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Storia "poconormale" del cinema: sequenze e modelli, Depp & Sparrow

Una rilettura non convenzionale della storia del cinema.
di Pino Farinotti

Puntata 76
Johnny Depp (John Christopher Depp II) Altri nomi: (Oprah Noodlemantra ) (60 anni) 9 giugno 1963, Owensboro (Kentucky - USA) - Gemelli. Interpreta Il capitano Jack Sparrow nel film di Gore Verbinski La maledizione della prima luna.

venerdì 6 agosto 2010 - Focus

Puntata 76
Non c'è dubbio che la formula Depp & Sparrow sia prevalente, strepitosa, figlia del nostro tempo. Ma figlia di cosa? Dell'avventura, naturalmente. Il pirata non è solo protagonista di film, c'è poi tutto il resto, dai libri ai videogiochi. Un segnale non convenzionale ma di colore e indicativo è negli artisti di strada. Quelli che occupano il loro spazio nelle piazze o nei punti strategici delle città. Corso Vittorio Emanuele, a Milano, sembra un dipartimento del museo di madame Tussauds. Trovi davvero tutto, a cicli, naturalmente, secondo la popolarità del momento. Ormai gli "Sparrow" sono perennemente due, uno con la bandana, l'altro col cappellone. E hanno due dirimpettai quasi fissi, uno è Dante e l'altro è Amleto. Non occorre una scommessa per stabilire dove si formino i capannelli e quali dei quattro piattini contengano più monete. Anche questo potrebbe essere un bel segnale, con tanti strati di lettura, se si volesse intavolare un discorsetto sulla cultura. Roba conosciuta e scontata, comunque, e inutile. In sintesi, Depp e il suo pirata hanno tutti i requisiti per entrare nell'antologia dei grandi modelli che fanno parte del sentimento, dell'estetica eccetera. Sono un'abitudine e una tradizione, non hanno niente di meno dei personaggi che ho inquadrato nelle puntate precedenti. Con un dato in più: i tre film con Jack Sparrow, La maledizione della prima luna, La maledizione del forziere fantasma e Ai confini del mondo, sono attestati fra i primissimi titoli nella classifica mondiale degli incassi.

Indiana
Così come aveva fatto, in precedenza, Indiana Jones, Sparrow ha riscritto e ha evoluto i codici dell'avventura. L'assunto è molto semplice: l'avventura, quella dell'eroe che prevale sui malvagi, non esiste più. Ho scritto capitoli e libri interi sull'eroe. La didascalia prevalente è questa: l'eroe positivo è banale e poco interessante, non sai proprio, nelle regole attuali, cosa dire di lui. È molto più interessante quello che un tempo era l'antagonista, cioè il cattivo. È più ricco, si presta a a vicende diverse, e se proprio non è cattivo del tutto è bene che almeno sia un "figlio di...".
Robin Hood di Errol Flynn proteggeva i deboli, redimeva la principessa, era fedele al suo re prigioniero, non aveva ripensamenti. Così come Zorro di Tyrone Power e Tarzan di Johnny Weissmuller. Da loro ti aspettavi solo il bello e il buono, ti aspettavi l'eroico e poi loro erano infinitamente più forti e più belli di te. Roba disastrosa, adesso. Così l'eroe, se doveva essere positivo, vecchia maniera, doveva essere trasfigurato da una prospettiva ironica, magari grottesca, benevolmente grottesca. Harrison Ford/Indiana Jones scala rocce di sesto grado, corre fra le frecce avvelenate e salta da un carro armato a una jeep, ma ti dà la netta sensazione di scherzare. Ti trasmette un'iperbole simpatica, "guarda che di gioco e di cinema trattasi, perché gli eroi veri non esistono più." Indiana diede l'abbrivio a una stirpe di figli e figliastri, alcuni anche divertenti, come il Michael Douglas che inseguiva la pietra verde.
Sparrow ha compiuto un discreto salto in avanti. È carognetta, non si cura di nessuno, certo sa scherzare. E poi è un imbroglione, per tirarsi fuori dai guai è capace di tutto. Evoca certo delle belle memorie da film e da romanzo, come Port Royal: ci andava capitan Blood/Errol Flynn, quando divideva i tesori rubati col suo nemico Basyl Rathbone. Sapori opposti naturalmente. E poi i compagni di Sparrow, semimostri da computer. E tutto questo, in queste stagioni del cinema,è terribilmente funzionale. L'ho detto sopra ricordando gli incassi.

Unico
E poi, naturalmente, Johnny Depp. È un attore davvero unico nel panorama dei divi americani. Un sondaggio lo pone al primo posto del gradimento delle generazioni che vanno al cinema, cioè i giovani. È l'omologo di ciò che fu Gary Cooper per i loro nonni o Marlon Brando per i genitori., aderisce a tutto. Perché lui e non un Pitt o un DiCaprio o un Clooney? Depp è un attore, una materia, che sia marmo o cera o plastilina, che nelle mani di un regista è pronto a tutto, disegna se stesso come un effetto speciale o come un fumetto. Soprattutto recita. Sa fare dallo zingaro in Chocolat; quella creatura con le mani di forbice; Ed Wood vestito da donna; Dillinger; Willy Wonka nella fabbrica del cioccolato; il cappellaio matto di Alice in Wonderland.

Il pirata Johnny Depp, fantasia, mercato, cinema. Icona.

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