Una ragazza grossa e insanguinata mi venne incontro. ‘Aiutami, mia mamma mi vuole uccidere’ mi disse, dietro di me c’era la mia di madre. Provai paura, rabbia, imbarazzo. Questa pellicola è stata la mia guarigione dal ricordo di quell'episodio” sono le parole di Lee Daniels che racconta cosa gli ha ispirato Precious, il suo ultimo film. Presentato oggi a Roma, accompagnato da Daniels in persona, il film, distribuito da Fandango, uscirà venerdi 26 novembre in 80 copie nelle sale italiane.
Oscar 2010 per la miglior attrice non protagonista Mo’nique nel ruolo della madre e per la sceneggiatura non originale, decine di premi tra Golden Globe, Sundance e altri festival internazionali, “Precious” è il nome della sua protagonista: una ragazza nera e obesa di Harlem violentata dal padre dal quale avrà due figli e picchiata da una madre cattivissima. Grazie a un’insegnante tenace capirà il rispetto per se stessa, l’amore per la vita.
La pellicola è ispirata al libro omonimo scritto da Sapphire, pseudonimo di Ramona Lofton, insegnante nelle scuole del Bronx. “Il testo è un pugno allo stomaco - dichiara Lee Daniels in conferenza stampa - io stesso sono stato vittima di violenza fisica, la conoscenza del problema mi ha aiutato a lavorare meglio. Inoltre, sono contento che ricordiate che oggi sia la giornata della violenza contro le donne, negli Usa non siamo così sofisticati”. E proprio da donne è composta la maggioranza del cast: dall’esordiente protagonista Gabourey Sidibe (Gaby) a Mo’nique e Paula Patton, passando per la pop star Mariah Carey che completa la formazione assieme a un altro re della musica, Lenny Kravitz, nel ruolo di un sensibile infermiere. “Lenny è un fratello - dice il regista - la fiducia è fondamentale per me, avrei potuto prendere divi hollywoodiani, ma ho bisogno di una conoscenza più diretta quando scelgo il cast, le star hanno un loro modo di lavorare che può non coincidere col mio. Mariah Carey invece è subentrata a Helen Mirren che non poteva fare il ruolo di assistente sociale per altri impegni. È stato interessante il suo passaggio da make up e riflettori a un ruolo più sobrio ma intenso. Un cambio brusco che ha avuto anche Mo’nique che in realtà è una brillante attrice comica”. Sulla scelta della protagonista Daniels ha trovato molte difficoltà: “Non è facile trovare un'attrice di quella taglia e quella età, ho girato tante metro e McDonalds, poi ne ho selezionate dieci che erano obese e semianalfabete come Precious ma Gaby mi ha colpito perché quando recitava era l'opposto di com'è realmente; scritturando ragazze con la vita simile a quella di Precious - continua il regista - mi sarei sentito uno sfruttatore della loro condizione. È stata brava sul set, quando abbiamo girato una delle sequenze chiave ho detto a Gaby, Mariah e Mo’nique che non volevo lacrime, ma il primo a piangere sono stato io, poi loro con me”. Uno status sociale, quello della protagonista del film, che comunque non è invisibile né poco frequente come conferma lo stesso regista e già produttore di Monster's Ball: “Negli Usa un bambino su 4 è obeso, uno su 3 è analfabeta. Nemmeno la Chiesa ne parla e gli Studios pensano che la gente voglia vedere solo action e Spiderman. Per me il pubblico è intelligente e vuole anche verità. Questo film è una speranza per le tante Precious nel mondo”.
Lee Daniels parla spesso del suo paese, gli Stati Uniti, ma ha molte influenze estere; addirittura nel film cita e reinventa una sequenza de La Ciociara di Vittorio De Sica che per lui ha la funzione di “contrapposizione, l’ho inserita per riferirmi al rapporto tra Precious e la madre. La Ciociara non è notissimo da noi ma io amo molto il cinema italiano, francese, spagnolo. Adoro Fellini, l’italoamericano Spike Lee, e poi Almodovar”.
Un po’ di Italia sarà presente anche nei suoi progetti futuri: "Giusto un mese prima della sua morte incontrai Dino De Laurentis - ricorda l’autore di Precious - lui ha apprezzato la pellicola e ora mi sembra catartico venire in Italia, la sua patria. Per il futuro sto lavorando a un musical ispirato a Le notti di Cabiria ambientato a New York e con un cast afroamericano. Sempre afroamericano sarà anche il protagonista di un altro mio film, un ‘Forrest Gump black’ che racconta di un maggiordomo della Casa Bianca che ha servito tanti presidenti e rivede la Storia dal suo punto di vista” conclude Daniels che ha girato una storia alla quale stanno strette solo 80 copie.