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Isabella Ferrari al Napoli Film Festival

Una "precaria" dello spettacolo.
di Fiorella Taddeo

Cinema teatro e tv
Isabella Ferrari (Isabella Fogliazza) (60 anni) 31 marzo 1964, Ponte dell'Oglio (Italia) - Ariete.

martedì 8 giugno 2010 - Incontri

Cinema teatro e tv
Parla di lei come una "precaria dello spettacolo", con una carriera non disegnata a tavolino ma nata e cresciuta seguendo l'istinto e la voglia di sperimentare. Si scaglia contro le politiche governative di tagli alla cultura, ha a cuore il destino dei tanti artisti che "non possono esprimersi come dovrebbero", ma è fiduciosa nel buon momento che sta vivendo il cinema italiano. È una Isabella Ferrari grintosa e preoccupata della salute dell'anima sociale e culturale di questo paese quella che oggi ha incontrato la stampa al Castel Sant'Elmo, in occasione del Napoli Film Festival. L'attrice si presenterà stasera al pubblico partenopeo per un primo bilancio della sua carriera, ripercorrendo le tappe fondamentali del suo variegato percorso professionale. Per l'occasione ha scelto di riproporre alla kermesse il film Amatemi, girato dal compagno di vita Renato De Maria nel 2005, sfortunato in Italia per la distribuzione, ma ben accolto all'estero. Non riesce, tuttavia, ad essere insensibile alla cronaca di questi giorni riguardanti la manovra finanziaria Isabella Ferrari che più volte sottolinea come tutto il settore della cultura sia a rischio. "Tagliare questi fondi- spiega- significa tagliare le ali ai sogni dei giovani italiani. Io non parlo di me o di altri colleghi più maturi, mi riferisco ai nostri talenti più promettenti che sono costretti ad andare via dall'Italia. È ora che si faccia qualcosa: sarebbe il caso di far fermare tutti, artisti, autori, giornalisti, ad oltranza fino a quando qualcosa finalmente non cambia".
Per quanto riguarda invece i progetti futuri, l'attrice si dice desiderosa di sperimentare, una volta di più, qualcosa di nuovo nella sua carriera. È in cantiere, infatti, un film con il commediografo Antonio Latella, mentre a dicembre debutterà a teatro con "Il catalogo", diretta da Valerio Binasco che porta in scena l'omonimo lavoro di Jean Paul Carrière. Sul palco con lei Ennio Fantastichini. Per settembre invece è previsto il film tv per la Rai La storia di Laura di Andrea Porporati, in cui interpreta una donna cocainomane. Il lavoro è in concorso, inoltre, al Fiction Festival di Roma a luglio. Un ritorno dunque sul piccolo schermo che la Ferrari ritiene essere sempre un buon canale di comunicazione, anche se è sempre necessario cambiare e reinventarsi.
"L'incontro di stasera- afferma- è un'occasione per me di rivivere la strada che ho percorso, ed è un tipo di riflessione che non faccio mai. Non ho avuto pigmalioni che mi hanno guidata, ma mi sarebbe piaciuto fare una scuola per essere meglio strutturata. Ho vissuto infatti sulla mia pelle l'essere un cliché. Ho passato anni senza lavoro, proprio quando cercavo di ribaltare il personaggio che mi avevano cucito addosso, soprattutto nel passaggio dalla tv al cinema". E proprio riguardo le produzioni italiane spende parole di grande affetto. "Credo che il nostro cinema- precisa- sia meglio oggi di dieci anni fa. C'è l'esigenza di comunicare e dare risposte alla gente. Ci sono autori e attori bravissimi. Manca però un po' più di coraggio negli sceneggiatori che molto spesso credono di poter raccontare le realtà che viviamo seduti nelle comodità delle loro belle terrazze". Infine una chiosa ancora sull'attualità. "Ho letto di un emendamento che verrà presentato sulla legge "bavaglio" allo studio delle camere in questi giorni- dichiara- è previsto il non obbligo di arresto per chi viene sorpreso a compiere lievi violenze sessuali sui minori. Anche solo il pensiero che sia stata scritta una norma del genere mi fa rabbrividire".

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