears (82 anni) 20 giugno 1941, Leicester (Gran Bretagna) - Gemelli. Regista del film Tamara Drewe - Tradimenti all'inglese.

martedì 14 dicembre 2010 - Incontri

Un sonnolento paesino del Dorset e una giovane giornalista così bella e conturbante che risveglia tutti quanti d'un colpo. E poi un elegante ritiro per scrittori in cerca d'ispirazione, da una parte, e una casa di famiglia da ristrutturare e vendere dall'altra: in mezzo, un andirivieni di vecchi e nuovi amanti, giardinieri, romanzieri, rockstars e ragazzine invidiose. Sono alcuni fotogrammi di Tamara Drewe – Tradimenti all'inglese, il film di Stephen Frears tratto dal romanzo a fumetti di Posy Simmonds (in uscita in Italia edito da Nottetempo). Il regista ne ha parlato questa mattina all'Hotel de Russie, in vista dell'uscita nelle sale italiane, il 5 gennaio 2011.

L'impressione forte, guardando il film, è che lei si sia innanzitutto divertito molto nel girarlo. Conferma?
È stata una gioia dall'inizio alla fine, una specie di coccola, un regalo, come andare in vacanza.

Nei suoi film le apparenze sono spesso dei limiti. Ne è convinto?
Sono in Italia da dodici ore e tutti sono bellissimi, vestiti benissimo…è piuttosto noioso, no? Non so dare una risposta precisa, ma in fondo la vita conferma quest'idea. Non suona molto profondo ma l'apparenza è certamente una trappola, basta chiederlo ad una qualsiasi attrice americana.

Degli scrittori di oggi fa un ritratto piuttosto cinico, come di persone che si ritirano fuori dal mondo ma non fanno che parlarsi addosso. È così che li vede?
Gli scrittori che conosco sono persone di talento, hanno un dono che si direbbe divino. Quel che non capisco è perché tutti oggi vogliano fare gli scrittori o i registi. È inconcepibile. Per me si tratta di un mestiere come un altro. L'intelligenza è un conto, ma la capacità di tradurla in parole è un'abilità e non tutti l'hanno. Il bisogno di esprimersi, invece, è universale.

Il personaggio di Nicholas, per esempio, è patetico…
Anche nel “Gabbiano” di Cechov il personaggio dello scrittore affermato non se la passa meglio. Il successo è spesso un mezzo per diventare patetici.

Definirebbe Tamara una donna moderna? Com'è stato lavorare con Gemma Arterton?
Tamara è una donna senza tempo, ma è moderna perché provvede da sola a trasformarsi, cambiandosi e abbigliandosi come vuole. Gemma è stata perfetta. È un talento molto molto originale. Non avevo in mente lei per il ruolo fin da subito solo perché non sapevo che esistesse, ma non avevo neppure in mente nessun altro.

Le due ragazzine rappresentano una nuova generazione brillante ma piuttosto disperata…
I giovani oggi in Inghilterra sono abbandonati, specie i più poveri: non hanno futuro. Alcuni dei miei figli sono disoccupati. Per questo i ragazzi protestano davanti a Downing Street, per questo sono anarchici e critici. In ogni caso, se c'è un personaggio del film che mi assomiglia è la ragazzina, perché è pestifera.

Il film affronta il nodo “vita e scrittura”, poiché i protagonisti cercano la quiete per scrivere ma è solo vivendo e agitandosi che trovano il materiale. Il lavoro del regista è diverso?
Il regista come, credo, lo scrittore, fa esperienza di uno stato mentale molto peculiare: è coinvolto in quel che fa, interno, ma anche distaccato, esterno. È come possedere un cervello diviso a metà. Devi essere partecipe ma anche capace di stare un passo indietro per vedere a fuoco l'insieme.

Rispetto al libro a fumetti, il lavoro di adattamento è stato molto fedele, con alcuni cambiamenti. Quali sono state le modifiche principali?
Il libro è fantastico. Così perfetto che in molte occasioni non avrei potuto fare di meglio e perciò mi sono limitato ad omaggiarlo. Le differenze principali riguardano la sorte della ragazzina, il personaggio della rockstar e il finale. Forse il libro è più pessimista, mentre il film vira di più sulla commedia.

Tamara Drewe è stato definito una commedia corale e intelligente, alla Woody Allen. Cosa lo rende, però, un prodotto tipicamente inglese (come afferma il sottotitolo italiano) ?
Il confronto con Woody Allen è talmente lusinghiero che… cosa posso dire? Grazie! Per il resto, è un film inglese perché parla di quanto sia ridicola la borghesia inglese, che quando si arricchisce compra case in campagna e fa finta di vivere come un gruppo di contadini siciliani. Ma è anche un film francese, perché i francesi fanno film sulla borghesia e sulla campagna: penso a Chabrol o a Rohmer. Quanto ai tradimenti “all'inglese” del sottotitolo italiano, in verità, io penso che l'impatto del sesso sulla società sia un fenomeno universale.

La sua è una filmografia eterogenea, che ha esplorato testi e generi molto diversi. Come lo spiega?
Non è vero, i miei film sono tutti uguali. Cos'hanno in comune? Che li ho fatti io. Scherzi a parte, non capisco chi fa sempre lo stesso film, io mi annoio a fare le stesse cose, sono come un bambino avido di provare cose nuove. L'anno prossimo girerò un film ambientato a Las Vegas. Diciamo che sarà una “commedia umana”.

A pochi metri da qui si sta votando per ridare o meno la fiducia a Berlusconi. Cosa ne pensa di lui?
Che è un amico di Tony Blair. Molti paesi hanno bisogno di una guida più saggia ma non è cosa facile: guardate come fanno fatica gli Americani con Obama, che pure è un uomo molto intelligente. Il problema in Italia è che all'opposizione non c'è nessuno. La domanda giusta, infatti, è: perché l'opposizione ha fallito?

E in Inghilterra?
Siamo in bancarotta. Il paese è infelice.

Ha mai pensato di farci un film, o lascia questi argomenti a Ken Loach?
C'è bisogno di tempo. Anche Ken ne ha bisogno. È difficile capire il presente, non a caso nessuno ha ancora fatto un film sulla crisi.

Quali sono i suoi gusti, oggi, in materia di film e libri?
Mi state prendendo più seriamente di quanto non mi prenda io, ma in ogni caso penso di essere una persona di un certo buon gusto. Mi piacciono i buoni film. Tra gli italiani mi sono piaciuti Gomorra, Il Divo e il film di Luca Guadagnino (Io sono l'amore). Tra gli scrittori contemporanei stimo gli sceneggiatori con cui lavoro, invece i romanzi m'interessano sempre meno. Credo sia molto difficile scrivere un buon romanzo. In questo periodo preferisco i memoirs, e m'interessano i bravi calciatori, come Lionel Messi o Özil.

Per chi tifa?
Arsenal. Si, come Nick Hornby, ma sono meno critico di Nick.

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