Great actor walking
È ancora considerato il baddest boy di Hollywood nonostante siano passati i tempi in cui picchiava le comparse sui set o minacciava paparazzi di buttarli dal balcone tenendoli per le caviglie a testa in giù. Già dopo che era finito il matrimonio con Madonna (che gli dedicò l'album True Blue riferendosi al marito come "the coolest guy in the universe", l'uomo più fico dell'universo) Sean Penn sembrava essersi calmato un po'. Mentre nel privato diventava papà di due bambini avuti dalla compagna Robin Wright Penn, le sue doti recitative miglioravano di film in film raggiungendo picchi altissimi da Mystic River – per il quale guadagnò meritatamente l'Oscar – in poi. E se la relazione con la moglie ha subito periodi altalenanti (i due si sono lasciati più volte per poi tornare insieme, finché di recente la Wright non ha dichiarato di aver avviato le pratiche per il divorzio) al cinema non è mai tornato sui propri passi, continuando a guardare avanti con ruoli sempre più impegnati. Quanto al suo impegno civico e sociale fuori dal set, è stato tra i primi a soccorrere gli alluvionati di Katrina in quel di New Orleans e a volare a Haiti, lo scorso gennaio, per portare il suo sostegno alle vittime del terremoto (fondando poco dopo la Jenkins-Penn Haitian Relief Organization). Oggi Sean Penn compie 50 anni e abbiamo deciso di celebrarlo con una carrellata dei suoi migliori film, uno per ogni decade.

Gli anni ottanta: Il gioco del falco
Correva l'anno 1985 e Penn aveva all'attivo una manciata di film tra i quali il buon Bad Boys dove già dimostrava di avere stoffa da vendere. John Schlesinger (Un uomo da marciapiede, Il giorno della locusta, Il maratoneta) lo aveva scritturato in tempi non sospetti, quando l'attore non aveva ancora conosciuto Madonna – l'incontro avvenne sul set del videoclip Material Girl – che di lì a breve sarebbe diventata sua moglie nonché la più grande pop star di tutti i tempi. Prima che la stampa impazzisse per la storia d'amore con Miss Ciccone, dunque, Sean Penn interpretava un ex spacciatore di droga in Il gioco del falco di Schlesinger. Basato su fatti realmente accaduti narrati nell'omonimo libro del giornalista Robert Lindsey, il film racconta la storia di Daulton Lee che, insieme all'amico Christopher Boyce (Timothy Hutton), diventa una spia per conto dei russi. L'anno successivo, insieme a Christopher Walken, il fratello Chris e la madre Eileen Ryan Penn recita in A distanza ravvicinata di James Foley che, grazie a una canzone della colonna sonora ottiene la promozione di MTV: per settimane l'emittente trasmette in heavy rotation Live To Tell, il video di Madonna girato dallo stesso Foley contenente le immagini del film. In quell'anno esce anche Shanghai Surprise, mediocre commedia d'avventura che lo vede duettare con la moglie.

Gli anni novanta: Dead Man Walking - Condannato a morte
È negli anni '90 che Sean Penn si conferma come attore di incredibile bravura e versatilità. È in questo decennio, infatti, che l'attore colleziona la sua prima nomination all'Oscar (solo nel decennio successivo, però, avrebbe vinto la prestigiosa statuetta) con la prova di Dead Man Walking - Condannato a morte che lo vede lavorare al fianco di Tim Robbins (qui nelle vesti da regista) e dell'allora moglie Susan Sarandon con la quale in passato Penn aveva avuto una breve relazione. La struggente opera racconta gli ultimi giorni nel braccio della morte di Matthew Poncelet, stupratore e assassino a sangue freddo. L'Oscar lo avrebbe vinto la Sarandon per aver dato vita cinematografica a suor Helen Prejean, ma Penn avrebbe regalato agli annali un personaggio memorabile in marcia verso (e contro) la pena capitale sulle note sommesse di Dead Man Walking di Bruce Springsteen. Due anni prima l'attore non era stato da meno quando aveva portato sul grande schermo la squallida figura di David Kleinfeld, avvocato e migliore amico di Carlito Brigante nel Carlito's Way di Brian De Palma. Entro la fine del Millennio Penn avrebbe lavorato con Anthony Drazan nel sottovalutato Bugie, baci, bambole & bastardi, Terrence Malick nel war movie La sottile linea rossa, David Fincher nel thriller The Game - Nessuna regola e Woody Allen in Accordi e disaccordi dove interpreta un chitarrista jazz ispirato a Django Reinhardt.

Gli anni duemila: Into The Wild
Se mai ci fosse stato bisogno di una definitiva consacrazione, arriva con lo scoccare del nuovo Millennio. Nel primo decennio degli anni duemila Sean Penn inanella una serie di personaggi e film che rimarranno nella storia, guadagnando altre quattro candidature all'Oscar come miglior attore protagonista (porterà a casa la statuetta due volte). Interpreta, tra gli altri, un playboy in Una notte per decidere, un poeta nel sottovalutato Il mistero dell'acqua, un padre con il quoziente intellettivo di un bambino nel drammatico Mi chiamo Sam e un altro che cerca la vendetta per l'omicidio della figlia in Mystic River, un malato terminale in 21 grammi, un governatore sospettato di corruzione in Tutti gli uomini del re e un consigliere comunale omosessuale in Milk. Ma è (anche) come regista che lascia il segno traducendo le pagine del libro di Jon Krakauer Nelle terre estreme in un poetico e toccante on the road in cui il protagonista (un Emile Hirsch in stato di grazia) abbandona ogni forma di materialismo per cercare se stesso nella natura selvaggia. Non è la prima volta dell'attore dietro la macchina da presa, ma Into The Wild è senza dubbio l'opera più matura e completa della sua carriera da regista. Giunto all'età di cinquant'anni Sean Penn può guardarsi indietro senza recriminazioni (professionali). Noi gli auguriamo altri cento di questi film.